La revisione dell’EMAp risparmia sulle spalle delle pazienti affette da cancro del seno in età AVS
A un anno di distanza dalla Revisione dell’elenco dei mezzi e degli apparecchi (EMAp) la situazione è chiara: le casse malati non pagano abbastanza per le protesi mammarie esterne delle donne pensionate che non hanno diritto alle prestazioni dell'AI. La Lega contro il cancro ritiene che si risparmi al posto sbagliato e si schiera a favore delle donne colpite.
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Grazie ai progressi della medicina, oggi molte pazienti affette da cancro del seno possono essere operate in modo da conservare il seno. Nel caso in cui il seno debba essere rimosso, la maggior parte delle donne opta per un intervento di ricostruzione con protesi interna. L'assicurazione di base copre questi costi. Tuttavia alcune donne rinunciano deliberatamente alla ricostruzione del seno. Molte di loro utilizzano una protesi mammaria esterna, che aiuta a stabilizzare l'equilibrio del corpo e a compensare visivamente il dislivello. Queste protesi mammarie in silicone vengono solitamente indossate a contatto della pelle con un reggiseno appositamente realizzato.
Donne in età AVS discriminate
Alle donne che per la prima volta optano per questo tipo di protesi mammaria mentre si trovano in età lavorativa, le protesi vengono pagate dall'assicurazione invalidità (AI). Per le donne che erano in età AVS al momento della prima protesi del seno, il rimborso è regolamentato nell'elenco dei mezzi e degli apparecchi (EMAp). Nell'ottobre 2021, l'Ufficio federale della sanità pubblica ha sottoposto a revisione l’EMAp. «A un anno di distanza, nei centri di consulenza della Lega contro il cancro vediamo che questa revisione discrimina le donne in età AVS», afferma Marika Bana, membro del Comitato della Lega svizzera contro il cancro.
Dopo la revisione, il prodotto e la consulenza per le protesi mammarie sono stati separati e vengono rimborsati a una tariffa inferiore. È particolarmente deplorevole che solo per la prima protesi mammaria sia coperto un importo adeguato per la consulenza. Le donne devono pagare di tasca propria la maggior parte delle consulenze successive. Le donne che non hanno diritto alle prestazioni dell’AI ricevono solo 190 franchi per protesi per anno solare, invece dei precedenti 360 franchi. L’AI, invece, rimborsa alle pazienti affette da cancro del seno 500 franchi svizzeri all'anno.
Si risparmia sulle spalle delle pensionate
«È incomprensibile che si risparmi su donne anziane che hanno una pensione modesta e che non sono in ottime condizioni finanziarie», afferma Marika Bana. L'associazione Breast Care Nurses riferisce di pensionate che devono accontentarsi dell'ovatta perché non possono più permettersi una protesi mammaria. Una situazione che la Lega contro il cancro, Europa Donna Svizzera e Breast Care Nurses non intendono accettare. Pertanto, presenteranno alla commissione competente dell'UFSP una richiesta di modifica della posizione corrispondente dell’EMAp.
Informazione e consulenza per le persone colpite e i loro familiari
Contatto Stefanie de Borba Responsabile dei media Lega svizzera contro il cancro media@legacancro.ch T +41 31 389 93 31
La Lega contro il cancro consiglia, sostiene e informa le persone malate di cancro ed i loro familiari. In particolare, si impegna per la prevenzione e la diagnosi precoce e promuove la ricerca indipendente sul cancro. È un’organizzazione nazionale costituita da 18 Leghe contro il cancro cantonali e regionali e da un’organizzazione mantello, la Lega svizzera contro il cancro. Si finanzia prevalentemente con donazioni. www.legacancro.ch