BAV: Accordo sui trasporti terrestri Svizzera-UE: seduta del "Comitato misto" a Berna
Berna (ots)
Oggi a Berna si è riunito per la terza volta il Comitato misto Svizzera- UE incaricato del dossier trasporti terrestri. Nel corso della seduta, presieduta dal Direttore dell'Ufficio federale dei trasporti, Max Friedli, si è discusso in che misura integrare la nuova legislazione comunitaria sul traffico stradale e ferroviario nell'accordo sui trasporti terrestri concluso tra l'UE e la Svizzera. Grazie ad un'armonizzazione delle rispettive legislazioni, potrebbero infatti trovare migliore applicazione le esigenze della politica dei trasporti svizzera. Durante la seduta si è inoltre discusso dell'istituzione di un Osservatorio sul traffico comune con sede a Neuchâtel e di una possibile partecipazione della Svizzera ai comitati tecnici dell'UE.
L'accordo sui trasporti terrestri tra la Svizzera e l'Unione europea, entrato in vigore il 1° giugno 2002, prevede un comitato misto per le discussioni a livello bilaterale. L'organo è stato costituito il 5 luglio 2002 a Bruxelles. La delegazione svizzera comprende, oltre all'Ufficio federale dei trasporti (direzione), anche rappresentanti di altri Uffici federali e dei Cantoni. Da parte dell'UE, sono rappresentati la Direzione generale Energia e Trasporti (DG TREN) e gli Stati membri.
Da quando è stato concluso l'accordo nel giugno del 1999, il diritto comunitario in materia di trasporti si è ulteriormente sviluppato. Secondo l'articolo 52 concernente l'evoluzione del diritto delle Parti contraenti, l'accordo sui trasporti terrestri viene costantemente aggiornato. L'armonizzazione delle legislazioni delle Parti contraenti riveste grande importanza per la Svizzera, poiché solo in tal modo possono essere realizzati gli obiettivi della politica svizzera dei trasporti e quelli relativi al trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia. In effetti, senza il sostegno dei partner europei, possono prodursi, nell'ambito del traffico viaggiatori (strada e ferrovia) distorsioni della concorrenza, traffico di aggiramento, mancato accesso alla rete e altri svantaggi per la Svizzera.
Durante la riunione odierna, il Comitato misto ha valutato quali disposizioni del diritto dell'UE devono essere integrate nell'accordo sui trasporti terrestri. Questa procedura (recepimento del nuovo "acquis communautaire") prevede che la Svizzera equipari la propria legislazione a quella comunitaria. Si tratta delle norme riguardanti ad esempio l'ampliamento dell'accesso alla rete ferroviaria, l'intensificazione dei controlli in ambito stradale o l'introduzione dell'odocronografo digitale. In un secondo momento, Consiglio federale ed eventualmente Parlamento decideranno il recepimento di disposizioni concrete.
Un altro tema di discussione della seduta odierna è stato il sistema dei comitati. Si è trattato di valutare se e come gli esperti svizzeri possono dare il proprio contributo alla Commissione europea in seno a comitati tecnici nell'ambito dell'attuazione della legislazione comunitaria. La delegazione svizzera si è dichiarata interessata a partecipare in futuro alle riunioni di questi comitati.
La discussione ha riguardato anche l'istituzione di un osservatorio del traffico come previsto nell'accordo bilaterale. L'organo avrebbe il compito di osservare l'andamento del traffico merci stradale e ferroviario e di rilevare dati statistici, che servirebbero da base per successive decisioni in materia di politica dei trasporti, Attualmente si sta elaborando un accordo sulle modalità amministrative, che disciplinano i compiti, l'organizzazione e il finanziamento dell'Osservatorio. L'organo avrebbe sede all'Ufficio federale di statistica a Neuchâtel.
Berna, 13 dicembre 2002
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