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Limiti di velocità nei centri abitati: il TCS accoglie con favore la decisione del Parlamento federale

Bern (ots)

Le strade di scorrimento all'interno dei centri abitati in linea di massima dovranno mantenere il limite di 50 km/h, mentre alle strade secondarie potrà applicarsi il limite di 30 km/h a discrezione delle autorità locali. Era questa la richiesta contenuta nella mozione del consigliere nazionale di Lucerna, Peter Schilliger, oggi adottata in via definitiva dal Parlamento federale. Il TCS accoglie con favore questa decisione pragmatica, che rispetta la volontà popolare e che metterà un freno alla generalizzazione dei 30 km/h nei centri abitati.

Adottando la mozione Schilliger con un'ampia maggioranza nelle due camere, il Parlamento dà al Consiglio federale un mandato chiaro: è necessario adeguare il quadro legislativo, rendendolo più preciso, al fine di preservare la gerarchia e il funzionamento della rete stradale sia all'interno che all'esterno dei centri abitati. Subito dopo il dibattito Peter Schilliger, consigliere nazionale e presidente della sezione Waldstätte (Lucerna, Nidvaldo, Obvaldo) del TCS, ha affermato: "L'approvazione della mia mozione metterà un freno alla diffusione generalizzata del limite dei 30 km/h in città e permetterà l'imposizione di limiti di velocità differenziati tra le strade di scorrimento e i quartieri residenziali". Tuttavia, la mozione non inficia l'autonomia decisionale di Comuni e Cantoni, che potranno comunque giustificare una riduzione della velocità massima su una strada di scorrimento qualora passi per esempio in prossimità di una scuola. Tale decisione è accolta con sollievo anche dal settore dei trasporti pubblici, il quale temeva una riduzione generalizzata della velocità che avrebbe penalizzato il vantaggio offerto rispetto al trasporto individuale motorizzato, nonché dalle organizzazioni di soccorso, che vedevano in una revisione al ribasso della velocità un pericoloso rallentamento dei loro tempi di intervento.

La popolazione è contraria ai 30 km/h generalizzati nei centri urbani

Nel 2001*, tutti i Cantoni e una schiacciante maggioranza popolare (79,7%) avevano respinto l'introduzione generalizzata di un limite di velocità di 30 km/h all'interno dei centri abitati*. Da allora, il parere della popolazione è rimasto immutato. L'ultimo sondaggio rappresentativo condotto a marzo 2023 dall'istituto LINK* aveva dimostrato che i due terzi degli abitanti delle dieci più grandi città svizzere erano contrari alla generalizzazione del limite dei 30 km/h nelle aree urbane. Lo stesso sondaggio aveva rilevato che una percentuale tra il 78% e il 90% degli abitanti delle città si dice soddisfatta del regime a velocità differenziate 50-30 km/h. Anche le sei votazioni popolari svoltesi in Argovia il 3 marzo scorso hanno dimostrato che la popolazione rifiuta chiaramente la generalizzazione dei 30 km/h. "Il rispetto della gerarchia delle strade è fondamentale per consentirne il funzionamento. Di conseguenza, la velocità differenziata a seconda della situazione e la presenza di regole omogenee in tutta la Svizzera sono fattori di cruciale importanza", spiega Peter Goetschi, presidente centrale del TCS. "Nonostante ciò, diverse città tentano di imporre un limite generalizzato di 30 km/h contrario al buon senso, scatenando una forte opposizione tramite iniziative popolari, petizioni, referendum e interventi parlamentari a livello comunale e cantonale. Accolgo con soddisfazione questa decisione del Parlamento, che ora deve condurre a un quadro giuridico chiaro su questo tema".

*Votazioni e sondaggi rappresentativi sui limiti di velocità nei centri urbani

Marzo 2001: Iniziativa popolare per una maggior sicurezza stradale grazie alla velocità massima dei 30 km/h nelle località

Gennaio 2022: Sondaggio LINK: Reazioni al 30 km/h generalizzato nelle località

Marzo 2023: Sondaggio LINK: Reazioni dei cittadini al limite generalizzato di 30 km/h

Contatto:

Laurent Pignot, portavoce del TCS
Tél. 058 827 27 16 | 076 553 82 39 | laurent.pignot@tcs.ch
www.pressetcs.ch | www.flickr.com

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