Ampio consenso in merito alla revisione della legge sul servizio civile
Thun (ots)
Da inizio maggio a fine luglio 2001 si è svolta la procedura di consultazione riguardante la revisione della legge sul servizio civile. 75 i pareri pervenuti (da 7 partiti, tutti i Cantoni, 37 organizzazioni e 5 privati). L'avamprogetto di revisione in complesso è stato accolto favorevolmente. Solo tre partecipanti alla consultazione (l'UDC, il Canton San Gallo ed economiesuisse) ritengono che non vi siano sufficienti motivi per una revisione della legge in vigore. In merito alle principali proposte di revisione, i partecipanti alla consultazione si sono espressi nel modo seguente:
1. Procedura di ammissione:
- Nella legge riveduta le esigenze relative all'esposizione credibile di un conflitto di coscienza con il servizio militare dev'essere definita più precisamente (art. 1 e 18b dell'avamprogetto di revisione). Questa intenzione è stata in linea di principio accolta favorevolmente. In particolare, è stata approvata da tutti i Cantoni. Le precisazioni proposte riprendono i criteri d'ammissione sviluppati nella prassi. Alcuni partecipanti alla consultazione (PSS, cerchie degli oppositori del servizio militare, organizzazioni padronali e la Commissione di ammissione) temono, tuttavia, che in futuro l'ammissione al servizio civile possa essere ostacolata dalle nuove disposizioni. Il PSS, il PEV e il PCS sono per principio propensi a rinunciare all'esame dei motivi di coscienza delle persone che vogliono prestare un servizio civile invece del servizio militare.
- L'informazione riguardante il servizio civile destinata al pubblico dovrà essere migliorata (art. 15a dell'avamprogetto). Solamente l'Unione svizzera delle arti e mestieri non ritiene necessario intervenire in questo ambito.
- In futuro si dovrà poter presentare la domanda d'ammissione già dopo la giornata d'orientamento delle competenti autorità militari, senza dover attendere il reclutamento (art. 16 dell'avamprogetto). Questa proposta ha sollevato critiche solo da parte di tre Cantoni.
- Il mantenimento della disposizione in base alla quale la domanda di ammissione al servizio civile dev'essere presentata al più tardi tre mesi prima del prossimo servizio militare (art. 17 della legge in vigore), non è gradito alle cerchie di sinistra, che propongono l'accorciamento del termine a due mesi.
- Reazioni controverse sono scaturite attorno al fatto che tutti i richiedenti continuino di regola ad essere sentiti personalmente da una commissione in relazione alla loro domanda di ammissione e che vengano esonerati dall'audizione soltanto coloro che appartengono a determinate comunità religiose e che adempiono chiaramente le condizioni di ammissione (art. 18a dell'avamprogetto di revisione). Il PSS e alcune cerchie di sinistra chiedono che siano sentiti soltanto i richiedenti le cui domande non sono chiare, mentre per tre Cantoni, due associazioni padronali e un gruppo religioso la deroga a favore delle comunità religiose si spinge troppo lontano: questi ultimi esigono che tutti i richiedenti, senza eccezioni, continuino ad essere sentiti.
- Il PSS, gruppi di sinistra e il Canton Turgovia esigono che sia eliminata una nuova disposizione (art. 18e dell'avamprogetto) che conferisce all'organo d'esecuzione la competenza di accertare l'idoneità al servizio militare dei richiedenti che intendono prestare un servizio civile.
2. Durata del servizio civile
L'avamprogetto di revisione prevede, all'articolo 8, una riduzione della durata complessiva del servizio civile a 1,3 volte i giorni di servizio militare non ancora prestati. Fra i partiti più importanti, il PPD è l'unico ad approvare questa proposta. L'UDC si attiene all'attuale fattore 1,5, mentre il PSS chiede un pari trattamento del servizio militare e del servizio civile e quindi un fattore 1,0. Il PEV chiede un fattore 1,2, mentre per i Verdi la riduzione del fattore è ancora troppo esigua. Tutti i Cantoni, tranne due, che vorrebbero mantenere il fattore 1,5 si sono espressi favorevolmente per il fattore 1,3. Due associazioni padronali (economiesuisse e l'Unione svizzera delle arti e mestieri) e la Società svizzera degli ufficiali ritengono che non vi sia motivo di ridurre il fattore. Cerchie di sinistra e l'Unione sindacale svizzera si allineano alla posizione del PSS (fattore 1,0) o propongono un fattore inferiore a 1,3 (Gruppo per una Svizzera senza esercito: fattore 1,1 quale compromesso; FSSC: fattore 1,2).
3. Soppressione della Commissione di riconoscimento
La proposta di sopprimere la Commissione di riconoscimento (art. 42 e 43 della legge vigente) non ha incontrato una grande opposizione. Solamente le organizzazioni padronali e l'Unione Svizzera dei Contadini sono favorevoli al mantenimento della Commissione: sono infatti del parere che anche in tempi di recessione che vedono aumentare la disoccupazione, l'accertamento della neutralità del mercato del lavoro in relazione al riconoscimento di nuovi istituti di impiego debba essere garantito da specialisti.
4. Obiettivi precisi per il servizio civile
La proposta di stabilire nella legge gli obiettivi precisi del servizio civile (art. 3a dell'avamprogetto) è stata accolta con favore. In proposito, ha dato adito a osservazioni soprattutto il ruolo assegnato al servizio civile nell'ambito della politica di sicurezza della Confederazione. Il PSS e cerchie di sinistra ritengono che se il servizio civile si avvicinasse eccessivamente all'esercito e alla protezione civile nell'ambito della cooperazione nazionale in materia di sicurezza, il suo carattere indipendente sarebbe messo a rischio. L'Unione svizzera delle arti e mestieri ed economiesuisse temono, dal canto loro, un'assimilazione tra il servizio militare e il servizio civile. Per la Società svizzera degli ufficiali la disposizione proposta è invece troppo poco incisiva: ritengono infatti che il servizio civile potrebbe essere inglobato senza difficoltà nella politica nazionale in materia di sicurezza.
La valutazione dei risultati della procedura di consultazione e il messaggio relativo alla revisione della legge sul servizio civile saranno trasmessi al Consiglio federale nel settembre 2001. Quest'ultimo deciderà in merito all'ulteriore procedura.
Contatto:
Samuel Werenfels, capo del servizio civile, Thun,
tel. +41 33 228 19 90