Comunicato stampa: «Affitti in continuo aumento nonostante il probabile calo del tasso di riferimento nel 2025»
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Comunicato stampa
Indice dei prezzi MAb di Comparis
«Affitti in continuo aumento nonostante il probabile calo del tasso di riferimento nel 2025»
A novembre 2024, i prezzi dei beni e servizi dell’indice dei prezzi MAb di Comparis sono aumentati dell’1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Negli ultimi tre mesi, solo gli affitti sono cresciuti dello 0,5%*. Negli ultimi cinque anni l’aumento è stato addirittura del 9%. «Con il forte calo dei tassi d’interesse ipotecari si prevede una riduzione del tasso ipotecario di riferimento per il prossimo anno. I locatari interessati hanno quindi diritto a una riduzione dell’affitto. A causa della scarsità di abitazioni, i nuovi inquilini sono invece confrontati con un costante incremento degli affitti. Gli affitti in aumento sono e continueranno a essere un importante driver dell’inflazione», afferma l’esperto Comparis in finanze Dirk Renkert.
Zurigo, 19 dicembre 2024 – L’indice dei prezzi MAb di Comparis, pubblicato trimestralmente da marzo 2024 in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), mostra l’andamento del rincaro nei settori abitazione e mobilità (MAb).
Secondo l’indice dei prezzi MAb, a novembre 2024 i costi abitativi e i prezzi della mobilità in Svizzera sono aumentati dell’1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A titolo di confronto, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) dell’Ufficio federale di statistica (UST), che si basa su un paniere rappresentativo di oltre 1’000 beni e servizi, è cresciuto solo dello 0,7%*. Rispetto ad agosto 2024, i prezzi dell’indice svizzero MAb di Comparis sono saliti dello 0,1% (IPC: -0,6%*). Negli ultimi tre mesi, solo gli affitti sono cresciuti dello 0,5%*. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il rincaro è addirittura del 3,4%*.
Costi aggiuntivi di 755 franchi per una famiglia
Per una famiglia media in Svizzera, l’abitazione e la mobilità rappresentano circa il 40% del budget per il consumo giornaliero. Ecco perché gli aumenti di prezzo in questo ambito sono particolarmente sentiti dai consumatori», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze. Per quanto riguarda i costi legati all’abitazione, l’indice dei prezzi MAb registra l’andamento dei prezzi degli affitti e dell’energia, nonché della mobilia domestica, come ad esempio i mobili. Nell’ambito della mobilità si considerano i prezzi per la benzina o il diesel, per l’auto o per i biglietti dei trasporti pubblici.
Concretamente, un incremento dell’indice dei prezzi MAb dell’1,7% significa che se l’anno scorso una famiglia ha speso 2’500 franchi al mese per l’affitto, 1’000 franchi per l’auto e 200 franchi per i biglietti dei trasporti pubblici, i costi sono ora aumentati di quasi 63 franchi. Considerando l’intero anno, solo per l’abitazione e la mobilità ciò rappresenta un aumento dei costi di 755 franchi.
Probabile calo del tasso ipotecario di riferimento nel 2025
Negli ultimi 5 anni, gli affitti degli appartamenti sono aumentati del 9,3%*. Rispetto a due anni fa sono saliti del 5,9%. Il rincaro comprende l’aumento degli affitti in essere dovuti all’aumento del tasso ipotecario di riferimento. Il tasso ipotecario di riferimento corrisponde al tasso d’interesse medio su tutti i crediti ipotecari in essere erogati dalle banche sul mercato interno. A causa del forte aumento dei tassi d’interesse ipotecari, nel 2023 il tasso ipotecario di riferimento è salito in due fasi dall’1,25% all’1,75%; i locatori hanno quindi incrementato i prezzi di affitto.
Dall’inizio del 2024, le condizioni per i prestiti ipotecari sono state notevolmente agevolate, poiché l’inflazione è scesa drasticamente e la Banca nazionale svizzera (BNS) ha costantemente abbassato il tasso guida da marzo. Con il forte ribasso dei tassi di interesse ipotecari si prevede quindi un calo del tasso ipotecario di riferimento.
I locatari interessati hanno quindi diritto a una riduzione dell’affitto. In caso di riduzione del tasso ipotecario di riferimento di 0,25 punti percentuali si ottiene una riduzione del canone di locazione del 2,9%. Tuttavia, i locatori possono compensare il 40% del rincaro accumulato e una tariffa forfettaria dello 0,5% all’anno per l’aumento generale dei costi.
«La prevista riduzione del tasso di riferimento dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo temporaneo ai locatari con contratto in essere. A causa della scarsità di abitazioni, i nuovi inquilini sono invece confrontati con un costante incremento degli affitti. Gli affitti in aumento sono e continueranno a essere un importante fattore che favorisce l’inflazione», spiega Renkert.
Il più forte aumento dei prezzi negli ultimi 3 mesi
Da agosto 2024, i prezzi dei rivestimenti per pavimenti e dei tappeti sono aumentati del 5,5%* rispetto a novembre 2024. Anche le biciclette e le e-bike (+5,3%*) e il materiale per le riparazioni degli appartamenti (+5,2%*) sono diventati più costosi. Inoltre, sono aumentati i prezzi di mobili per soggiorno e ufficio (+2,4%*) e di utensili a motore per la casa e il giardino (+1,6%*).
Il calo dei prezzi più marcato degli ultimi 3 mesi
Negli ultimi tre mesi il bene che ha registrato il calo di prezzo più marcato è il carburante. I prezzi sono scesi del 5,8%* nell’ultimo mese rispetto all’agosto 2024. Nello stesso periodo, anche altri beni di consumo per la casa (-2,5%*) e l’energia per il riscaldamento (gas, olio combustibile, legna da ardere e teleriscaldamento; -1,9%) sono diventati più economici. Anche i prezzi delle auto nuove e d’occasione sono scesi rispettivamente dell’1,1%* e dell’1%*.
Rincaro più alto per gli over 65 che vivono da soli
Analizzando i dati per tipo di economia domestica emerge che negli ultimi 12 mesi le economie domestiche composte da una sola persona di età pari o superiore a 65 anni hanno percepito il rincaro più alto per quanto riguarda l’abitazione e la mobilità. Attualmente percepiscono un tasso di rincaro del 2,3% rispetto all’anno scorso. Anche a novembre 2024 la vita è diventata ancora più costosa rispetto ad agosto 2024 (+0,1%) per questa categoria.
Dal punto di vista puramente matematico, sono le coppie over 65 senza figli a essere meno toccate dal rincaro. Con 111,5 punti, il rincaro percepito negli ultimi 12 mesi da questa categoria nei settori dell’abitazione e della mobilità è stato dell’1,4%. Per loro il rincaro è diminuito dello 0,2% a novembre 2024.
A percepire maggiormente il rincaro è la fascia di reddito più bassa
Per quanto riguarda le fasce di reddito, rispetto allo scorso anno il costo della vita è cresciuto soprattutto per la fascia di reddito più bassa. L’indice dei prezzi MAb per questa categoria è aumentato del 2,3%. Rispetto ad agosto 2024 l’inflazione è rimasta invariata.
La fascia di reddito più alta è stata la meno colpita dal rincaro. Rispetto all’anno scorso, i prezzi per questa categoria sono aumentati dell’1,5%. Negli ultimi 3 mesi i prezzi dei beni consumati dalla fascia di reddito più alta sono diminuiti dello 0,3%.
Nella Svizzera francese si registra il rincaro più marcato
Analizzando i dati per regione linguistica emerge che la Svizzera francese ha registrato il rincaro più elevato su base annua (+1,8%). Rispetto ad agosto 2024, il livello dei prezzi è sceso dello 0,1%.
Il rincaro più basso rispetto allo scorso anno è stato percepito nella Svizzera tedesca e romancia (+1,7%). Rispetto a 3 mesi fa, i prezzi legati all’abitazione e alla mobilità sono diminuiti dello 0,1%.
*Indice dei prezzi MAb di Comparis
L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) misura l’andamento dei prezzi sulla base di un paniere rappresentativo di circa 1’050 beni e servizi. Una continua diminuzione del potere d’acquisto o un aumento del livello medio dei prezzi sono sintomi di inflazione. L’IPC comprende 12 categorie principali, tra cui investimenti a lungo termine e affitti. Non sono tuttavia considerate grandi voci di spesa come i premi delle assicurazioni sociali o le imposte dirette. L’IPC non rispecchia quindi l’effettivo rincaro percepito dai consumatori.
L’indice dei prezzi MAb di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), misura unicamente l’aumento dei costi abitativi e dei prezzi della mobilità. Vengono inoltre prese esplicitamente in considerazione singole tipologie di economie domestiche, fasce di reddito e regioni linguistiche. Viene anche fatto un confronto dei prezzi su 20 anni e vengono effettuati calcoli propri per singoli gruppi di prodotti. Nota importante: le cifre contrassegnate con un (*) sono state calcolate direttamente dall’Ufficio federale di statistica (IPC/UST) o si basano sulle cifre dell’IPC/UST.
La base di dati per l’indice dei prezzi MAb di Comparis è costituita dall’indice nazionale dei prezzi al consumo ( IPC ) e dall’indagine sul budget delle economie domestiche (IBED). Le ponderazioni per i nuovi indici dei prezzi si basano sull’ IBED . Successivamente, vengono calcolati gli indici di Laspeyres a catena con le serie di prezzi dell’IPC. La base dell’indice è dicembre 2017 (corrisponde al 100%).
Maggiori informazioni
Dirk Renkert esperto di finanze telefono: 044 360 53 91 e-mail: media@comparis.ch comparis.ch/hypoplus
Chi è comparis.ch
Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. La società è stata fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler ed è di proprietà privata. L’azienda appartiene ancora oggi principalmente al suo fondatore. Comparis non è partecipata né dallo Stato né da altre imprese.