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Saccheggio dell'eredità culturale dell'Irak

Berna (ots)

Le notizie degli ultimi giorni sui saccheggi in
Irak danno adito a grandi preoccupazioni. Si teme che i saccheggi 
effettuati finora nei musei e nei siti archeologici siano solo 
l'inizio: decine di migliaia di beni culturali sono in pericolo. Di 
solito i beni culturali sottratti nelle regioni di crisi riappaiono 
sul mercato internazionale dell'arte.
L'UNESCO ha quindi esortato la Federazione dei commercianti 
d'arte (CINOA), il Consiglio internazionale dei musei (ICOM) e gli 
operatori principali del commercio delle opere d'arte ad impegnarsi 
affinché i beni culturali rubati non possano trovare un acquirente. 
La comunità internazionale, sostenuta dall'UNESCO, pianifica di 
pubblicare tutti i dati disponibili inerenti l'eredità culturale 
dell'Irak. Specialisti provenienti da tutto il mondo si mettono a 
disposizione per la ricostruzione a livello culturale. L'Ufficio 
federale della cultura sostiene questo progetto.
L'Ufficio federale della cultura ha chiesto alle cerchie 
interessate, costituite da collezionisti, musei e commercianti di 
beni culturali nonché dagli organi competenti delle autorità 
doganali e penali, di prestare da subito più attenzione al riguardo. 
Anche se in Svizzera le basi legali per combattere il trasferimento 
illecito di beni culturali sono esigue, dovrebbero comunque avere un 
effetto preventivo. La Svizzera si impegna a fare il possibile per 
impedire il commercio illegale dei beni culturali. Essa non deve 
fungere da piazza di trasbordo per i beni culturali di dubbia 
origine.
Il Parlamento approverà probabilmente quest'estate la legge sul 
trasferimento dei beni culturali elaborata dall'Ufficio federale 
della cultura, che permetterà di combattere in modo più mirato 
questi abusi. Essa mette a disposizione delle autorità gli strumenti 
necessari per poter reagire più rapidamente e in modo più efficace 
in queste situazioni.
UFFICIO FEDERALE DELLA CULTURA
Comunicazione
Persona di contatto: Dr. iur. Andrea F. G. Raschèr, capo Diritto 
e affari internazionali, e-mail:  andrea.rascher@bak.admin.ch, tel.: 
031 322 86 08.

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