Schweizerische Hilfe für Mutter und Kind
Lettera aperta all'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic: Messa in dubbio la sicurezza delle pazienti - l'omologazione della pillola abortiva Mifegyne deve essere riesaminata a fondo!
Basilea (ots)
Versione abbreviata come comunicazione ai mezzi di informazione. Testo completo in tedesco al sito www.mamma.ch
L'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic è responsabile della decisione sull'omologazione della pillola abortiva in Svizzera. Per Mifegyne (RU 486) l'iscrizione nel registro dei "farmaci" scade il 31.12.2004, e pertanto Swissmedic deve ora decidere di nuovo sull'omologazione della pillola abortiva. A tale riguardo l'Aiuto svizzero per madre e bambino (ASMB) si è rivolto a Swissmedic con una lettera aperta, nella quale esprime inquietudine su un automatico prolungamento dell'omologazione di Mifegyne. Negli Stati Uniti, i rapporti su effetti indesiderati gravi e su casi di decessi di donne hanno portato, a metà novembre 2004, a un inasprimento degli avvertimenti da parte della FDA.
Oltre alla vita dei bambini prima della nascita, che viene consapevolmente estinta, l'uso della pillola abortiva coinvolge anche la salute e addirittura la vita delle madri che abortiscono. In tutto il mondo, negli ultimi quindici mesi sono stati resi noti non meno di cinque di tali casi finiti con la morte della donna dopo l'aborto!
Se si riflette che la pillola abortiva non serve a curare una malattia e che in realtà è un medicamento "lifestyle", diviene chiaro che queste cinque morti sono cinque di troppo. Inoltre non bisogna dimenticare che i numerosi effetti secondari e postumi dell'aborto vengono generalmente circondati da un muro di silenzio, per cui si deve fare conto con una cifra non ufficiale di incidenti gravi o addirittura mortali ben più elevata.
È evidente allora che l'aborto medicamentoso nasconde rischi mortali. Questi risiedono nell'elevata probabilità di forti o addirittura di estreme emorragie e nel pericolo di infiammazioni e infezioni, fino allo shock settico.
Quante e quali notizie su "incidenti gravi" in Svizzera relativi all'aborto medicamentoso esistono effettivamente? Quale sicurezza offre alla donna la gestione di Mifegyne in Svizzera? Quali sono le "misure specifiche di controllo del mercato" da parte di Swissmedic per il "dispositivo medico" Mifegyne?
Nell'informazione destinata ai pazienti, come è contenuta nel "Compendio dei medicamenti della Svizzera", non si legge relativamente a Mifegyne che in singoli casi l'aborto medicamentoso ha portato alla morte della "paziente". Nessun accenno a tale riguardo neanche nel "Protocollo informativo sull'interruzione medicamentosa della gravidanza". Questo documento viene presentato alle donne intenzionate ad abortire prima della somministrazione della pillola del preparato. Una tale situazione viene da noi qualificata come informazione carente. Perché Swissmedic non provvede qui ad una informazione specializzata e informazione destinata ai pazienti all'altezza della effettiva situazione di pericolo? Proprio di recente, a metà novembre 2004, la U.S. Food and Drug Administration (FDA) ha disposto una corrispondente modifica degli avvertimenti nella informazione specializzata e informazione destinata ai pazienti della RU 486 americana.
Sia chiaro però che gli avvertimenti non rendono meno pericoloso un preparato per uccidere. Una logica esigenza per un minimo di sicurezza a favore della donna prossima ad abortire sarebbe il suo ricovero in un istituto attrezzato per la medicina di urgenza, per tutta la durata del rischio di complicazioni. Meglio ancora, una conseguenza e una necessità sarebbe (provvisoriamente) di ritirare Mifegyne del tutto dal mercato. O bisogna prima aspettare che anche in Svizzera muoia una donna per la pillola abortiva?
A Swissmedic rivolgiamo la richiesta di valutare seriamente queste osservazioni e considerazioni riguardo al proseguimento dell'omologazione in Svizzera di Mifegyne.
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