economiesuisse - Gli elettori si oppongono all'indebitamento
economiesuisse pubblica il suo primo monitor finanziario
Zürich (ots)
Una netta maggioranza di cittadini svizzeri si aspetta che lo Stato spenda il loro denaro con prudenza e parsimonia. Essi auspicano che lo Stato corregga i disavanzi principalmente riducendo le spese. Inoltre, la popolazione non vede di buon occhio i debiti. E' quanto rivela il monitor finanziario 2008. Questa pubblicazione propone un'analisi delle inchieste condotte da economiesuisse sul tema delle finanze pubbliche.
Dal 2001 l'organizzazione mantello dell'economia svizzera ha realizzato diverse inchieste in collaborazione con gfs.bern, allo scopo di sondare l'opinone pubblica sulla questione della politica finanziaria. I risultati sono pubblicati per la prima volta nell'ambito del monitor finanziario 2008. In futuro verrà sondato regolarmente il pensiero dei cittadini alfine di registrare, come un sismografo, le fluttuazioni dell'opinione pubblica.
Si desidera uno Stato efficiente Nell'inchiesta effettuata nel 2008, l'80% delle persone interrogate si sono dette favorevoli ad una destinazione più ottimale dei mezzi disponibili. Quasi i due terzi di essi ritengono inoltre che la politica finanziaria debba porsi come obiettivo di ridurre sia le spese, sia le imposte. Secondo le risposte date a gfs.bern nell'ambito del monitor finanziario, la popolazione si oppone da tempo ad un'espansione dello Stato.
Non sorprende dunque che un po' più della metà delle persone intervistate ritengono che in caso di eccedenza del bilancio le risorse eccedentarie debbano essere utilizzate per ridurre il debito. Al contrario, in caso di disavanzi, l'85 % di esse ritengono che bisogna iniziare riducendo le spese. Soltanto il 7 % degli interpellati sono favorevoli agli aumenti d'imposta e appena il 3% ritengono l'aumento del debito come lo strumento adeguato.
Gli Svizzeri hanno nette preferenze per quanto concerne i settori nei quali bisogna risparmiare o spendere. Tradizionalmente, essi chiedono misure di risparmio nei settori dell'asilo, dell'esercito o dei servizi diplomatici. La volontà di risparmiare guadagna terreno, tranne in alcuni settori. Al contrario, la propensione a spendere è regredita in quasi tutti i settori e il numero degli ambiti ancora tabu è molto limitato (AVS e formazione).
Gli elettori si considerano come gli attori più credibili della politica finanziaria. « Gli ambienti politici non devono dimenticare che la Svizzera è una democrazia diretta e che i cittadini non intendono rinunciare alla loro sovranità sulle questioni finanziarie », ha spiegato Claude Longchamp, presidente della direzione di gfs.bern. Hans-Rudolf Merz, il nostro ministro delle finanze, è l'attore individuale più credibile in materia.
La regola del finanziamento durevole per le assicurazioni sociali regolerebbe una lacuna del sistema Fedele da anni ad un'immagine coerente, la popolazione svizzera invia un segnale forte agli ambienti politici. Così economiesuisse si impegna per una strategia basata su una quota-parte dello Stato ed una quota-parte fiscale basse, come contemplato nelle Linee direttive del Consiglio federale. L'obiettivo è quello di avere uno Stato finanziariamente equilibrato ed efficiente, che sia nel contempo in grado di svolgere i propri compiti a lungo termine. Per questo motivo occorre poter limitare l'indebitamento. Il popolo ha ampiamente approvato il freno all'indebitamento già nel 2001. La regola complementare proposta dal Consiglio federale permetterebbe di regolare un'altra lacuna del sistema. Tuttavia, per mettere in atto una politica finanziaria realmente sostenibile bisogna ancora introdurre la regola del finanziamento durevole per le assicurazioni sociali elaborata da economiesuisse e dall'Unione svizzera degli imprenditori. Secondo Pascal Gentinetta, direttore di economiesuisse, è questo il solo mezzo per prevenire l'indebitamento delle assicurazioni sociali e la penalizzazione di settori quali la formazione o i trasporti.
Il popolo mostra così la via per la gestione della crisi finanziaria. I programmi d'impulso sono auspicabili nella misura in cui essi rispettano il freno all'indebitamento. Alfine di evitare i disavanzi strutturali, occorre definire per tempo in quali settori lo Stato deve intervenire e in quali il suo intervento non è opportuno. Promesso da lunga data, l'esame dei compiti è più che mai una necessità. E' questo il solo mezzo per evitare programmi di sgravio dolorosi e indesiderabili.
Secondo Urs Rellstab, direttore supplente di economiesuisse, è evidente che l'attualità influenza l'opinione. Tuttavia, il monitor finanziario mostra pure la costanza dell'opinione pubblica sulle questioni di politica finanziaria.
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