economiesuisse - NO a tre pericolose iniziative Le raccomandazioni di economiesuisse in merito alle votazioni del 30 novembre 2014
Zürich (ots)
economiesuisse dice No all'iniziativa "Stop alla sovrappopolazione" dell'associazione Ecopop. Una così rigida ed estrema quota d'immigrazione causerebbe enormi lacune nel mercato del lavoro, metterebbe in pericolo il finanziamento delle nostre assicurazioni sociali e sarebbe totalmente incompatibile con gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE. La proposta non tiene assolutamente conto delle esigenze dell'economia e mette seriamente in pericolo il benessere del nostro paese. L'iniziativa mette sullo stesso piano i lavoratori di cui l'economia ha urgente bisogno, i coniugi stranieri di cittadini svizzeri, i richiedenti l'asilo e gli Svizzeri che vorrebbero ritornare in patria. Questo è un errore. Inoltre, economiesuisse ritiene assurda la seconda misura richiesta dall'iniziativa, ossia destinare 200 milioni di franchi all'anno a corsi di educazione sessuale e a mezzi contraccettivi nei paesi in via di sviluppo.
Anche l'iniziativa sull'oro è chiaramente da respingere. Questa vuole imporre un rigido corsetto alla Banca nazionale svizzera (BNS) e comprometterne l'indipendenza. Secondo l'economia svizzera questa iniziativa sarebbe fatale. Negli ultimi anni si è potuto vedere quanto sia importante l'azione della Banca nazionale per il successo della Svizzera. Soltanto grazie all'azione decisa e credibile della BNS e all'introduzione di un tasso di cambio minimo, la Svizzera ha potuto attraversare meglio di ogni altro paese la crisi mondiale. Con l'iniziativa sull'oro, un simile intervento di politica monetaria non sarebbe stato possibile. Questa sarebbe stata una catastrofe, in particolare per le imprese esportatrici e il turismo, da cui dipendono numerosissimi impieghi.
L'organizzazione mantello dell'economia si oppone anche all'iniziativa che vuole abolire i forfait fiscali. Essa ritiene infatti che ogni cantone debba poter decidere autonomamente se intende mantenere questo sistema d'imposizione. Inoltre, l'iniziativa si tradurrebbe in perdite fiscali e in cifre d'affari dolorose in numerose regioni. L'imposizione secondo il dispendio è anche un buon mezzo per attirare contribuenti facoltosi nelle regioni di montagna e nelle regioni periferiche. Questi contribuenti investono in queste regioni e sono molto importanti per il mantenimento degli impieghi e l'economia in generale. La Svizzera non ha nessun motivo per rinunciare a questo atout fiscale. Anche altre nazioni applicano modelli d'imposizione attrattivi. La Svizzera non subisce nessuna pressione sulla scena internazionale per abolire questo sistema d'imposizione.
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Angelo Geninazzi
Responsabile economiesuisse per la Svizzera italiana
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