Dép. féd. enviro., transp., énerg., comm
Pacchetto di misure inteso a consolidare la Posta e Swisscom SA
Berna (ots)
Il Consiglio federale vuole consolidare la posizione di Posta e Swisscom sui mercati fortemente contesi delle telecomunicazioni e della posta, con l'obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e di creare valore aggiunto in Svizzera. L'Esecutivo federale invia in consultazione fino a fine aprile 2001 il pacchetto di misure Posta/Swisscom SA con le modifiche costituzionali che si impongono. La Posta avrà cos" la possibilità di potenziare I suoi servizi finanziari, mentre Swisscom potrà stringere alleanze con l'approvazione del Consiglio federale, anche se ciò potrebbe comportare la cessione della partecipazione maggioritaria della Confederazione al capitale azionario.
Quale proprietario, il Consiglio federale formula proposte concrete, assumendosi la responsabilità riguardo al futuro di due aziende che sono di importanza capitale, sia per l'economia svizzera (posti di lavoro, tecnologie chiave, traffico dei pagamenti), sia per garantire il servizio universale su tutto il territorio nazionale. La Posta e Swisscom SA, scaturite dalle PTT, ex monopolista di Stato, si stanno già affermando dal 1998 in un mercato liberalizzato. I mercati di posta e telecomunicazione, tuttavia, da allora hanno conosciuto una dinamica tale da rendere necessario in tempi brevi un maggiore margine di manovra per le due aziende. A tal fine, il Consiglio federale propone una modifica dell'articolo 92 della Costituzione federale.
Estensione di Postfinance
Su incarico del Consiglio federale, la Posta dovrà migliorare la propria competitività e garantire nel contempo il servizio pubblico, sia tramite un'ottimizzazione dei costi, sia mediante un aumento degli utili e l'apertura di nuovi settori d'attività. Già oggi Postfinance costituisce un importante tassello nel settore finanziario: come leader di mercato nel traffico svizzero dei pagamenti, essa contribuisce in modo determinante al finanziamento del servizio universale. Nel frattempo, però, sono cambiate le esigenze della clientela, la quale richiede sempre più relazioni globali (logistica, traffico dei pagamenti, finanziamento). Adeguando i propri i servizi, la Posta può evitare di perdere una parte dei suoi clienti. Per introdurre l'e-business è inoltre essenziale offrire un assortimento completo di servizi finanziari.
L'apertura di nuovi settori d'attività avviene anche sullo sfondo del processo di liberalizzazione in atto in Svizzera e nel resto dell'Europa. Attualmente la Svizzera dispone di un limite di monopolio di due chilogrammi, mentre in seno all'UE tale limite è pari a 350 grammi, e in alcuni Paesi è addirittura molto inferiore. Visto che l'UE prevede di abbassare ulteriormente il limite di monopolio, anche la Svizzera dovrà compiere nuovi passi verso la liberalizzazione. A ciò si aggiunge il fatto che il monopolio svizzero potrebbe essere via via aggirato.
Per evitare che Postfinance sia avvantaggiata rispetto alla concorrenza, il Consiglio federale propone di creare le necessarie basi costituzionali: assoggettamento alla legislazione sulle banche, rinuncia alla garanzia di Stato per la Posta e divieto di sovvenzioni incrociate dei settori operativi non redditizi.
Ricapitalizzazione della Posta
Sarà inoltre necessario creare le basi per la ricapitalizzazione della Posta. Si prevede che per dotare Postfinance di capitali propri saranno necessari da 1,5 a 2 miliardi di franchi circa. A prescindere dalla ricapitalizzazione, per Postfinance ci vorranno altri 5,5 miliardi per il rifinanziamento della Cassa pensioni (deficit di copertura, criteri della FER 16). Infine la Posta richiederà altri 0,5 miliardi di franchi per effettuare investimenti in nuovi settori d'attività (e-business, reengineering del trattamento delle lettere). Ne risulta un fabbisogno complessivo di capitale pari a 7,5 - 8 miliardi di franchi. Mentre per finanziare la copertura del debito della Cassa pensioni già esiste una base giuridica, per le altre rubriche occorrerà crearla nelle disposizioni transitorie.
Flessibilità di Swisscom dal profilo strategico
Le proposte del Consiglio federale mirano altres" a migliorare le future opportunità di Swisscom. L'agguerrita concorrenza a livello mondiale, unitamente al crollo delle tariffe e alla necessità di effettuare importanti investimenti, comporta un rapido processo di consolidamento sui singoli mercati parziali. A ciò si aggiunge la tendenza a dare vita a entità operative sul piano globale che limitano la loro attività a settori commerciali e segmenti di clienti molto circoscritti. Nel raffronto internazionale, Swisscom è un piccolo concorrente ("player") che offre una vasta gamma di prestazioni. È pertanto necessario che Swisscom possa stringere alleanze e partnership in tutti i settori operativi e, se necessario, anche cedere il controllo. A queste conclusioni è giunta anche una società esterna di consulenza aziendale (Mercer) che, su incarico del DATEC, ha esaminato le opzioni strategiche della Confederazione.
Fra gli obiettivi centrali del Consiglio federale vi è la salvaguardia di importanti interessi economici (posti di lavoro altamente qualificati, tecnologie chiave) e del valore dell'azienda. Per il suo futuro successo, è determinante che Swisscom possa concludere partnership al momento opportuno o cedere le attività che non coincidono con i propri obiettivi.
L'attuale partecipazione maggioritaria della Confederazione all'azienda di telecomunicazione, sancita per legge, limita fortemente la necessaria flessibilità imprenditoriale. Se vuole garantire e rafforzare la propria posizione nei singoli mercati parziali, Swisscom deve poter concludere in fretta - senza troppe lungaggini dovute all'iter legislativo - partnership con altre imprese che operano sul piano internazionale. Ciò richiede un maggiore margine di manovra dal profilo strategico.
Visto che il servizio universale in materia di telecomunicazioni è garantito su tutto il territorio nazionale anche senza la partecipazione maggioritaria della Confederazione a Swisscom, occorre svincolare la Confederazione dall'obbligo legale di detenere la maggioranza del pacchetto azionario. In futuro il Consiglio federale deve poter decidere se la Confederazione può vendere la sua partecipazione maggioritaria in Swisscom o nelle sue affiliate di rilievo. Per garantire gli interessi di natura economica, sono inoltre previsti diritti di controllo speciali per un periodo massimo di otto anni a partire dall'entrata in vigore della disposizione costituzionale.
Finora il Consiglio federale non ha ancora deciso quale soluzione adottare (partecipazione maggioritaria o minoritaria, vendita di tutto il pacchetto azionario). L'importante è garantire una flessibilità strategica tale da rendere possibile una soluzione adeguata sia per l'economia che per l'impresa stessa.
Prosieguo dei lavori
La consultazione presso le cerchie interessate si concluderà il 30 aprile 2001. Dopo aver analizzato i pareri espressi dagli ambienti consultati, il Consiglio federale deciderà in merito al prosieguo dei lavori.
Contatto:
DATEC Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti,
dell'energia e delle comunicazioni, Servizio stampa.
DFF Dipartimento federale delle finanze, Servizio stampa.
Allegati: Documentazione