Bundesamt für Privatversicherungen
Spese amministrative elevate nella previdenza professionale: l'UFAP prende provvedimenti
(ots)23 mar 2004 (DFF) Nell'ambito della previdenza professionale, alcune compagnie di assicurazione sulla vita prelevano importi alquanto elevati a titolo di spese amministrative. È quanto emerge da un'indagine effettuata dall'Ufficio federale delle assicurazioni private (UFAP). Benché i programmi di contenimento dei costi di alcuni operatori del settore si siano dimostrati efficaci, l'UFAP ha adottato una serie di misure onde conseguire un ulteriore miglioramento della situazione.
All'inizio del 2003 l'UFAP ha incaricato la AON Chuard Consulting SA di analizzare la situazione riguardante la registrazione e la fatturazione delle spese di chiusura e di amministrazione da parte delle compagnie di assicurazione sulla vita nel settore della previdenza professionale. I risultati dell'indagine sono ora disponibili. Ecco le principali conclusioni:
- alcune compagnie di assicurazione prelevano premi molto ingenti a copertura delle spese amministrative;
- l'entità dei premi relativi ai costi varia sensibilmente; in media i premi delle compagnie private di assicurazione sulla vita esaminate oscillano tra i 370 e i 737 franchi l'anno per assicurato;
- sebbene i primi programmi di contenimento dei costi abbiano già influito sulle spese amministrative dell'esercizio 2002, gli assicurati ne avvertiranno gli effetti soltanto con un certo ritardo; infatti, per anni gli assicuratori hanno potuto prelevare premi troppo esigui a copertura delle spese amministrative e compensare le perdite in quest'ambito grazie ai redditi elevati del capitale. Ora ciò non è più possibile, ragion per cui occorre innanzitutto ripristinare l'equilibrio in questo settore.
Confronto con le casse pensioni
Dall'indagine emerge inoltre che le casse pensioni fatturano importi più modesti a copertura delle spese amministrative. Il divario esistente con gli importi delle compagnie private di assicurazione sulla vita è dovuto a diverse ragioni. Solitamente, le casse pensioni dispongono per ogni contratto di un gran numero di assicurati, il che consente una migliore ripartizione delle spese fisse e un migliore rapporto costi-benefici, mentre gli assicuratori sono confrontati con numerose piccole affiliazioni (in media sei assicurati per contratto) e quindi a una situazione che incide pesantemente sui costi amministrativi. Inoltre, rispetto alle casse pensioni, gli assicuratori devono far fronte a una concentrazione di rischi pregiudizievoli, che vanno a gravare ulteriormente le spese amministrative. Infine, di norma gli assicuratori propongono un gran numero di piani di previdenza diversi, il che incide pesantemente sui costi, mentre le casse pensioni solitamente propongono un unico piano di previdenza per tutti gli assicurati.
Misure intese al contenimento delle spese amministrative
L'indagine ha evidenziato che per ottenere un miglioramento della situazione occorre un intero pacchetto di misure, alcune delle quali verranno attuate con l'introduzione di nuove norme di legge; l'UFAP ha deciso di completarle introducendo ulteriori misure:
- l'UFAP effettuerà periodicamente delle indagini comparative sui costi;
- entro i limiti delle proprie funzioni e delle proprie possibilità, l'UFAP promuoverà la normalizzazione dei prodotti e dei processi delle compagnie private di assicurazione sulla vita;
- inoltre, le compagnie di assicurazione sulla vita dovranno informare i datori di lavoro affiliati e le rispettive commissioni di previdenza sui premi prelevati a copertura delle spese amministrative, connessi con la scelta di diversi piani di previdenza, e dovranno fornire loro la possibilità di operare le scelte riguardanti i piani di previdenza in base a considerazioni in funzione dei costi-benefici;
- infine, negli ambiti in cui i datori di lavoro e le commissioni di previdenza sono in grado di influire sull'insorgere delle spese, gli assicuratori sulla vita saranno tenuti a strutturare il loro tariffario in modo tale da spronare gli interessati ad agire con oculatezza, rispettando tuttavia il principio della solidarietà tra i vari enti previdenziali.
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