Schweizerisches Rotes Kreuz / Croix-Rouge Suisse
Messaggio concernente la cooperazione internazionale: La CRS richiede un aumento dei fondi destinati alla cooperazione internazionale come deciso dal Parlamento
Berna (ots)
Il 19 febbraio 2020 il Consiglio federale ha pubblicato il messaggio concernente la cooperazione internazionale per il quadriennio 2021-2024. Il Consiglio federale intende mettere la cooperazione internazionale della Svizzera al servizio della lotta alla povertà anche in futuro, promuovere la tutela del clima e rafforzare la collaborazione con il settore privato. In termini generali la CRS accoglie con favore il messaggio, ma richiede un aumento dei fondi da destinare alla cooperazione internazionale ad almeno lo 0,5 per cento del prodotto interno lordo come deciso dal Parlamento.
Per la prima volta il Consiglio federale ha sottoposto il messaggio sulla cooperazione internazionale a una procedura di consultazione facoltativa. La Croce Rossa Svizzera (CRS) si dichiara in gran parte concorde con il contenuto aggiornato del messaggio 2021-2024. Diverse modifiche che aveva proposto durante la fase di consultazione sono state accettate. La nostra organizzazione ha particolarmente apprezzato l'orientamento ancora maggiore del messaggio agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 e la particolare attenzione rivolta alla lotta alla povertà.
Necessario un aumento dei fondi
La Svizzera è un Paese ricco, risparmiato da conflitti e catastrofi di grandi dimensioni, che trae largamente vantaggio dalla globalizzazione. Essa ha pertanto una particolare responsabilità nel sostenere le prospettive di sviluppo di persone e comunità meno privilegiate. Nel 2011 il Parlamento ha deciso di destinare lo 0,5 per cento del prodotto interno lordo del nostro Paese a favore della cooperazione internazionale. Sottoscrivendo l'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile dell'ONU, la Svizzera si è impegnata ad aumentare a medio termine tale percentuale ad addirittura lo 0,7 per cento. Con il presente messaggio il Consiglio federale consiglia di lasciare la percentuale inalterata allo 0,46 per cento. In questo modo la Svizzera verrebbe meno alla promessa formulata. La CRS richiede il rispetto degli obiettivi concordati.
Competenze degli enti assistenziali sempre centrali
In linea di massima la CRS sostiene il proposito formulato dal Consiglio federale di collaborare maggiormente con il settore privato, a patto che questa cooperazione avvenga secondo chiari criteri. La CRS è infatti convinta che le sfide del futuro possano essere vinte solamente insieme all'impegno congiunto del mondo dell'economia. Ma questa collaborazione, formulata per contribuire alla lotta alla povertà, deve mirare sempre al rafforzamento delle persone più vulnerabili nonché al miglioramento delle loro condizioni e prospettive di vita. Forti delle loro esperienza e competenze gli enti assistenziali svizzeri devono rimanere il partner privilegiato per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. La CRS è predestinata a tale scopo dal momento che, facendo parte di una rete di 192 Società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa con le quali collabora intensamente, gode di una presenza capillare su scala mondiale.
La CRS guarda con preoccupazione alla riduzione del budget destinato a enti assistenziali di comprovata esperienza decisa dalla Confederazione. Nel caso della CRS il taglio dei contributi, che passano da 10 a 8 milioni di franchi annui, è del 20 per cento. Meno fondi si traducono in minori efficacia, qualità ed efficienza della cooperazione internazionale del nostro Paese. La CRS ritiene che la Confederazione dovrebbe affidare i suoi mandati e contributi solamente alle organizzazioni che effettuano operazioni di comprovate qualità ed efficacia nei Paesi in via di sviluppo.
Fondamentale l'impegno a lungo termine
Vivere in un mondo in cui regna la stabilità e in cui il maggior numero di persone possibile sta bene è nell'interesse della Svizzera e contribuisce al nostro benessere e alla nostra sicurezza. Una cooperazione allo sviluppo efficace migliora le prospettive di vita a livello locale e rappresenta un investimento nelle generazioni future, ma richiede un impegno a lungo termine mirato alle esigenze e alle possibilità delle popolazioni del luogo. La cooperazione internazionale non dovrebbe pertanto dipendere dall'influenza che la fuga e la migrazione proveniente da un determinato Paese hanno sulla Svizzera. I risultati più significativi si raggiungono con interventi nelle regioni interessate e aiutando in loco le nazioni che accolgono il maggior numero di migranti a gestire tale fenomeno. La CRS ritiene che la Svizzera dovrebbe mettere i suoi aiuti umanitari e la sua cooperazione allo sviluppo al servizio della lotta alla povertà e non della politica migratoria.
Lotta al cambiamento climatico finanziata da fondi aggiuntivi
La CRS constata con piacere che nel messaggio il contributo svizzero all'Accordo di Parigi sul clima rappresenta uno degli obiettivi strategici. Tuttavia come definito da suddetto Accordo, sono necessari fondi supplementari. Le misure climatiche non devono infatti essere finanziate con il credito quadro riservato alla cooperazione internazionale, in quanto ciò significherebbe sottrarre fondi ai già ridotti mezzi destinati alla lotta contro la povertà.
Combinare aiuti umanitari e impegno sul lungo periodo
Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, il messaggio del Consiglio federale prevede di aumentare la percentuale destinata ai soccorsi di emergenza a breve termine sottraendola ai mezzi destinati alle misure di prevenzione e ricostruzione. Insieme ai partner del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, la CRS è presente in loco prima, durante e dopo una catastrofe. La sua lunga esperienza testimonia l'importanza del rafforzamento dei partner locali. Ma questo impegno dà realmente i suoi frutti solo coniugando soccorsi umanitari di emergenza con una cooperazione allo sviluppo a lungo termine. È per questo che la CRS richiede alla cooperazione internazionale svizzera di adottare un approccio in cui gli aiuti umanitari e la cooperazione allo sviluppo si completino e rafforzino a vicenda.
Contatto:
Sabine Zeilinger, Portavoce CRS, Tel: +41 58 400 44 10 /
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