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Eidg. Justiz und Polizei Departement (EJPD)

EJPD: Avviati a Bruxelles i negoziati con l’UE sull’estensione dell’Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone

Berna (ots)

16 luglio 2003. Si è oggi tenuta a Bruxelles la prima
tornata negoziale con l’UE sull’estensione ai dieci nuovi Stati 
membri dell’Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle 
persone. In precedenza, il comitato misto Svizzera-UE ha stilato un 
bilancio positivo del primo anno trascorso dall’entrata in vigore 
dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone.
Nel corso della prima seduta, le due delegazioni hanno illustrato le 
rispettive posizioni in merito all’estensione dell’Accordo sulla 
libera circolazione delle persone. Rappresentanti dei nuovi Stati 
membri hanno assistito alle discussioni. Il mandato negoziale del 
Consiglio federale prevede che la Svizzera non debba essere 
sfavorita, dal profilo delle limitazioni all’ammissione, rispetto 
agli attuali 15 Stati membri dell’UE. L’accesso al mercato del 
lavoro sarà aperto gradualmente anche ai nuovi Stati membri. L’UE 
consente ai membri attuali di mantenere per sette anni al massimo, 
nei confronti dei nuovi Stati membri, le restrizioni all’ammissione 
volte a proteggere il mercato del lavoro nazionale.
La delegazione svizzera è presieduta dal direttore supplente 
dell’IMES, Dieter Grossen, mentre la delegazione dell’UE è guidata 
da Matthias Brinkmann, capo dell’unità competente in seno alla 
Direzione generale delle Relazioni esterne della Commissione 
europea. Per negoziare l’adeguamento dell’Accordo nei settori della 
sicurezza sociale e del riconoscimento dei diplomi sono stati 
formati dei sottogruppi appositi.
La Svizzera e l’UE hanno manifestato l’intenzione di concludere i 
negoziati entro la fine dell’anno.
In Svizzera, l’esito dei negoziati con l’UE sarà sottoposto al 
vaglio delle Camere federali, la cui ratifica sottostà al referendum 
facoltativo. Con ogni probabilità, l’estensione dell’Accordo non 
entrerà dunque in vigore prima del 2005.
A seguito dell’allargamento dell’UE, la Svizzera estenderà ai nuovi 
Stati membri dell’UE anche gli altri accordi bilaterali. Il mercato 
interno dell’UE conterà quindi circa 450 milioni di persone. Ciò 
costituisce una svolta importante e un’opportunità per l’economia 
svizzera, cui si aprono, grazie all’estensione dell’accordo sulla 
libera circolazione, interessanti prospettive di reclutamento della 
manodopera qualificata ed ausiliaria.
I negoziati non influiranno sulle misure accompagnatorie che 
entreranno in vigore il 1° giugno 2004 e che si applicheranno anche 
ai lavoratori provenienti dai nuovi Stati membri dell’UE. Tali 
misure sono volte a proteggere i lavoratori svizzeri dal dumping 
salariale e sociale.
Bilancio positivo dei primi dodici mesi
Il primo incontro negoziale è stato preceduto dalla seconda seduta 
annuale del Comitato misto Svizzera-UE. Il bilancio è ritenuto 
positivo da entrambe le parti. L’applicazione dell’Accordo sulla 
libera circolazione delle persone, in vigore dal 1° giugno 2002, non 
ha sollevato problemi degni di nota. Come previsto, la domanda di 
permessi di dimora e di lavoro è stata elevata. Il contingente annuo 
di 15'000 permessi destinati alla manodopera dell’UE è stato 
esaurito nei primi dieci mesi. È questo un fenomeno d’assestamento 
riconducibile ad esempio alla trasformazione dei permessi per 
frontalieri. La quota di immigrati più consistente è costituita dai 
cittadini tedeschi.
Altre informazioni:
Annette Zunzer, Sevizio d’informazione DFGP, 
tel. + 41 (0)31 322 40 40
Mario Tuor, Responsabile dell’informazione IMES, 
tel. +41 (0)76 515 23 72

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