Bundesamt f. Umwelt, Wald und Landschaft
BUWAL: La Svizzera ratificherà la Convenzione contro la "sporca dozzina"
Berna (ots)
La Convenzione ONU sugli inquinanti organici persistenti (POP) eliminerà, a livello mondiale, 12 prodotti chimici tossici e difficilmente degradabili e ne proibirà l'impiego. La Svizzera ha firmato la Convenzione a Stoccolma nel maggio 2001. Il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento il messaggio corrispondente per approvazione. Ginevra si è candidata quale sede del Segretariato.
Nel quadro della sua politica ambientale, la Svizzera ha vietato, in tappe successive, la produzione, l'utilizzazione e il commercio di tutte le sostanze indicate nella Convenzione POP, ad eccezione del pesticida mirex. Un divieto totale del mirex avverrà con l'entrata in vigore della legge sulle sostanze chimiche e delle relative ordinanze. Per la Svizzera e per la maggior parte degli altri Paesi industrializzati, in cui i POP sono già stati sostituiti con altri prodotti, la Convenzione non prevede quindi alcuna modifica immediata della legislazione. Inoltre, essa non avrà conseguenze nemmeno in ambito economico.
La Convenzione è importante per i Paesi in via di sviluppo I compiti maggiori spetteranno ai Paesi in via di sviluppo, che in parte utilizzano tuttora i dodici POP, soprattutto i PCB impiegati in trasformatori, condensatori e apparecchi elettrici. Questi Paesi, inoltre, ospitano notevoli scorte di POP, le quali vanno smaltite.
La Convenzione evidenzia che le misure già adottate nei Paesi industrializzati vanno applicate su scala globale. Entro breve, i pesticidi e i prodotti chimici industriali contemplati nella Convenzione, eccezion fatta per l'insetticida DDT, non dovranno più essere prodotti né utilizzati. Il DDT può essere utilizzato esclusivamente nella lotta contro le zanzare che trasmettono la malaria. A lungo termine si vuole però eliminare completamente anche questo insetticida.
La Convenzione comporta conseguenze economiche non indifferenti per i Paesi in via di sviluppo, che dovranno sostenere i costi per il ricorso a prodotti sostitutivi, lo smaltimento a regola d'arte delle scorte immagazzinate e la riconversione degli impianti industriali. In compenso, essa assicura ai Paesi in via di sviluppo un sostegno tecnico e prevede di mettere a disposizione mezzi finanziari nel quadro del Fondo Mondiale per l'Ambiente (GEF).
La Svizzera si candida per accogliere il Segretariato della Convenzione La Convenzione completerà le disposizioni già esistenti a livello mondiale nel settore dei prodotti chimici, in particolare la Convenzione sul commercio internazionale di prodotti chimici e pesticidi specialmente pericolosi (Convenzione PIC) e la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti oltre frontiera di rifiuti pericolosi e sulla loro eliminazione.
Le tre Convenzioni sono state elaborate sotto l'egida del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), la cui sede europea si trova presso la Casa internazionale dell'ambiente a Ginevra. Il Segretariato della Convenzione di Basilea e la sede provvisoria di quello della Convenzione PIC si trovano anch'essi a Ginevra.
La Svizzera si candida quale sede permanente del Segretariato della Convenzione POP, affinché a Ginevra possano essere riunite le più importanti istanze internazionali del settore delle sostanze chimiche. La decisione sulla sede del Segretariato verrà presa in occasione della prima conferenza delle Parti contraenti, al più tardi un anno dopo l'entrata in vigore della Convenzione.
Berna, 16 ottobre 2002
DATEC Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni Servizio stampa
Informazioni: Georg Karlaganis, capo della divisione Sostanze, suolo, biotecnologia, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 079 415 99 62. Andreas Weber, capo della sezione Sostanze pericolose per l'ambiente, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031 322 68 59
Allegati: Messaggio concernente la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti Decreto federale concernente la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti Vedi anche: http://www.ambiente-svizzera.ch
Internet: Sito web del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente sulla tematica dei POP: http://irptc.unep.ch/pops/default.html
"La sporca dozzina" I POP sono difficilmente degradabili e si accumulano nei tessuti adiposi dell'essere umano e degli animali. Alcuni di essi sono cancerogeni, provocano allergie, danneggiano il sistema nervoso o hanno effetti ormonali. Un'esposizione cronica, pur lieve, può infatti ripercuotersi negativamente sulla capacità di riproduzione e sul sistema immunitario. I POP rappresentano in particolare un pericolo per i bambini, poiché sono sostanze che si accumulano nel latte materno.
I POP vengono trasportati per lunghi tratti nell'atmosfera, e raggiungono ad esempio la regione artica, depositandosi sulla superficie terrestre. lI latte materno delle donne Inuit, popolo che si nutre essenzialmente di pesce e di carne, contiene un tasso di POP dieci volte superiore a quello registrabile presso le altre donne canadesi.
I dodici inquinanti organici persistenti (POP) oggetto della Convenzione della UNEP sono:
- I pesticidi: aldrina, clordano, DDT, dieldrina, endrina, eptacloro, mirex e tossafene. Una volta scaduto il loro periodo di transizione individuale, tali sostanze non devono più essere né prodotte né utilizzate, ad eccezione del DDT, al quale si ricorre per lottare localmente contro la malaria. Rimangono tuttavia scorte importanti ancora da eliminare.
- I prodotti chimici industriali: PCB e esaclorobenzene non possono più essere prodotti. Giusta le prescrizioni della Convenzione, i trasformatori e i condensatori contenenti PCB devono essere, a lungo termine, rimossi e sostituiti. Rimane da smaltire un volume di PCB che si aggira su diverse centinaia di migliaia di tonnellate.
- I prodotti di combustione e i sottoprodotti: esaclorobenzene, diossine clorurate e furani. La Convenzione prescrive l'introduzione di provvedimenti tecnici, al fine di ridurre il più possibile le emissioni, generate in particolare dall'incenerimento dei rifiuti domestici e industriali.