Schweizerischer Gewerkschaftsbund SGB
Il consigliere federale Merz è un rischio per la sicurezza: deve andarsene!
Bern (ots)
Il consigliere federale Merz è incorreggibile e continua a ignorare mandati politici, regole democratiche e convenzioni. Con le sue sortite individuali, si scontra sempre più spesso anche con il personale doganale e del Corpo delle guardie di confine. Il sindacato garaNto chiede pertanto le sue dimissioni. Il consigliere federale Merz fa resistenza attiva ai mandati del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati che lo invitano a esaminare e a incrementare gli effettivi dell'Amministrazione federale delle dogane. Si muove addirittura nella direzione opposta, incurante della bassa soglia di controllo ormai raggiunta anche nel servizio civile. Benché l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) abbia smantellato entro il 2008 ben 420 impieghi nell'ambito dei programmi di risparmio, dovrà versare il proprio contributo anche al programma di consolidamento 2010. «Risparmiare ad ogni costo» è apparentemente il credo del capo del DFF - con l'unico risultato che si risparmia alla voce sbagliata. Ciò implica un'ulteriore riduzione delle quote di controllo al confine - già ora troppo basse. Tuttavia, se l'AFD vuole continuare a incassare oltre 23 miliardi di franchi per conto della Confederazione e garantire un livello di sicurezza adeguato sia nel traffico delle merci che in quello delle persone, deve potersi avvalere di effettivi sufficienti invece di ricevere le sberle tinte di ideologia del capodipartimento. Da quando è entrato in funzione, Merz attacca il personale doganale e del Corpo delle guardie di confine con sortite pericolose e assolutamente non ponderate. Ora se la prende con i presunti "privilegi" delle guardie di confine e intende riesaminare le disposizioni in materia di pensionamento anticipato. Eppure ciò è stato fatto solo un anno e mezzo fa nell'ambito della revisione del sistema pensionistico giungendo alla conclusione che l'elevato carico fisico e psichico cui sono esposte le guardie giustifica le disposizioni vigenti, del resto analoghe a quelle del DDPS e del DFAE. Nel rapporto del 23 ottobre 2009 la Commissione della gestione del Consiglio nazionale ha criticato apertamente la politica in materia di personale perseguita dal Consiglio federale e di rimando dal DFF. Ciononostante, Merz continua indefesso ad applicare la sua strategia priva di logica. Dopo gli smacchi subiti con la trasmissione dei dati dei clienti di UBS e la questione degli ostaggi in Libia, la Svizzera non può permettersi ulteriori fallimenti in materia di conduzione e di sicurezza - soprattutto ai confini nazionali.
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