Administration fédérale des douanes (AFD
Il Consiglio federale contrario a un controllo più approfondito dei prodotti agricoli al confine (Intervento parlamentare)
Berna (ots)
Il Consiglio federale è contrario a un 'intensificazione dei controlli al confine per la carne, la frutta e i legumi. Nella sua risposta a una mozione del consigliere nazionale Ernst Schibli (UDC/ZH) esso sostiene che i controlli attuali sono sufficienti e che la collaborazione tra le autorità doganali e quelle veterinarie è buona. L 'importante traffico transfrontaliero delle merci odierno - oltre 20 '000 autocarri al giorno - non permetterebbe più l 'esecuzione di controlli minuziosi.
Schibli aveva motivato la sua richiesta di intensificare i controlli al confine adducendo che le importazioni abusive costituirebbero dei fattori di distorsione della concorrenza per il mercato interno e la produzione indigena minacciandone l 'esistenza.
Nella sua risposta il Consiglio federale dichiara di essere cosciente del fatto che si cerca ripetutamente di aggirare la protezione agricola svizzera e le severe norme svizzere mediante importazioni illecite. Pertanto, in collaborazione con l 'Ufficio federale della sanità pubblica e l 'Ufficio federale di veterinaria, l 'Amministrazione federale delle dogane (AFD) s 'impegna a far rispettare le norme svizzere vigenti. Già nel 2000 l 'AFD ha introdotto un gruppo d 'analisi dei rischi che dispone di tutte le informazioni necessarie e che fornisce agli uffici doganali i rispettivi profili dei rischi. Per quanto riguarda la carne, precisa ancora il Consiglio federale, tutti gli invii commerciali sono subordinati a una visita veterinaria di confine all 'atto dell 'importazione.
Secondo il Consiglio federale, negli anni 2003 e 2004 è previsto di rafforzare il controllo delle importazioni di prodotti agricoli nonostante gli scarsi effettivi di personale. Tuttavia, visto che un 'intensificazione dei controlli rallenta notevolmente le operazioni di sdoganamento, siffatti controlli sono possibili solo in misura limitata. Infatti, a causa della deperibilità di molti prodotti il minimo ritardo ne comprometterebbe lo smercio.
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