Comunicato stampa: «È improbabile che assisteremo a nuovi tagli dei tassi»
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Comunicato stampa
Previsioni di Comparis sui tassi ipotecari
«È improbabile che assisteremo a nuovi tagli dei tassi»
Dall’inizio dell’anno i tassi di riferimento per le ipoteche a tasso fisso di dieci anni sono leggermente aumentati di 0,09 punti percentuali, passando dal 2,26 al 2,35%. Nonostante il sorprendente taglio dei tassi della BNS di marzo, anche il tasso swap a 10 anni e il rendimento delle obbligazioni federali a 10 anni sono cresciuti rispettivamente di 0,12 e 0,20 punti percentuali. «Se a inizio anno il mercato si aspettava una rapida riduzione dei tassi d’interesse, nelle ultime settimane l’ottimismo è calato. È infatti improbabile che assisteremo a nuovi tagli dei tassi», avverte Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze. Comparis prevede fino alla fine dell’anno una fase di lateralità dei tassi indicativi per le ipoteche a tasso fisso di media e lunga durata. Renkert non si aspetta ulteriori riduzioni per il 2024.
Zurigo, 13 giugno 2024 – I tassi indicativi per le ipoteche a tasso fisso di dieci anni sono attualmente del 2,35% (dato aggiornato all’11 giugno 2023), 0,09 punti percentuali in più rispetto all’inizio dell’anno (2,26%). I costi di rifinanziamento delle banche (swap), fortemente diminuiti nell’ultimo anno, sono leggermente aumentati. Lo swap di 10 anni si è attestato all’1,28% (dato aggiornato all’11 giugno), in crescita rispetto all’1,16% di inizio anno. Anche il rendimento delle obbligazioni federali a 10 anni, il cosiddetto «tasso di interesse a pronti» della BNS, è aumentato di 0,20 punti percentuali, passando dallo 0,68% di inizio anno allo 0,88%. Da giugno dello scorso anno, i tassi di inflazione in Svizzera oscillano tra l’1,0 e l’1,7%.
«I lievi aumenti rispetto all’inizio dell’anno indicano che le stime iniziali che prevedevano rapidi tagli dei tassi non sono più così ottimistiche come sei mesi fa. Sebbene la BNS abbia abbassato i tassi prima del previsto, gli Stati Uniti non hanno fatto lo stesso e questo avrà verosimilmente ripercussioni sulla politica monetaria degli altri paesi. È quindi improbabile che assisteremo a nuovi tagli dei tassi», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze. Fino alla fine dell’anno ci si aspetta una fase di lateralità dei tassi di interesse per le ipoteche a tasso fisso di media e lunga durata. Per le ipoteche a tasso fisso di 10 anni, Renkert prevede un’oscillazione dei tassi tra il 2,05 e il 2,40%. Per quest’anno l’esperto esclude ulteriori tagli del tasso guida da parte della BNS.
Il tasso ipotecario di riferimento dovrebbe rimanere stabile nel 2024
A marzo la BNS ha sorpreso tutti ed è stata una delle prime grandi banche centrali ad abbassare i tassi di interesse di riferimento. Gli analisti non si aspettavano un taglio prima di giugno. Il mercato ha visto di buon grado la decisione, sperando che avrebbe dato il via a ulteriori riduzioni dei tassi. Il franco svizzero si è immediatamente indebolito, una conseguenza che l’economia di esportazione svizzera ha accolto molto positivamente. Nel primo trimestre 2024 si erano infatti delineati i primi segni di rallentamento e il prodotto interno lordo ha continuato la sua crescita inferiore alla media, in particolare nel settore delle esportazioni di merci.
Inoltre, le ipoteche Saron hanno beneficiato direttamente della riduzione dei tassi. Con il suo intervento, la BNS ha frenato la tendenza al rialzo dei tassi ipotecari medi. All’inizio di giugno, il tasso ipotecario di riferimento è rimasto infatti stabile all’1,75%. «A seguito del taglio dei tassi d’interesse a marzo, è improbabile che il tasso di riferimento aumenti in modo significativo e che scadano nuovi crediti per il canone di locazione entro la fine dell’anno. L’andamento futuro dei prezzi, le modifiche dei tassi da parte della BNS e le condizioni dei tassi ipotecari saranno determinanti per capire se e in quale misura il tasso di riferimento aumenterà il prossimo anno», commenta Renkert.
L’inflazione torna ad aumentare e frena nuovi tagli dei tassi d’interesse
Dopo il primo intervento della BNS, la scorsa settimana la Banca centrale europea (BCE) ha seguito l’esempio, abbassando come previsto i tassi di riferimento di 0,25 punti percentuali. Tuttavia, ha escluso ulteriori tagli dei tassi a breve termine, dal momento che l’inflazione è recentemente aumentata dal 2,4 al 2,6%. La BCE non si è sbilanciata in merito a nuovi interventi. Tuttavia, la Federal Reserve (Fed) è ancora confrontata con tassi di inflazione superiori al 3% e continua a ritardare i tagli dei tassi d’interesse. «Se a inizio anno il mercato si aspettava fino a sei tagli, ora le aspettative sono scese a uno o due interventi entro la fine del 2024. Il timore della Fed di cedere troppo presto alla tentazione e di dover poi correggere verso l’alto in caso di inflazione ancora elevata o addirittura in caso di nuova impennata è troppo alto», spiega Renkert.
Il 20 giugno la BNS deciderà in merito a ulteriori interventi sui tassi d’interesse. L’inflazione di maggio in Svizzera si è attestata all’1,4%, ancora all’interno della fascia di oscillazione tra lo 0 e il 2%. Rispetto al mese precedente, l’inflazione è però aumentata dello 0,3%. A contribuire a questo rialzo sono stati soprattutto gli affitti, che sono saliti dell’1% e corrispondono a ben il 60% del rincaro rispetto ad aprile. «Se la BNS deciderà di accelerare troppo i tempi e procedere con ulteriori tagli, il franco potrebbe indebolirsi nuovamente e aumentare i costi delle merci importate. Inoltre, se le tensioni geopolitiche dovessero crescere ulteriormente e se, ad esempio, i prezzi dell’energia dovessero subire un netto rialzo, l’inflazione potrebbe registrare una nuova impennata», avverte l’esperto Comparis.
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Dirk Renkert esperto di finanze telefono: 044 360 53 91 e-mail: media@comparis.ch comparis.ch/hypoplus
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