Touring Club Schweiz/Suisse/Svizzero - TCS
Trasporto di bambini: le panchine longitudinali sono pericolose
Un document
Bern (ots)
Il TCS, in collaborazione con AutoPostale Svizzera SA, ha realizzato un crash test a 35 km/h con un minibus provvisto di una panchina longitudinale e di sedili tradizionali. I passeggeri seduti nella direzione di marcia sono ben protetti, mentre quelli che hanno preso posto sulla panchina longitudinale rischiano la vita. Di conseguenza, il TCS chiede il divieto delle panchine longitudinali per il trasporto di bambini. Il test ha anche evidenziato l'importanza di allacciarsi nei minibus.
Il TCS ha voluto esaminare l'efficienza dei vari sistemi attualmente autorizzati nel trasporto scolastico, nell'intento di determinare gli aspetti positivi e negativi di ciascuno. In collaborazione con AutoPostale e la trasmissione "Patti Chiari", il TCS ha dunque realizzato in estate un crash test presso il Dynamic Test Center di Vauffelin (BE). Sono state simulate diverse configurazioni di trasporto di bambini: due manichini sono stati sistemati su una panchina longitudinale e due sui sedili che guardano nella direzione di marcia.
Sulla panchina longitudinale hanno preso posto un manichino che rappresenta un bambino di sei anni, assicurato con una cintura con due punti d'attacco (o cintura addominale) regolamentare, e un adolescente di 12 anni, volutamente non allacciato. Sui sedili posizionati nel senso di marcia del veicolo sono stati sistemati altri due bambini di 6 anni, entrambi allacciati con una cintura a tre punti d'attacco: il primo seduto su un sedile dalle dimensioni ridotte, il secondo in un apposito seggiolino per bambini con schienale. L'impatto frontale è avvenuto a 35 km/h contro un muro fisso.
Rischio molto elevato sulle panchine longitudinali I risultati sono inappellabili: il bambino trasportato nel seggiolino adattato alla sua morfologia subisce ferite leggere al collo e alla testa; quello sistemato sul sedile dalle dimensioni ridotte, pure allacciato con una cintura a tre punti, è a sua volta ben protetto. In questo test i valori dei due manichini restano chiaramente al di sotto dei limiti biomeccanici.
L'esito è ben più drammatico per i bambini seduti lateralmente. "Il primo manichino, appositamente non allacciato nonostante ci sia una cintura a due punti, vola letteralmente nel minibus. Subisce gravi traumi al collo, al torace, al bacino e alla testa. La sue prospettive di sopravvivenza sono fortemente a rischio", afferma Anton Keller, ingegnere presso il dipartimento consulenza mobilità del TCS. Il manichino allacciato con una cintura addominale rimane a sua volta gravemente ferito, in quanto la molla del rocchetto del dispositivo di trattenuta si è rotta al momento dell'impatto sotto il peso del manichino e la cintura si è allentata. Il manichino ha così sbattuto la testa contro il pianale del veicolo e il bacino ha subito una decelerazione dalle conseguenze molto gravi.
Statistica degli incidenti Secondo l'upi, il numero di bambini (da 0 a 14 anni) vittime di un incidente a bordo di un minibus è piuttosto basso: 22 gravemente feriti e 2 morti negli ultimi 20 anni. Queste cifre vanno tuttavia relativizzate visto che, negli ultimi 10 anni (2002-2011), 5'181 bambini (0-14 anni) sono rimasti feriti a bordo di un'automobile. Sebbene in questo lasso di tempo la sicurezza stradale sia notevolmente progredita, nel 2011 ci sono stati 394 bambini feriti e 1 morto a bordo di un'autovettura e, considerando tutti gli incidenti stradali (pedoni, ciclisti e via dicendo), si sono registrati 1'555 feriti e 10 morti.
Legislazione in vigore In Svizzera, il trasporto di bambini su panchine longitudinali è ancora permesso, anche se l'immatricolazione di questo tipo di veicoli non è più consentito dal 1° gennaio 2008. Inoltre, dal 1.1.2010, quelli ancora in circolazione devono essere muniti di cinture addominali a 2 punti. Il test del TCS comprova che i provvedimenti presi non sono sufficienti, pertanto è necessario compiere un ulteriore passo, vietando il trasporto di bambini sulle panchine longitudinali. Il rapporto dell'upi intitolato "trasporto di scolari 2011" riassume tutta la legislazione vigente in materia di bus scolastici.
Quattro domande a Jean-Marc Thévenaz, capo della sicurezza stradale del TCS
1. Come mai queste panchine longitudinali sono ancora autorizzate in Svizzera?
La domanda va posta al legislatore. L'incidente di Salins (VS), nel gennaio del 2004, ha sicuramente provocato un cambiamento. In seguito a questo avvenimento, a partire dal 2008 è stata vietata l'immatricolazione di nuovi minibus dotati di panchine longitudinali. Nel 2010 è poi stato introdotto l'obbligo di equipaggiare le panchine dei veicoli esistenti con cinture addominali. Ciononostante, in Svizzera possono ancora circolare minibus immatricolati prima del 2008. Sono questi veicoli che riteniamo pericolosi.
2. È dunque veramente urgente sostituire questi minibus, visto l'esiguo numero di vittime degli ultimi 20 anni?
Ogni ferito o morto è uno di troppo e la storia ci insegna che gravi incidenti possono verificarsi in ogni momento e luogo. Si tratta di adottare una misura preventiva semplice: sostituire questi vetusti minibus con veicoli sicuri per i nostri bambini. Al riguardo, la tecnologia esiste, è sperimentata e affidabile. Si tratta anche di accentuare l'attività di prevenzione tra bambini, genitori e autorità, affinché la cintura venga allacciata non appena il veicolo si mette in moto.
3. La sostituzione di tutti questi minibus non sarà un'operazione troppo onerosa per i Comuni?
L'aspetto dei costi è importante, soprattutto per i piccoli Comuni. Ciononostante, la sicurezza in questo settore non dev'essere oggetto di compromessi. Ricordo pure che i pochi veicoli ancora in circolazione hanno come minimo 5 anni e, con ogni probabilità, sono già ammortizzati.
4. Il trasporto privato soggiace a severe regole in fatto di porto della cintura. Come mai il trasporto pubblico non sottostà alle stesse regole?
Il sistema di trasporto è completamente diverso, sebbene sussista una zona grigia (o d'ombra). I trasporti pubblici viaggiano quasi sempre a velocità ridotta, su corsie preferenziali e con un peso relativamente più elevato rispetto agli altri veicoli. Tutti questi elementi fanno in modo che i passeggeri di un tram o di un bus di linea godono di maggiore sicurezza rispetto a quelli di un veicolo privato. A tutto ciò si aggiunge il costo legato all'installazione di questi dispositivi nei trasporti pubblici. È semplicemente impensabile.
Tuttavia, la questione del porto della cintura nei trasporti pubblici è legittima quando si tratta di un trasporto in bus su autostrade, strade di montagna o lungo vie di circolazione veloci. In questi casi, il TCS raccomanda sempre di allacciare la cintura di sicurezza quando è a disposizione. Un gesto semplice e sensato che può salvare la vita.
Tre domande a Fabian Kirchhofer, responsabile dei trasporti scolastici AutoPostale
1. Perché AutoPostale partecipa al crash test?
AutoPostale ha cofinanziato questo test per convinzione. Annualmente trasportiamo oltre 120 milioni di passeggeri, di cui 4 milioni di allievi negli scuolabus. La sicurezza nel settore del trasporto viaggiatori è una preoccupazione costante, in particolare quando si tratta di scolari. AutoPostale ha abolito le panchine longitudinali nel 2006, 2 anni prima delle prescrizioni legali. La sicurezza degli scolari è una priorità che non tollera rinvii.
2. E' preoccupato riguardo alla sicurezza? Pensa di trovare una soluzione a questi problemi?
La sicurezza, e non soltanto nel campo de trasporto scolastico, è una preoccupazione permanente. AutoPostale ha investito molto per migliorarla, a tutti i livelli. Per esempio, abbiamo ottimizzato l'equipaggiamento di tutti i nostri bus scolastici, installandovi, tra l'altro, cinture di sicurezza a 3 punti di attacco e sedili dalle dimensioni ridotte (adattati alla taglia degli scolari) con poggiatesta integrati e schienali rialzati. Ricordiamo che la sicurezza dipende naturalmente dai veicoli, ma anche dal buon reclutamento e dalla formazione dei conducenti, dalle ispezioni, dai controlli e dalla sensibilizzazione costante dei passeggeri.
3. AutoPostale ha a che fare con scolari che non allacciano la cintura o la slacciano durante il viaggio?
Sì. Nei bus scolastici gli scolari devono essere allacciati; il personale conducente ha il compito di ricordare loro, prima di ogni partenza, di allacciarsi e di verificare che lo facciano. Tutto ciò rientra nella sua responsabilità, conformemente al quadro legale. Tuttavia, capita che scolari si slaccino durante il percorso. Per questo motivo, anche i genitori possono dare un aiuto prezioso, sensibilizzando i figli a non slacciarsi mai durante il trasporto.
Nei bus, durante i viaggi, non è sempre facile far rispettare agli adolescenti un comportamento corretto e il porto obbligatorio della cintura per garantire una sicurezza ottimale. Dal 1998, nella Svizzera romanda, AutoPostale ha organizzato un programma di sensibilizzazione per i giovani, in cooperazione con gruppi scolastici e altri partner. In forma ludica, il personale conducente mediatore sensibilizza i giovani, ma anche il resto del personale conducente, sul comportamento da adottare all'arrivo del bus, alle fermate e all'interno del mezzo di trasporto durante il viaggio. Insegnano nelle classi o direttamente nei bus.
Contatto:
Renato Gazzola, portavoce del TCS, 079 686 08 80,
renato.gazzola@tcs.ch
Servizio stampa AutoPostale, 058 338 57 00, infomedia@autopostale.ch
I risultati complessivi del test e la cartella stampa completa
possono essere scaricati all'indirizzo www.pressetcs.ch.
Le foto sono su Flickr -
http://www.flickr.com/photos/touring_club/sets/72157631381252180/.
Il video è su Youtube - www.youtube.com/tcs.