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Media Service: L'incidente di Sierre: reclamo respinto contro un commento Consiglio svizzero della stampa; Presa di posizione 55/2012 (http://presserat.ch/_55_2012_htm)
Ein Dokument
Interlaken (ots)
Parti: X./Y. c. News.ch
Tema: Discriminazione / Deformazione di informazioni
Reclamo respinto
Riassunto
L'incidente di Sierre: reclamo respinto contro un commento
Il portale «news.ch» a pubblicato un commento della politologa Regula Stämpfli dopo l'incidente di Sierre, dal titolo «Belgisation: anche un incidente può essere politico». Commento discriminatorio nei confronti di uno Stato estero, deformazione della verità? Il Consiglio della stampa respinta i reclami presentato da vari cittadini. La critica non è rivolta ai belgi in generale; quanto all'esagerazione e alla polemica, sono parte della libertà di commento.
La nota su «news.ch» è uscita subito dopo la sciagura di Sierre. Sosteneva che non si è trattato di pura fatalità: vi avevano concorso il fatto che il torpedone fosse belga e altre circostanze citate dall'autrice a sostegno della sua tesi. Il commento a subito sollevato un'ondata di proteste su Facebook. Molte persone si sono rivolte al Consiglio della stampa, sostenendo che mettere in rapporto l'incidente con lo Stato e il popolo belga costituisce una discriminazione, in più sostenuta da un'errata ricostruzione dei fatti. Il torpedone belga non sarebbe stato affatto di terz'ordine e che il Belgio fosse da un anno e mezzo senza governo non aveva alcun rapporto con l'evento. Ancora più odioso, infine, un accenno al «caso Dutroux». «news.ch» osserva che si trattava di opinioni personali dell'autrice: i fatti citati a sostegno della tesi, d'altra parte, corrisponderebbero al vero.
Il Consiglio della stampa ricorda nella sua Presa di posizione che un intervento della redazione sul testo di un collaboratore è esigito soltanto nel caso di una violazione evidente di una norma etica. Nel caso della nota di Regula Stämpfli non sussiste invece alcun pericolo che il lettore sia in qualche modo tratto in inganno dalle esagerazioni e dalle metafore usate dell'autrice. Quanto alla discriminazione, sarebbe tale se fossero stati i belgi nel loro insieme a venir tirati in ballo. Nel caso specifico, la critica era rivolta allo Stato belga, ai responsabili dell'amministrazione e della giustizia e al personale politico.
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