Eidg. Finanz Departement (EFD)
EFD: Risanamento delle finanze federali: pacchetto supplementare di 1,5 miliardi - Il Consiglio federale esamina le potenzialità in termini di risparmio e di entrate
Berna (ots)
14 mar 2003 (DFF) Il Consiglio federale ha concretizzato la sua strategia di risanamento delle finanze federali alla luce delle recenti decisioni e richieste di Parlamento e partiti. A questo proposito ha tenuto conto del rifiuto della competente Commissione del Consiglio nazionale di rinviare il pacchetto fiscale riguardante l'imposizione della famiglia. Inoltre, partiti di Governo hanno già dato il mandato di estendere il pacchetto di alleggerimento (2 miliardi), basato prevalentemente su tagli alle spese, e di analizzare anche scenari di risparmio di 3,5 e 5 miliardi. A tutto questo si aggiunge una mozione ancora più restrittiva, trasmessa da entrambe le Camere. Il Consiglio federale esclude pacchetti di risparmio di 5 miliardi e oltre in quanto li ritiene irrealistici e incapaci di raccogliere ampi consensi. Esso considera invece indispensabile un ulteriore bisogno di risanamento dell'entità di 1,5 miliardi. Con l'obiettivo di perseguire una politica finanziaria orientata a un duraturo equilibrio del bilancio e nello stesso tempo compatibile con la crescita, il Consiglio federale confeziona per il momento un pacchetto di risanamento di complessivi 3,5 miliardi. Il programma di alleggerimento (2 miliardi), deciso alla fine del mese di gennaio, costituisce l'elemento chiave del pacchetto di risanamento. Esso è completato con un programma supplementare (1,5 miliardi) che intende compensare il mancato differimento dell'imposizione della famiglia. Il Consiglio federale è consapevole che l'adozione di una politica di risparmio potrebbe compromettere importanti prestazioni statali. Perciò, il dipartimento federale delle finanze (DFF) viene incaricato di esaminare e di preparare per la decisione definitiva anche misure sul versante delle entrate, quale alternativa possibile a un pacchetto di risparmio supplementare. In questo contesto, diverrebbe prioritario introdurre un'imposta sulle successioni e donazioni con partecipazione dei Cantoni oppure aumentare l'imposta sul valore aggiunto. Il Consiglio federale deciderà in un secondo tempo, sulla base di progetti relativi a ulteriori basi decisionali e previa consultazione dei Cantoni, se il pacchetto supplementare si dovrà basare esclusivamente su una politica di risparmio oppure, in tutto o in parte, su una politica fiscale. Il messaggio concernente le uscite e le entrate dovrebbe essere presentato nel corso dell'estate. Dovrebbe inoltre essere proposta anche una piccola revisione della legge federale sulle finanze della Confederazione, che dovrà consentire di abbattere nell'arco di diversi anni i disavanzi strutturali presenti al momento dell'entrata in vigore del freno all'indebitamento. In tal modo il freno all'indebitamento potrà essere applicato in modo conforme alla congiuntura.
Alla fine del mese di gennaio del corrente anno, il Consiglio federale ha reagito al drastico peggioramento delle finanze federali presentando i contorni di una strategia di risanamento in tre fasi. Questo peggioramento era dovuto al calo inaspettato delle entrate fiscali, provocato dal crollo della borsa e dell'economia, e alle relative conseguenze. Il programma di alleggerimento nella misura di 2 miliardi costituisce l'elemento chiave della strategia di risanamento. La seconda fase prevedeva il rinvio della riforma dell'imposizione della coppia e della famiglia. Per la terza fase erano stati pianificati aumenti delle imposte intesi a compensare le entrate incerte o a finanziare nuove decisioni in materia di spese. Con le tre fasi attuabili in base alle esigenze, il Consiglio federale ha tenuto conto dell'enorme incertezza che caratterizza l'evoluzione dell'economia e delle finanze federali.
Decisioni e richieste dopo la fine di gennaio 2003
Dopo la presentazione dei bisogni e della strategia di risanamento è subentrato il rifiuto della Commissione dell'economia e dei tributi (CET) del Consiglio nazionale di rinviare il pacchetto fiscale riguardante l'imposizione della famiglia. Gli effetti di questo mancato differimento comportano per la Confederazione perdite di 735 milioni nel 2005 e di circa 1,4 miliardi a partire dal 2006. Inoltre, si è dovuto tenere conto della richiesta dei partiti borghesi di Governo di analizzare scenari di risparmio di 3,5 e 5 miliardi come pure di una mozione trasmessa secondo cui le uscite devono essere congelate a una crescita reale pari a zero; inoltre devono essere presentate misure per compensare le maggiori uscite dovute a ragioni demografiche nel settore delle assicurazioni sociali.
A tutto questo si aggiunge la crescente incertezza che caratterizza l'evoluzione della situazione economica e le future entrate fiscali. Inoltre, il Consiglio nazionale ha mantenuto la sua posizione per quanto riguarda la soppressione della parte della Confederazione di circa 1 miliardo all'anno al punto di percento IVA per i costi dell'AVS e dell'AI dovuti a motivi demografici e ha ridotto dall'1,0 allo 0,8 per cento l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto a favore dell'AI. Altri oneri supplementari sono attesi a seguito delle richieste pendenti in Parlamento per un importo complessivo di 1 miliardo ("pipeline").
Stato delle finanze e bisogno d'intervento
Con riferimento all'anno 2006 e partendo dalle attuali stime delle entrate esiste quindi un bisogno di correzione del piano finanziario di 5 - 7 miliardi, a dipendenza di quanto l'economia - e di conseguenza le entrate fiscali - si riprenderà e della misura in cui le decisioni politiche contribuiranno alla stabilizzazione oppure al peggioramento della situazione delle finanze. Il risanamento costituisce l'obiettivo di una politica finanziaria del Consiglio federale disciplinata, impostata su un equilibrio duraturo delle finanze federali, che tenga conto sia della realtà politico finanziaria che della situazione economica e in grado di creare fiducia nel lungo termine. In considerazione dell'imprevedibilità dell'evoluzione della situazione e per non eccedere con misure che rallentino la crescita, il Consiglio federale rinuncia ad approvare già in data odierna misure di compensazione del bisogno massimo di correzione. Il Governo presenta per il momento un pacchetto supplementare dell'entità di 1,5 miliardi. Dopo la caduta della seconda fase di risanamento (rinvio della riforma dell'imposizione della famiglia) questo pacchetto supplementare compenserà per il 2006, unitamente al programma di alleggerimento di 2 miliardi, un ammanco del gettito pari a 3,5 miliardi.
Due vie possibili per il pacchetto supplementare - irrealizzabilità del "pacchetto di risparmio di 5 miliardi"
Il programma di alleggerimento di 2 miliardi interessa tutti i compiti della Confederazione. I tagli proposti al riguardo sono già stati considerati troppo drastici sia da destra sia da sinistra. Ciononostante, partiti di Governo hanno conferito al Consiglio federale l'incarico di esaminare pacchetti di risparmio dell'entità di 3,5 e 5 miliardi. Anche se drastiche, il Consiglio federale ritiene le correzioni delle uscite di 3,5 miliardi fattibili, mentre esclude l'adozione di un pacchetto di risparmio di 5 miliardi in quanto irrealistico e non in grado di ottenere la maggioranza dei consensi politici. La riduzione delle prestazioni statali nell'ordine di grandezza del 10 per cento del volume del budget comporterebbe tagli sproporzionati non sostenibili nell'ottica sociale, regionale e politico congiunturale. Il Consiglio federale constata che, a seguito delle recenti decisioni del Parlamento, il programma di alleggerimento di 2 miliardi non è sufficiente e che si rendono necessarie ulteriori misure di risanamento dell'entità di 1,5 miliardi. Esso è consapevole che l'adozione di una politica di risparmio potrebbe compromettere importanti prestazioni statali. Perciò, il dipartimento federale delle finanze (DFF) viene incaricato di esaminare e di preparare per la decisione definitiva anche misure sul versante delle entrate, quale alternativa possibile a un pacchetto di risparmio supplementare. In questo contesto, diverrebbe prioritario introdurre un'imposta sulle successioni e donazioni con i Cantoni oppure aumentare l'imposta sul valore aggiunto. Il Consiglio federale deciderà in un secondo tempo, sulla base di progetti relativi a ulteriori basi decisionali e previa consultazione dei Cantoni, se il pacchetto supplementare si dovrà basare esclusivamente su una politica di risparmio oppure, in tutto o in parte, su una politica fiscale. Il Consiglio federale intende presentare il messaggio nel corso dell'estate.
Il pacchetto supplementare riguardante la parte delle uscite dovrebbe seguire l'impostazione del programma di alleggerimento, tuttavia si dovrebbero integrare nuovi settori di risparmio concedendo ai dipartimenti una certa flessibilità. In diversi settori di compiti lo scenario con risparmio di 3,5 miliardi provocherebbe una stabilizzazione nominale o reale e, in parte, una riduzione nominale delle spese.
Nel caso dello scenario con risparmio di 1,5 miliardi, diverrebbe prioritario introdurre un'imposta sulle sucessioni e donazioni con partecipazione dei Cantoni oppure aumentare l'imposta sul valore aggiunto. Si noti che nel caso dell'imposta sul valore aggiunto l'uno per cento corrisponderebbe a circa 3 miliardi (in caso di aumento lineare che riguardi anche tutte le aliquote speciali) rispettivamente 2,5 miliardi (aumento proporzionale). Le basi decisionali per un'eventuale imposta federale sulle successioni, in particolare per la tariffa, devono ancora essere elaborate d'intesa con i Cantoni. Rispetto all'imposta sul valore aggiunto, l'imposta sulle successioni avrebbe il vantaggio di comportare minori ripercussioni negative sulla crescita. Con un'aliquota moderata massima del 5 per cento per gli eredi diretti e una considerevole franchigia, il bisogno di correzione di 1,5 miliardi sarebbe, compresa la necessaria partecipazione dei Cantoni, probabilmente finanziabile. L'imposta federale sulle successioni sostituirebbe le attuali omonime imposte cantonali, perciò nell'elaborazione di questa variante verrebbero coinvolti i Cantoni.
Freno all'indebitamento e disavanzo strutturale
Il Consiglio federale ritiene che un'importante parte del disavanzo, circa 3 miliardi all'anno, sia dovuta a cause strutturali, per cui rimarrebbe anche in caso di ripresa congiunturale. Il corrispondente bisogno di correzione è quindi la conseguenza dell'esorbitante gettito fiscale degli anni del boom fino al 2000. Contrariamente alle ipotesi di allora, l'introduzione del freno all'indebitamento non è avvenuta sulla base di finanze federali strutturalmente in equilibrio. Per questo motivo la piena eliminazione entro un anno dei disavanzi trascinati dagli anni precedenti non solo sarebbe sproporzionata dal punto di vista della politica congiunturale, ma anche contraria al senso del freno all'indebitamento. Infatti, secondo la Costituzione questo esige che si tenga conto della situazione economica. Pertanto il Consiglio federale propone che le pendenze vengano sopportate gradualmente nell'arco di diversi anni, aumentando l'importo massimo delle spese ammesse. Al riguardo occorre modificare la legge federale sulle finanze della Confederazione (art. 24a e 24c LFC). Nel quadro delle analisi sul crollo delle entrate, il Dipartimento federale delle finanze esamina parimenti se l'efficacia del cosiddetto "fattore k" (considerazione della situazione congiunturale in occasione del calcolo del disavanzo ammesso) possa o debba essere aumentata. Secondo i primi calcoli l'efficacia potrebbe però, nel migliore dei casi, essere aumentata solo di poche centinaia di milioni di franchi, che non sarebbero sufficienti a risolvere i problemi di fondo delle finanze federali. Inoltre, le modifiche del "fattore k" avrebbero ripercussioni in entrambe le direzioni, in quanto non solo sarebbero ammessi più disavanzi nei periodi difficili ma bisognerebbe conseguire eccedenze più elevate nei periodi buoni.
Il Consiglio federale ha inoltre deciso di chiedere la messa in vigore urgente di due misure del programma di alleggerimento con effetto all'inizio del 2004 (stralcio del contributo "flexa", irrilevante ai fini dell'importo della rendita AVS e per le misure nel settore dell'asilo).
Informazioni: Politica finanziaria: Peter Siegenthaler, Direttore AFF, tel. 031 322 60 05 Karl Schwaar, AFF, tel. 031 323 86 09 Questioni fiscali: Kurt Dütschler, AFC, tel. 031 322 73 77
Dipartimento federale delle finanze DFF Comunicazione CH-3003 Berna http://www.dff.admin.ch