Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa
Media Service: Lo si doveva sentire un'altra volta... Consiglio svizzero della stampa; Presa di posizione 61/2012 (http://presserat.ch/_61_2012_htm)
Ein Dokument
Interlaken (ots)
Parti: X. c. «Aargauer Zeitung»
Tema: Dovere di ascolto in caso di addebiti gravi / Identificazione
Reclamo parzialmente accolto
Riassunto
Lo si doveva sentire un'altra volta...
Per un giornale dare il nome di un avvocato penalmente inquisito è certamente lecito. Ma è necessario che gli chieda sempre di nuovo di prendere posizione in caso di nuovi addebiti? Il Consiglio della stampa, nel caso di un reclamo contro la «Aargauer Zeitung», ha espresso un giudizio sfumato, accogliendo in parte il reclamo del legale. Era lecito al giornale pubblicare il nome dell'avvocato, pubblicare sempre la sua foto no. Inoltre il giornale ha mancato al suo dovere di interpellare la persona criticata in presenza di nuovi gravi addebiti. L'avvocato risultava coinvolto in un procedimento in cui lo si accusava di aver «saccheggiato» dei conti a lui affidati come gestore immobiliare. L'«Aargauer Zeitung» aveva cercato di raggiungerlo prima di pubblicare il primo articolo, ma la persona era assente all'estero e aveva potuto rispondere per posta elettronica solo il giorno dopo la pubblicazione. Successivamente, però, il giornale era tornato sul caso con nuovi addebiti, senza precisare se avesse chiesto all'accusato di prendere posizione. Sul primo incidente di percorso, il Consiglio della stampa ha ritenuto che, nel caso di una notizia di una certa gravità, il giornale non potesse attendere più di mezza giornata. Sugli addebiti nuovi, invece, il giornale avrebbe dovuto cercare di nuovo la presa di posizione dell'interessato. La menzione del nome si giustificava, a giudizio del Consiglio della stampa, perché la figura dell'avvocato amministratore gode di un regime di monopolio (l'albo è pubblico) e l'accusa si riferiva precisamente a quella sua attività. Ma la pubblicazione, ogni volta, della foto sul sito online del giornale non era necessaria.
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