Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa
Media Service: Conferenza stampa annuale del Consiglio svizzero della stampa Il Consiglio della stampa è contrario a un embargo sulla pubblicazione di sondaggi d'opinione prima delle votazioni.
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- Riassunto_presa_posizione_29_2011.pdf
PDF - 8 kB - Delai_de_carence_sondages_elections_votations.pdf
PDF - 1,1 MB - ConsigliodellaStampa_Rapportoannuale_2010.pdf
PDF - 30 kB - Online-MedienunddigitaleArchive_fra.pdf
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Interlaken (ots)
Per il Consiglio svizzero della stampa, un embargo di dieci giorni sui sondaggi d'opinione prima delle elezioni e votazioni sarebbe un provvedimento superato dallo sviluppo del confronto politico e contraddirebbe il diritto all'informazione del cittadino.
In relazione a un'interpellana parlamentare sulla pubblicazione dell'esito di sondaggi in occasione di elezioni o di votazioni popolari, la Cancelleria federale aveva convo-cato nell'autunno 2008 gli ambienti interessati a una tavola rotonda i cui risultati sono stati riassunti dall'Associazione svizzera per le ricerche di mercato e sociali (VSMS) nella forma di Direttive. Il Consiglio della stampa è stato invitatato a emettere una raccomandazione, nel senso che i media dovrebbero rispettare un embargo di dieci giorni prima della consultazione popolare.
Il Consiglio della stampa è favorevole a una disciplina più severa nella pubblicazione di queste inchieste ma respinge la proposta di embargo in quanto contraria al diritto all'informazione. Non esistono conclusioni certe circa l'influenza dei dati pubblicati sul comportamento dei votanti. Inoltre, l'estensione del voto per corrispondenza toglie importanza all'introduzione dell'embargo. Infine, sarebbe incongruo infliggere un tempo di carenza a una ricerca seria mentre la propaganda politica rimane consenti-ta senza limiti fino all'ultimo momento.
Non esiste più il «diritto all'oblio»?
In un'altra presa di posizione pubblicata in occasione della conferenza stampa an-nuale, il Consiglio della stampa risponde all'interrogativo se il cosiddetto «diritto all'oblio» sia ancora realisticamente sostenibile nell'era digitale, considerato che dati relativi a fatti risalenti a molti anni prima rimangono in rete a tempo indeterminato e risultano accessibili a ognuno con un semplice «clic». Su tale controversa questione il Consiglio della stampa fa notare che, eccezionalmente e su richiesta motivata della persona interessata, il dato in archivio potrebbe essere attualizzato o privato dei no-mi, quando fosse documentato che è in gioco il diritto alla protezione della privacy e il rischio di procurare alla persona un grave e imminente pregiudizio.
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Dominique von Burg, presidente del Consiglio della stamp Tel. 079 / 609 27 08 Martin Künzi, segretario del Consiglio della stampa Tel. 033 / 823 12 62
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