Schweizerische Herzstiftung / Fondation Suisse de Cardiologie / Fondazione Svizzera di Cardiologia
Meno trattamenti per ictus durante la prima ondata della pandemia
Berna (ots)
Durante il primo lockdown il numero dei pazienti trattati a causa di un ictus cerebrale ha subito un calo. Al contempo non ci sono state riduzioni del livello qualitativo dell'assistenza al pronto soccorso e durante il trattamento. È quanto emerge da uno studio internazionale con partecipazione svizzera recentemente pubblicato dalla rivista specializzata Stroke e sostenuto dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Le osservazioni effettuate finora in tutto il mondo fanno suppore che durante la pandemia vi sia stata una diminuzione dei trattamenti per ictus cerebrale. Si presume che le persone colpite avessero paura del contagio o temessero eventuali problemi durante il trattamento e abbiano di conseguenza evitato di recarsi in clinica. Ora, da uno studio internazionale con la partecipazione di Stroke Center di Brasile, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Paesi Bassi, Serbia, Svezia e Svizzera emerge che durante il primo lockdown, tra marzo e maggio dell'anno scorso, in tali centri il numero dei trattamenti per ictus cerebrale è effettivamente diminuito in media del 7% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. "Solo a fine anno, quando verranno pubblicati i risultati di uno studio nazionale separato del Registro svizzero degli ictus, sarà possibile fare affermazioni sull'effettiva entità del calo dei pazienti trattati per ictus cerebrale e sui relativi effetti sulla qualità del trattamento" spiega il Prof. Leo Bonati, direttore dello Stroke Center dell'Università di Basilea e coordinatore del Registro svizzero degli ictus (Swiss Stroke Registry). Lo studio nazionale è finanziato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Buona qualità dei trattamenti anche durante la pandemia
Lo studio ha mostrato inoltre che sia la qualità della gestione dall'allarme all'arrivo al pronto soccorso, che quella del trattamento presso lo Stroke Center sono rimasti durante il lockdown allo stesso elevato livello del periodo precedente la pandemia. Si tratta di buone notizie per le future emergenze dovute a ictus cerebrale e i risultati dimostrano che i sistemi di sicurezza degli Stroke Center esaminati funzionano.
"Ora, grazie a questo studio, sappiamo che negli Stroke Center continua a essere garantita un'assistenza medica ottimale", spiega il Prof. Marcel Arnold, direttore dello Stroke Center dell'Inselspital di Berna e membro del Consiglio di fondazione della Fondazione Svizzera di Cardiologia. "La Fondazione Svizzera di Cardiologia e la Società Cerebrovascolare Svizzera invitano pertanto la popolazione a prendere sul serio i possibili segnali premonitori e a chiamare immediatamente il numero di emergenza 144."
"Riconoscere l'ictus. Salvare vite."
Ogni 30 minuti in Svizzera qualcuno ha un ictus. Si tratta di 16'000 persone ogni anno. Un quinto delle persone colpite muore e un terzo subisce gravi menomazioni.Ma quanta più gente (ri)conosce i sintomi e agisce correttamente in caso di ictus e migliori potranno essere le possibilità di sopravvivenza delle persone colpite, con meno menomazioni e complicazioni. Ecco i tre sintomi principali di un ictus:
- paralisi facciali: paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza, di solito solo a un lato del corpo
- paralisi alle braccia o alle gambe: paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza, di solito solo a un lato del corpo
- disturbi della parola: disturbi della parola o difficoltà a capire quanto viene detto
Se si presenta uno di questi sintomi bisogna allarmare subito il numero delle emergenze 144.
Nel sito internet www.ictuscerebrale.ch figurano informazioni approfondite sul tema.
La campagna di prevenzione della Fondazione Svizzera di Cardiologia "Riconoscere l'ictus.
Salvare vite." persegue l'obiettivo di migliorare le conoscenze della popolazione sui sintomi dell'ictus e sul corretto comportamento da adottare in caso di emergenza. La campagna gode del sostegno della "Fondazione Iten-Kohaut" e della Società Cerebrovascolare Svizzera.
Questo test si può scaricare dal sito www.swissheart.ch/media
Contatto:
Peter Ferloni, Responsabile Comunicazione
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Telefono 031 388 80 85
ferloni@swissheart.ch