Swissmechanic dice NO all’iniziativa per una tredicesima mensilità AVS.
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Comunicato stampa
Weinfelden, 1 febbraio 2024
Swissmechanic dice NO all’iniziativa per una tredicesima mensilità AVS.
Le PMI del settore MEM esprimono un deciso NO alla 13a mensilità AVS
Swissmechanic, l’associazione delle PMI dell’industria MEM, si oppone fermamente all’iniziativa per una tredicesima mensilità AVS, ritenendo che causerebbe il tracollo di questa assicurazione sociale. L’AVS è il primo pilastro del sistema previdenziale ed è concepita per garantire il minimo esistenziale. Pur essendo essenziale per la politica sociale, è finanziariamente fragile. L’iniziativa minaccia gravemente il futuro dell’AVS e pertanto la sicurezza delle rendite per tutte le generazioni.
Domenica 3 marzo 2024 l’elettorato svizzero deciderà in merito all’iniziativa per una tredicesima mensilità AVS. Swissmechanic respinge con decisione l’iniziativa. La raccomandazione di voto si basa su un’ampia indagine condotta presso oltre 1400 imprese affiliate a Swissmechanic. Di primo acchito, una tredicesima mensilità AVS per tutti potrebbe apparire allettante, ma in realtà causerebbe costi aggiuntivi annui dell’ordine di miliardi per i lavoratori, l’economia e lo Stato, mettendo a repentaglio la sicurezza delle rendite per tutti. Affinché l’AVS possa svolgere la sua funzione di assicurare il minimo esistenziale, il contratto tra generazioni deve essere in equilibrio.
Pressione spostata sui lavoratori e sull’economia
Se l’iniziativa venisse accolta, i lavoratori e i consumatori dovrebbero finanziare l’aumento delle rendite AVS attraverso un incremento dei contributi salariali e dell’IVA. Per un’economia domestica media, la spesa supplementare potrebbe superare i 500 franchi all’anno, gravando soprattutto su coloro che già devono affrontare difficoltà finanziarie. Anche i datori di lavoro dovrebbero mettere mano al portafoglio. Le PMI del settore MEM, che già affrontano un periodo economicamente difficile, risentirebbero particolarmente di un aumento dei contributi. I costi aggiuntivi per il finanziamento di una tredicesima mensilità AVS ridurrebbero il potere d’acquisto, indebolendo l’economia nel suo complesso.
Calo delle prestazioni della Confederazione in altri settori
I costi aumenterebbero anche per la Confederazione, che contribuisce alla spesa per l’AVS in misura del 20,2% ovvero, attualmente, per oltre 10 miliardi di franchi all’anno. Se l’iniziativa venisse accolta, la Confederazione dovrebbe versare ogni anno un ulteriore miliardo di franchi. Si tratta di fondi che dovranno essere incassati o risparmiati altrove, ad esempio nei settori dell’istruzione e della ricerca, della sicurezza o dell’agricoltura.
Il principio dell’annaffiatoio privilegia le persone sbagliate e mette a dura prova il contratto intergenerazionale
L’iniziativa distribuisce la tredicesima mensilità AVS «a pioggia»: non destina questa prestazione supplementare in modo mirato alle pensionate e ai pensionati che più ne hanno bisogno, ma la versa anche alle persone molto abbienti. Oltre l’85% dei beneficiari di rendite non necessita di una mensilità AVS supplementare e coloro che invece ne avrebbero bisogno ricevono già un sostegno finanziario tramite le prestazioni complementari. Versare una tredicesima mensilità AVS significherebbe imporre alle generazioni attive un onere esorbitante e mettere a repentaglio il patto intergenerazionale.
Contatti per i media Per domande e informazioni potete rivolgervi a:
- Nicola R. Tettamanti, presidente di Swissmechanic Svizzera nicola.tettamanti@tecnopinz.com, +41 91 946 40 70
SWISSMECHANIC è l’organizzazione padronale leader delle PMI nel settore MEM. Le oltre 1400 imprese affiliate impiegano più di 65'000 collaboratrici e collaboratori, di cui 6000 apprendisti, e generano un fatturato annuo di circa 15 miliardi di franchi. L’associazione è suddivisa in 13 sezioni regionali, un centro servizi nazionale, l’organizzazione specialistica sovraregionale Forum Blech e l’organizzazione associata Groupement suisse de l’Industrie des Machines (GIM).
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