Evoluzione delle cifre d'affari del commercio al dettaglio
Neuchâtel (ots)
Nel 2000: 2,0 per cento nominale, -0,6 per cento reale
Secondo le rilevazioni dell'Ufficio federale di statistica (UST), nel 2000 le cifre d'affari nominali del commercio al dettaglio sono aumentate mediamente del 2,0 per cento. Si tratta pertanto del massimo incremento nominale dal 1991. Nel 1999 la crescita era stata dell'1,8 per cento, nel 1998 dell'1,4 per cento. Le cifre d'affari reali sono tuttavia scese nell'arco di un anno dello 0,6 per cento. Nel 1999 era stato registrato un aumento reale dell'1,2 per cento e nel 1998 dell'1,4 per cento.
L'evoluzione delle cifre d'affari reali è stata fortemente influenzata dal sensibile aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi. Non considerando questo gruppo di prodotti, le cifre d'affari reali segnalerebbero una crescita dello 0,8 per cento. I tre gruppi principali hanno fatto registrare nel 2000 un'evoluzione differente. Le cifre d'affari nominali sono infatti aumentate dell'1,8 per cento per i generi alimentari e voluttuari, sono diminuite dello 0,4 per cento per gli articoli d'abbigliamento e tessili, mentre sono progredite del 3,2 per cento nell'insieme degli altri rami.
I carburanti e i combustibili liquidi hanno segnato, nel 2000, il massimo incremento delle cifre d'affari (+44%) grazie ai forti aumenti di prezzo. Hanno segnato una notevole crescita anche le cifre d'affari delle macchine per ufficio (+10,3%), degli articoli sportivi (+9,7%) nonché degli orologi e articoli di gioielleria (+8,2%).
Durante l'anno in rassegna, le cifre d'affari reali calcolate in base all'indice nazionale dei prezzi al consumo sono diminuite complessivamente dello 0,6 per cento rispetto all'anno precedente. Mentre le cifre d'affari reali sono aumentate dello 0,2 per cento per i generi alimentari e voluttuari, sono diminuite dello 0,6 per cento per gli articoli d'abbigliamento e tessili e dell'1,7 per cento per l'insieme degli altri rami.
Leggero calo delle cifre d'affari nel dicembre 2000
L'UST comunica inoltre che nel dicembre 2000 le cifre d'affari nominali sono scese complessivamente dello 0,2 per cento rispetto al dicembre 1999. Ciò corrisponde ad una diminuzione in termini reali del 2,0 per cento. Tenuto conto della differente situazione delle festività natalizie - che ha comportato per il mese di dicembre 2000 due giorni di vendita in meno rispetto al dicembre 1999 - e quindi dei giorni di vendita effettivi, le cifre d'affari hanno registrato una crescita nominale dell'8,1 per cento (6,1% in termini reali).
Il leggero calo registrato non è dovuto tuttavia solo al diverso numero di giorni di vendita, ma anche, secondo i commercianti al dettaglio, all'andamento piuttosto fiacco degli affari nella prima metà di dicembre, nonostante il buon risultato delle vendite natalizie verso fine mese. Nel segmento degli articoli d'abbigliamento e tessili ha inoltre influito negativamente il tempo mite.
Rispetto a dodici mesi prima, le cifre d'affari nominali del dicembre 2000 sono aumentate dello 0,1 per cento per i generi alimentari e voluttuari, mentre sono diminuite dell'1,7 per cento per gli articoli d'abbigliamento e tessili e dello 0,1 per cento per l'insieme degli altri rami. In termini reali il calo corrispondente è stato dello 0,9 per cento per i generi alimentari e voluttuari, dell'1,8 per cento per il gruppo degli articoli d'abbigliamento e tessili, e del 3,6 per cento per l'insieme degli altri rami. Introduzione della nuova statistica delle cifre d'affari del commercio al dettaglio
I risultati del dicembre 2000 sono gli ultimi calcolati ancora sulla base della statistica delle cifre d'affari del commercio al dettaglio iniziata nel 1953. Ora, al termine dei lavori di revisione di questa statistica, l'Ufficio federale di statistica (UST) introduce metodi di rilevazione più moderni in grado di misurare l'evoluzione del fatturato dell'intero settore del commercio al dettaglio mediante un'indagine campionaria. Dal mese di gennaio, i calcoli saranno pertanto effettuati sulla base della statistica revisionata delle cifre del commercio al dettaglio. I primi risultati saranno disponibili presumibilmente in marzo.
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Hans-Peter Herrmann, UST, Sezione prezzi e consumo,
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