Inchiesta del BAK Basel: la libera circolazione delle persone è vitale per molte imprese svizzere
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Zürich (ots)
Nell'autunno 2013 il BAK Basel ha interpellato 426 imprese con sede in Svizzera a proposito della loro posizione nei confronti degli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE. I risultati mostrano l'importanza di questi ultimi. Quasi due terzi delle imprese considerano che la via percorsa attualmente sia l'opzione migliore per la Svizzera. Per oltre l'80% delle imprese il pacchetto degli Accordi bilaterali I, in gioco il 9 febbraio 2014, è da considerarsi "importante", "molto importante" o addirittura "vitale".
Il successo economico della Svizzera dipende direttamente dagli accordi bilaterali e dalla libera circolazione delle persone. A questa conclusione giunge uno studio che ha condotto, su ampia scala, il BAK Basel tra settembre ed ottobre 2013 su mandato di molte associazioni di categoria. Vi hanno partecipato imprese affiliate a Swissmem, hotelleriesuisse, l'associazione svizzera dell'industria tessile TVS, scienceindustries, economiesuisse, l'associazione svizzera degli assicuratori SVV, l'associazione padronale della banche AGV, l'Associazione Svizzera Frutta, e le cliniche private svizzere.
I risultati mostrano in modo evidente che la mancanza di manodopera qualificata è all'origine di molte preoccupazioni delle imprese in Svizzera. Due terzi degli interpellati indicano che non riescono ad occupare - o solo con grandissimi sforzi - alcune posizioni offerte. Questo fenomeno è molto accentuato nell'industria e tocca in prima linea il personale impiegato fisso con compiti specifici ma anche il management medio-basso.
Gli immigrati sono spesso vitali per il successo delle imprese Interpellati a proposito delle regioni di provenienza dei collaboratori stranieri, il 73% delle imprese segnala che il personale proveniente dai paesi UE/AELS sono "importanti" o addirittura "vitali" per il successo dell'impresa. Nel settore della ristorazione questa percentuale è addirittura del 96%; nel settore secondario (industria) condividono questa posizione tre quarti delle imprese.
Dall'inchiesta emergono anche i motivi per i quali le imprese svizzere completano il loro personale con manodopera proveniente dal resto dell'Europa: il 69% di chi ha partecipato all'inchiesta riesce a trovare gli specialisti solo in questo modo. Che nei relativi paesi si riescano a trovare collaboratori più giovani e meno costosi sembra invece giocare un ruolo solo per un piccolo numero di imprese.
Conseguenze negative di una limitazione
Dei sette accordi costituenti il pacchetto dei Bilaterali I, entrati in vigore nel 2002, la libera circolazione delle persone è per quasi tutti i settori l'accordo più importante. Nel caso in cui la Svizzera reintroducesse nuovamente i contingenti, il 70% delle imprese prevede una sensibile riduzione dell'offerta di forza lavoro. Oltre la metà considera che la competitività, la crescita e gli utili si ridurrebbero.
Gli altri sei accordi, direttamente legati alla libera circolazione delle persone, vengono giudicati in modo differente a seconda dei settori. I vantaggi legati all'abbattimento di ostacoli tecnici al commercio stanno in prima, rispettivamente seconda linea, per l'industria tessile e metalmeccanica. Anche l'accordo sugli appalti pubblici è molto importante per diversi settori.
Contatto:
BAK Basel
Dr. Andrea Wagner
061 279 97 04
andrea.wagner@bakbasel.com
hotelleriesuisse
Manuel Staub
031 370 42 80
manuel.staub@hotelleriesuisse.ch
AGV Banken
Dr. Balz Stückelberger
061 295 92 95
balz.stueckelberger@agv-banken.ch
economiesuisse
Oliver Steimann
044 421 35 35
oliver.steimann@economiesuisse.ch
TVS Textilverband Schweiz
Peter Flückiger
044 289 79 31
peter.flueckiger@tvs.ch
Schweizerischer Versicherungsverband SVV
Sabine Alder
044 208 28 20
sabine.alder@svv.ch
Swissmem
Ivo Zimmermann
044 384 48 50
i.zimmermann@swissmem.ch