Off. féd. environ., forêts, paysage
Le vecchie traversine vanno smaltite
Berna (ots)
Le vecchie traversine ferroviarie dovranno d'ora in poi essere vendute unicamente per usi previsti al di fuori degli abitati. Nuovi valori limite sono stati fissati per le sostanze cancerogene contenute nei prodotti per la protezione del legno a base di olio di catrame. La vendita di traversine in disuso trattate con prodotti che presentano valori limite superiori alla norma sarà vietata dopo un periodo di transizione di quattro anni. Sono questi i punti principali della modifica apportata all'ordinanza sulle sostanze, decisa oggi dal Consiglio federale.
Secondo quanto prescritto dalla modifica dell'ordinanza sulle sostanze, che entrerà in vigore il 1º ottobre 2001, le ferrovie possono vendere le loro vecchie traversine soltanto se queste sono state trattate con un prodotto per la protezione del legno che rispetta i nuovi valori limite. Il valore limite per il benzo(a)pirene contenuto nei prodotti per la protezione del legno a base di olio di catrame è stato fissato a 50 milligrammi per chilogrammo (ppm), mentre quello per i fenoli idrosolubili al 3%.
In futuro, il legno impregnato con olio di catrame - ad eccezione di quello utilizzato per i binari ferroviari e le basi dei tralicci dell'elettricità - potrà essere venduto unicamente per usi previsti al di fuori degli abitati, ad esempio per un impiego nelle opere di protezione dei pendii e di premunizione valangaria, nei pannelli antirumore o nelle opere di consolidamento di sentieri e strade. Tuttavia, per un periodo di transizione di quattro anni le ferrovie possono continuare a vendere, per gli usi sopraelencati, anche le traversine che non rispettano i nuovi valori limite.
L'ordinanza si applica a tutti i prodotti lignei impregnati con olio di catrame, quindi per esempio anche ai recinti per i giardini e ai paletti. Non interessate dal divieto sono inoltre le traversine che un'impresa ferroviaria vende a un'altra affinché siano riutilizzate sulle strade ferrate.
"Serbatoi" di sostanze nocive difficilmente degradabili
Dopo circa 20-25 anni d'utilizzazione, sovente come materiale da costruzione a basso costo nelle opere di protezione dei pendii, nei rivestimenti dei sentieri, nelle recinzioni, ecc., le traversine ferroviarie diventano dei "serbatoi" in cui si depositano soprattutto le componenti poco volatili, e in parte cancerogene, del prodotto per la protezione del legno contenente olio di catrame con cui sono state impregnate. Queste sostanze, gli idrocarburi aromatici policiclici (PAH), sono difficilmente biodegradabili, si concentrano negli esseri viventi e sono tossici per gli organismi acquatici.
Le traversine usate rilasciano in genere PAH relativamente volatili che, all'occasione, possono essere fonte di odori sgradevoli, ma che - in ragione della loro composizione e della loro bassa quantità - non sono da considerarsi come pericolosi per la salute. Un rischio per la salute sussiste soltanto nei casi di contatti cutanei prolungati e ripetuti sull'arco di molti anni: i PAH cancerogeni, infatti, sono difficilmente volatili e pertanto quasi non pervengono nell'aria. Le traversine lignee impregnate con olio di catrame non si addicono perciò all'uso nei parchi giochi per i bambini, nei giardini e in nessun caso per un'utilizzazione all'interno di edifici.
Il loro impiego, come sinora, a titolo privato si rivela problematico ai fini di uno smaltimento adeguato al termine del loro ciclo di vita. Chi mai è disposto a pagare, per lo smaltimento, lo stesso prezzo pagato anni prima per l'acquisto? Mediante la modifica dell'ordinanza s'intende limitare la rivendita di tali traversine, al fine di poterle conferire - a medio termine - a uno smaltimento rispettoso dell'ambiente. Stime hanno infatti dimostrato che le traversine ferroviarie in disuso, nei prossimi 20 anni, conterranno circa 40'000 tonnellate di olio di catrame.
Nessun obbligo di risanamento
Dato che le vecchie traversine venivano vendute come materiale da costruzione, non vi era sinora praticamente stato bisogno di smaltirle. Nei quattro anni di transizione occorrerà dunque organizzare le relative modalità di smaltimento delle circa 200'000 traversine che cadono in disuso annualmente.
La modifica dell'ordinanza non stabilisce alcun obbligo di risanamento: soltanto la vendita delle traversine viene vietata, rispettivamente limitata, non la loro utilizzazione. Le traversine ferroviarie già impiegate a scopi privati non devono essere né eliminate né tantomeno sostituite con altri tipi di legno.
Contatto:
Georg Karlaganis, capo della divisione Sostanze, suolo,
biotecnologia, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste
e del paesaggio (UFAFP), tel. +41 79 415 99 62.
Anna Wälty Küng, sezione Prodotti pericolosi per l'ambiente,
Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del
paesaggio (UFAFP), tel. +41 31 323 13 17.
Christoph Rentsch, sezione Prodotti pericolosi per
l'ambiente, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e
del paesaggio (UFAFP), tel. +41 31 322 93 64.
Allegati:
Ordinanza del 9 giugno 1986 sulle sostanze pericolose per
l'ambiente (ordinanza sulle sostanze, Osost).