econmiesuisse - Too-big-to-fail: seguire la commissione di esperti
Zürich (ots)
Il Comitato di economiesuisse appoggia - nell'ambito della problematica del "too big to fail" delle banche - le proposte della commissione di esperti mentre rifiuta fermamente le misure che vanno oltre. In materia di politica europea, l'organizzazione conferma il proprio sostegno alla via bilaterale seguita finora. Per l'associazione mantello dell'economia non entra invece in linea di conto né l'introduzione di automatismi per la ripresa degli sviluppi legislativi europei né l'inizio di negoziati in materia fiscale.
Il Comitato ha affrontato durante la seduta odierna il tema della regolamentazione dei mercati finanziari. Nell'interesse di un'economia di mercato credibile, l'organizzazione sostiene tutti gli sforzi tendenti ad evitare un salvataggio da parte dello Stato. Ogni impresa privata - indipendentemente dalla sua dimensione - deve poter fallire. E' la ragione per la quale economiesuisse appoggia la proposta della commissione di esperti della Confederazione per risolvere la problematica del "too big to fail" e l'inasprimento delle prescrizioni in materia di capitali propri per le banche che costituiscono un rischio per il sistema. Tuttavia queste disposizioni sono molto rigide nel confronto internazionale. La commissione di esperti ha presupposto un giro di vite anche per le regolamentazioni sulle piazze finanziarie straniere. Per intanto però, questa evoluzione resta altamente incerta. Per non minacciare la competitività internazionale della piazza economica è importante garantire la possibilità di adeguare flessibilmente le nuove prescrizioni fino alla fine del 2018. economiesuisse si oppone invece rigorosamente alle proposte che si spingono oltre quelle della commissione di esperti.
Per quanto concerne la politica europea, l'associazione rifiuta una ripresa automatica del diritto europeo ed è molto scettica per quanto riguarda la conclusione di un accordo quadro in questo senso. Eventuali modifiche istituzionali dovrebbero infatti basarsi su regole chiare per quanto riguarda gli adeguamenti giuridici. Le differenze esistenti tra le attese dell'UE e i margini di manovra della Svizzera in ambito istituzionale mostrano inoltre che il successo dei negoziati non è attualmente garantito. Per quanto riguarda i singoli dossier, economiesuisse sostiene gli impegni per la conclusione di accordi nel settore agrario e dell'elettricità e nel diritto sui prodotti chimici, a patto che siano nell'interesse reciproco delle parti contraenti. Nelle questioni fiscali l'economia svizzera è a favore di un dialogo politico con la Commissione dell'UE. Per contro - analogamente alla posizione del Consiglio federale - vengono rifiutati dei negoziati che minaccerebbero la sovranità e la competitività economica. Nell'ambito degli accordi di doppia imposizione si tratta invece di continuare i negoziati bilaterali con i singoli Stati membri dell'UE.
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