BAP: Rinforzata la collaborazione di polizia tra Svizzera e Italia - Firmati due protocolli complementari
Berna (ots)
Berna, 17 settembre 2002. Il centro italo-svizzero di cooperazione di polizia di Chiasso inizia la sua attività ad ottobre. A Roma verrà inoltre stazionato un addetto di polizia svizzero.
Una delegazione mista di rappresentanti federali e cantonali sotto la direzione del direttore dell'Ufficio federale di polizia, Jean- Luc Vez, ha firmato i protocolli complementari relativi all'accordo di cooperazione di polizia e doganale del 1998 con l'Italia.
L'attività di un centro comune in cui le autorità di polizia di entrambe le nazioni collaborano nonché l'invio di un agente di collegamento rappresentano una tappa importante della cooperazione tra Italia e Svizzera nei settori della polizia e doganali.
Circa trenta collaboratori dei servizi di polizia e doganali di entrambe le nazioni opereranno a Chiasso nella lotta contro la criminalità transfrontaliera. La stretta cooperazione del sodalizio comune rende possibile uno scambio efficiente di informazioni di polizia tra i servizi nazionali coinvolti.
Rapida coordinazione
La velocità di coordinazione garantisce che l'osservazione e l'inseguimento transfrontalieri possano essere condotti senza ritardi dalle forze impiegate dalle due nazioni partner. Il centro di cooperazione si occupa anche dei procedimenti amministrativi nell'ambito dell'accordo di riammissione tra Svizzera e Italia. Esso garantisce inoltre il contatto tra le autorità di giustizia, polizia e doganali di entrambi i Paesi.
L'accordo di cooperazione di polizia rende inoltre possibile il reciproco scambio di addetti di polizia. Con il protocollo complementare questa possibilità ora viene concretizzata. In virtù di questa base giuridica la Svizzera sta programmando l'invio di un agente per la prima metà del 2003.
Scambio d'informazioni
Questi assicurerà tra l'altro lo scambio d'informazione tra Italia e Svizzera, per sostenere le indagini svizzere anche nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e allo spaccio di stupefacenti. Egli inoltre manterrà stretti contatti con le autorità di competenza della nazione ospite nonché con gli altri agenti di collegamento stazionati in Italia.
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