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VI Focus Europa dell'Est L'Asia centrale e la Svizzera

Berna (ots)

EMBARGO : 6. novembre 2001, 11.00 Berna, 6 novembre 2001
Il 6 novembre 2001 si è tenuta a Berna la sesta
Conferenza annuale della Confederazione sulla cooperazione con
l'Europa orientale e la CSI. Era dedicata al tema »Che fa la Svizzera
in Asia centrale?”. Alla Conferenza, seguita da un folto pubblico,
sono intervenuti in particolare il consigliere federale Joseph Deiss
e lo scrittore kirghiso nonché ambasciatore presso l'UE a Bruxelles
Chingiz Aitmatov. Essi si sono soffermati sui successi e le
difficoltà incontrate dall'Asia centrale sul cammino verso la
democrazia e l'economia di mercato. Hanno inoltre parlato degli
effetti che l'attuale conflitto in Afghanistan esplica sull'intera
regione.
La Svizzera ha sostenuto dal 1993 a oggi con oltre 180 milioni di
franchi il processo di transizione dei paesi asiatici Kirghizistan,
Tagikistan, Turkmenistan, Kazakistan e Uzbekistan. Tutti salvo il
Kazakistan sono membri del gruppo di voto che la Svizzera guida in
seno alle istituzioni di Bretton Woods, ossia Banca mondiale e Fondo
monetario internazionale FMI. Il capo del Dipartimento federale degli
affari esteri, il ministro degli esteri Joseph Deiss, ha menzionato
nella sua relazione le difficoltà della transizione, il fatto che la
regione era stata finora alquanto trascurata dalla comunità
internazionale, nonché le nuove sfide venutesi a creare con i recenti
sviluppi, e ha confermato il proseguimento e il potenziamento del
sostegno elvetico all'Asia centrale. L'ambasciatore presso l'UE
Chingiz Aitmatov ha perorato nella sua relazione la causa di una
»umanizzazione globale dello sviluppo economico” in opposizione ad
una economizzazione globale della comunità mondiale”. Il segretario
di Stato David Syz ha sottolineato nella sua relazione le suggestioni
di una nuova via della seta: per migliorare la situazione economica
di questi paesi è in altre parole possibile riallacciarsi alle
relazioni commerciali storiche tra l'Oriente e l'Occidente. Il
convegno si prefiggeva di creare sinergie e stimolare lo scambio di
esperienze tra gli specialisti impegnati nella cooperazione con
l'Europa orientale e la CSI, i rappresentanti svizzeri del mondo
economico e del mondo politico, e gli ospiti elvetici e stranieri
interessati al tema. Nel quadro di sei workshop si sono discusse le
condizioni e le esigenze della cooperazione con l'area
centroasiatica, nonché le premesse e gli ostacoli per
un'intensificazione dello sviluppo economico. Un workshop era
dedicato pure ai progetti di sviluppo concreti di questa regione
prioritaria per la cooperazione svizzera. Il Segretariato di Stato
dell'economia (seco) ha impiegato dal 1993 oltre 107 milioni di
franchi nei paesi di questa regione, sostenendo in primo luogo
progetti infrastrutturali nei settori energia, ambiente e acqua.
Insieme con la Banca mondiale, il FMI, la BERD e altre istituzioni di
finanziamento il seco realizza iniziative per migliorare le
condizioni economiche generali. Dalle riforme amministrative ci si
attende per esempio un'agevolazione degli investimenti esteri in
loco, nonché la promozione del commercio, quest'ultimo in particolare
anche all'interno della regione stessa. Inoltre continua a essere di
grande importanza anche l'integrazione di questi paesi nel sistema
economico mondiale. In questo senso, la Svizzera promuove attivamente
la loro adesione all'OMC.
La Direzione dello sviluppo e della cooperazione ha impiegato dal
1993 in favore della regione oltre 75 milioni di franchi. In
collaborazione e d'intesa con la Banca mondiale, l'UNDP e altri
donatori i mezzi vengono utilizzati prioritariamente nei seguenti
settori: promozione delle PMI; democrazia, stato di diritto e
decentralizzazione; agricoltura e selvicoltura; utilizzazione
efficiente dell'acqua; nonché riforma del settore sanitario con
l'obiettivo di assicurare a lungo termine le cure sanitarie. Comune a
tutti i progetti è una componente forte nell'ambito dello sviluppo
organizzativo e istituzionale. Alcuni programmi sono impostati di
proposito con un approccio transfrontaliero in modo da creare un
contrappeso alle forze e ai potenziali di conflitto centrifughi
suscitati dal nuovo tracciato delle frontiere.

Contatto:

DIREZIONE DELLA COOPERAZIONE
E DELLO SVILUPPO (DSC)
Media e comunicazione
Barbara Hofmann
Tel. +41 31 325 91 26
E-Mail: Barbara.Hofmann@deza.admin.ch

SEGRETARIATO DI STATO
DELL'ECONOMIA (seco)
Comunicazione/informazione
Christian Hofer
Tel. +41 31 324 09 10
E-Mail: Christian.Hofer@seco.admin.ch

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