Bundesamt f. Umwelt, Wald und Landschaft
DATEC - Conferenza sul clima di Montreal: il futuro della politica climatica internazionale al centro dei dibattiti
Berna (ots)
Dal 28 novembre al 9 dicembre a Montreal si terranno contemporaneamente l'undicesima conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e la prima riunione delle Parti del Protocollo di Kyoto. Al centro dei dibattiti vi saranno il proseguimento dellapplicazione del Protocollo e la politica climatica internazionale dopo il 2012. La delegazione svizzera, presieduta da Bruno Oberle, direttore dellUFAFP, sosterrà lidea di un regime che includa gli Stati Uniti dAmerica e i Paesi emergenti maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra.
Entro il 2015, la quantità di gas serra emessa dai Paesi in via di sviluppo raggiungerà quella dei Paesi industrializzati. Pertanto, gli sforzi compiuti dai Paesi industrializzati non saranno sufficienti per stabilizzare il riscaldamento climatico ad un livello non pericoloso per lumanità. In occasione delle discussioni sul dopo 2012 che si terranno a Montreal, la delegazione svizzera promuoverà un'estensione degli impegni al maggior numero di Paesi possibile. I principali responsabili delle emissioni, sia tra i Paesi industrializzati che tra i Paesi emergenti, dovranno in futuro contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. La delegazione svizzera sarà presieduta dal direttore dellUFAFP Bruno Oberle. Per la durata della conferenza il Consiglio federale gli ha conferito il titolo di Segretario di Stato.
Altro punto importante allordine del giorno della conferenza: ladozione, nellambito della Convenzione, di un programma di lavoro sulle misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Obiettivo del programma sarà valutare le possibili ripercussioni del riscaldamento climatico sulle società, individuare il grado di vulnerabilità dei Paesi ed elaborare soluzioni appropriate. Il programma di lavoro concerne tutti i Paesi. Le inondazioni del mese di agosto in Svizzera e gli uragani tropicali abbattutisi sugli Stati Uniti, sul Messico e su Cuba, per esempio, hanno dimostrato la vulnerabilità dellambiente e della società nei confronti degli eventi estremi.
In particolare, nel quadro del Protocollo di Kyoto, saranno decise le modalità da seguire in caso di mancato adempimento degli impegni presi, così come per il monitoraggio dei progetti elaborati nellambito del meccanismo della Joint Implementation (implementazione congiunta). Questo meccanismo di flessibilità consente ad un Paese industrializzato di ottenere certificati di emissione grazie al finanziamento di progetti di riduzione in un altro Paese industrializzato. Tali disposizioni importanti ai fini dell'attuazione del Protocollo sono state elaborate nel 2001 e nel 2003 in occasione della settima e nona conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. I progetti sviluppati grazie al Clean Development Mechanism (meccanismo di sviluppo pulito) sono in una fase più avanzata. Detto meccanismo consente ad un Paese industrializzato di ottenere certificati di emissione grazie al finanziamento di progetti di riduzione in un Paese in via di sviluppo. I primi progetti realizzati, che hanno permesso di ottenere certificati di emissione, saranno presentati durante la conferenza. Lanno prossimo dovrebbero essere approvati 300 progetti.
Rapporto sulla politica climatica svizzera presentato alla Convenzione La delegazione svizzera consegnerà altresì alla Convenzione la sua quarta comunicazione nazionale sull'attuazione della Convenzione nel nostro Paese. Nel documento, che presenta la politica climatica della Svizzera, sono descritti lo stato attuale e levoluzione delle emissioni di gas serra, le strategie e le misure atte a ridurre le emissioni, gli effetti previsti del riscaldamento climatico e le misure di controllo, il sostegno fornito ai Paesi in via di sviluppo come pure lo stato della ricerca e dellinformazione al pubblico (cfr. riquadro: Politica climatica: il punto sulla situazione in Svizzera).
Tassa sul CO2 in esame al Parlamento In Svizzera, lobiettivo di riduzione fissato dal Protocollo di Kyoto deve essere raggiunto essenzialmente tramite la legge sul CO2, che prevede di ridurre entro il 2010 le emissioni di CO2 generate da vettori energetici fossili del 10 per cento rispetto al 1990. Poiché secondo le proiezioni le misure di riduzione attuate e previste non saranno sufficienti per realizzare tale obiettivo, il Consiglio federale ha proposto di introdurre una tassa sui combustibili pari a 35 franchi per tonnellata di CO2, che deve essere approvata dal Parlamento. La tassa sul CO2 sui combustibili, che permetterà di ridurre questo tipo di emissioni di 0,7 milioni di tonnellate lanno entro il 2010, viene attualmente esaminata dalla Commissione dellambiente, della pianificazione del territorio e dellenergia (CAPTE) del Consiglio nazionale. Nel settore dei carburanti, il Consiglio federale ha approvato, in via sperimentale fino al 2007, lintroduzione del centesimo per il clima, riscosso dal settore petrolifero sulla benzina e sul carburante diesel. Tale misura, avviata il 1° ottobre scorso, mira a ridurre le emissioni di 1,8 milioni di tonnellate entro il 2010, in particolar modo tramite lacquisto di certificati di emissione.
Berna, 23 novembre 2005
DATEC Dipartimento federale dellAmbiente, dei Trasporti, dellEnergia e delle Comunicazioni Servizio stampa
Informazioni: Servizio stampa dellUFAFP, tel. 031 322 90 00 Contatti con la delegazione svizzera durante la COP 11 e la MOP1 (Montreal, 28 novembre - 9 dicembre 2005) José Romero, che sarà presente dal 28 novembre al 10 dicembre, cell. 079 251 90 69 (attenzione al fuso orario di meno 5 ore) Elisabeth Maret, addetta stampa, UFAFP, tel. 031 323 28 69 Politica climatica: il punto sulla situazione in Svizzera
La quarta comunicazione nazionale della Svizzera alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è un'ampia opera di consultazione che presenta le attività svolte dalla Svizzera per rispettare gli impegni derivanti dalla Convenzione e dal Protocollo di Kyoto. Alla stesura di tale documento hanno collaborato otto uffici federali e quattro dipartimenti. Dal rapporto emerge che: dal 1970 la Svizzera registra un tasso decennale di riscaldamento tre volte superiore alla media internazionale. Durante il XX secolo, le precipitazioni sono aumentate nei mesi invernali del 20 - 30 per cento nelle zone settentrionali e occidentali, ma sono diminuite nella stessa proporzione nelle regioni meridionali. Nello stesso periodo, la frequenza delle precipitazioni giornaliere di forte intensità è aumentata del 20 - 80 per cento nella maggior parte delle stazioni nel nord delle Alpi. Negli ultimi 30 anni due terzi di tutti i Comuni svizzeri hanno subito delle inondazioni per un costo totale di 8 miliardi di franchi; negli ultimi anni, la Svizzera ha compiuto importanti passi per ridurre le sue emissioni di gas serra, in particolare nellambito della legge sul CO2 e del programma SvizzeraEnergia. Senza tali provvedimenti le emissioni di CO2 sarebbero oggi superiori di almeno il 7 per cento. Conformemente al Protocollo di Kyoto, nel primo periodo di adempimento (2008 - 2012) la Svizzera dovrà abbassare mediamente le emissioni a 48,25 milioni di tonnellate di equivalenti di CO2 allanno. Ciò corrisponde ad una riduzione dell'8 per cento rispetto ai valori del 1990 (totale equivalenti di CO2 nel 1990: 52,45 mln di t); per raggiungere gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto sono indispensabili sforzi maggiori. Senza misure supplementari infatti, le emissioni di gas serra nel periodo 2008 - 2012 ammonteranno a 50,8 milioni di tonnellate, ossia 2,5 milioni di tonnellate in più rispetto agli obiettivi prefissati. Nel marzo 2005, il Consiglio federale ha pertanto deciso in via di principio di adottare un pacchetto di misure supplementari grazie al quale, tenendo conto anche degli effetti delle misure adottate e previste (ossia la tassa sul CO2 sui carburanti, il centesimo per il clima, la promozione di carburanti alternativi) sarà possibile raggiungere gli obiettivi di Kyoto.
Grazie ai rapporti redatti ogni quattro anni circa sulla base di criteri uniformi, la Convenzione sui cambiamenti climatici dispone di uno strumento per verificare i progressi compiuti nell'attuazione degli impegni presi dai Paesi, per ottenere un quadro complessivo delle attività dei Paesi industrializzati e per individuare misure particolarmente efficienti o promettenti. Detti rapporti sono sottoposti ad un esame approfondito. A tal fine un team di esperti dellONU si recherà nel nostro Paese per una settimana, presumibilmente nel secondo semestre del 2006, prima di redigere un rapporto di controllo.
La quarta comunicazione nazionale è stata redatta in lingua inglese (237 pagine) e può essere scaricata al sito www.ambiente- svizzera.ch/clima > Pubblicazioni.
Un riassunto analitico in italiano (34 pagine) è pubblicato al sito http://www.umwelt- schweiz.ch/imperia/md/content/oekonomie/klima/politik/nc4-i.pdf Per maggiori informazioni rivolgersi a Markus Nauser, sezione Economia e clima, UFAFP, tel. 031 324 42 80.