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Media Service: Lettere di Borsa: «K-Geld» poteva citare l'editore Consiglio svizzero della stampa; Presa di posizione 58/2012 (http://presserat.ch/_58_2012_htm)
Ein Dokument
Interlaken (ots)
Parti: X c. «K-Geld»
Thema: menzione del nome
Reclamo respinto
Riassunto
Lettere di Borsa: «K-Geld» poteva citare l'editore
Poteva la rivista per consumatori «K-Geld» dare il nome dell'editore di una Lettera di Borsa («Börsenbrief») per segnalare il rischio di un conflitto di interessi tale da influenzare il consiglio su un investimento? Secondo il Consiglio svizzero della stampa, sì. Chi figura nominativamente tra i responsabili di un'impresa di consulenza non può riferirsi alla protezione della sfera privata se i mass media lo citano in rapporto con tale sua attività di consulenza.
Nel marzo del 2012 «K-Geld» aveva segnalato che l'editore di una Lettera di Borsa era attivo anche come consulente di un'impresa mineraria canadese, delle cui azioni proponeva l'acquisto. L'investimento veniva consigliato senza fornire al lettore alcuna indicazione circa tale rapporto. L'editore si è rivolto al Consiglio della stampa sostenendo di essere un privato qualsiasi, il cui nome non era citato nella Lettera di borsa. «K-Geld» replica che il diritto all'anonimato non è dato se una pubblicazione si rivolge indiscriminatamente a un vasto pubblico. L'interesse dei lettori a sapere chi edita il foglio era evidente, essendo in causa soprattutto l'indipendenza del giudizio e un possibile conflitto di interessi.
Il Consiglio della stampa ha respinto il reclamo. Per sé, la citazione del nome non era importante in rapporto con il conflitto di interessi. Ma poiché il nome dell'editore figura tra i titolari della ditta di consulenza, e il contratto con l'impresa mineraria canadese era stato reso pubblico da quest'ultima in una comunicazione risalente all'inizio di quest'anno, non si vede come il reclamante possa riferirsi al diritto di anonimato.
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