Il Consiglio federale a approvato il rapporto «VOTO elettronico»
Berna (ots)
L'esercizio dei diritti politici per via elettronica, cioè il «voto elettronico», è un progetto federalistico promettente che vale la pena realizzare. La sua introduzione pone elevate esigenze di sicurezza e richiede notevoli investimenti in denaro, tempo, risorse umane e materiale. Occorrono anche la volontà politica e la collaborazione di tutti coloro che vi partecipano a livello federale, cantonale e comunale. Spetta agli organi politici creare le condizioni quadro necessarie. A questa conclusione giunge un rapporto della Cancelleria federale che è stato approvato dal Consiglio federale all'attenzione del Parlamento, senza peraltro ancora decidere in merito all'introduzione del voto elettronico.
Il rapporto adempie due mozioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Offre una panoramica dei rischi, delle sfide e delle opportunità, dei problemi e delle possibili soluzioni connesse con l'introduzione del voto elettronico e presenta proposte per la sua introduzione a tappe. Per voto elettronico si intende la possibilità di votare ed eleggere per via elettronica, di firmare referendum e iniziative per via elettronica come pure di diffondere informazioni elettorali per via elettronica.
Opportunità a diversi livelli
I mezzi di comunicazione elettronici facilitano l'accesso alle informazioni e creano nuove possibilità di comunicazione e azione. Per la democrazia si delineano varie opportunità:
- le procedure politiche seguono il passo dei nuovi sviluppi nella società.
- La partecipazione a elezioni e votazioni è agevolata, soprattutto anche per gli svizzeri all'estero.
- Nuove forme attraenti di partecipazione si aggiungono alle forme di democrazia tradizionali.
- La percentuale di votanti può essere incrementata.
I rischi e le sfide
L'introduzione delle nuove tecnologie di informazione provoca a tutti i livelli cambiamenti che rappresentano altrettante sfide per la politica e fonti potenziali di rischi:
- Le strutture federalistiche (maggioranza dei Cantoni, circondari elettorali) possono perdere la loro importanza. L'accelerazione delle procedure può pregiudicare i processi di formazione delle opinioni.
- Vi sono rischi di nuovi abusi contro i quali si devono trovare soluzioni. Terzi potrebbero sfruttare le nuove tecnologie per interferire nelle operazioni elettorali. Eventuali disfunzioni e fonti di errore tecniche sono più difficili da individuare nell'ambito del voto elettronico che nell'ambito delle procedure ordinarie, e il controllo pubblico dei «riconteggi» diventa più complesso.
- Dev'essere garantito in modo credibile che la nuova procedura sarà almeno altrettanto sicura di quella esistente.
Proposte sull'ulteriore modo di procedere
Il voto elettronico è dunque un progetto molto complesso; se si deciderà di realizzarlo, la Cancelleria federale propone di introdurlo a tappe, secondo il seguente ordine: prove pilota a Zurigo, Ginevra e Neuchâtel, armonizzazione dei cataloghi elettorali, votazioni, elezioni, firma di referendum e iniziative e infine firma di referendum, iniziative e proposte di candidatura per le elezioni del Consiglio nazionale.
Prima di tutto devono essere creati i fondamenti giuridici per svolgere le prove pilota, mediante una revisione della legge federale sui diritti politici. In virtù del risultato del dibattito parlamentare sul voto elettronico, il Consiglio federale potrà quindi affidare l'incarico di intraprendere i lavori di progettazione e preparazione di basi legali più ampie per l'armonizzazione completa dei registri controllo abitanti e dei cataloghi elettorali (2003-2004).
Contatto:
Cancelleria federale svizzera
Informazione
Christian Salchli
progetto «Voto elettronico» E-Gov
Tel. +41/31/324'05'85