Studio sulle comunità Rom, Sinti e Jenisch
Presa di posizione del
Consiglio federale
Berna (ots)
Presa di posizione del Consiglio federale in occasione della pubblicazione dello studio della Commissione indipendente di esperti «Svizzera-Seconda Guerra mondiale" sulle comunità Rom, Sinti e Jenisch
Il presente studio completa i lavori della Commissione indipendente di esperti (CIE) sulla politica svizzera nei confronti dei rifugiati, al tempo del nazionalsocialismo. Nonostante lo stato lacunoso delle fonti sulla storia delle comunità Rom, Sinti e Jenisch in Svizzera - e segnatamente le gravi discriminazioni di cui sono state oggetto - lo studio della CIE contribuisce a una migliore conoscenza di questa questione. Il Consiglio federale ringrazia gli specialisti svizzeri ed esteri che hanno partecipato ai lavori della Commissione, presieduta dal professor Jean-François Bergier.
Il Consiglio federale, ricordando il tenore della sua dichiarazione resa pubblica nel dicembre 1999 in occasione della pubblicazione del rapporto su «La Svizzera e i rifugiati all´epoca del nazionalsocialismo", ci tiene a manifestare la sua profonda empatia per le comunità Rom, Sinti e Jenisch.
Come quella di numerosi altri Stati europei, la politica della Svizzera nei confronti di queste comunità prima, durante e persino dopo la Seconda Guerra mondiale costituisce un capitolo difficile della storia recente. Per questa ragione, in questi ultimi anni, la Confederazione ha adottato e finanziato parecchie misure importanti per conoscere in modo più preciso queste vicende e, mediante l´istituzione di speciali fondi, per indennizzare le persone vittime di politiche ingiuste e crudeli. Si ricorderà segnatamente a questo titolo la pubblicazione nel 1998 di uno studio sotto la direzione del professor Roger Sablonier sul ruolo svolto dalla fondazione «Pro Juventute", nonché dalla Confederazione nell´ambito dell´azione "Bambini nomadi".
Come ha già indicato a parecchie riprese, il Consiglio federale è del parere che gli sforzi in vista di una migliore conoscenza del passato debbano anzitutto impegnarci per l´avvenire, ónde non più ripetere gli errori commessi in passato. In merito, attira l´attenzione sul lancio di un programma del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica sui temi dell´integrazione e dell´esclusione, annunciato nell´agosto di quest´anno. Inoltre, ricorda che il 1 gennaio 1997, la Confederazione ha creato la fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri" per contribuire a migliorare la situazione dei nomadi, nonché a promuovere la loro identità culturale. Il Consiglio federale è determinato a proseguire i suoi sforzi in questo senso, in cooperazione con i Cantoni e i Comuni.
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