Discours Suisse - Storia svizzera - Scheda 1 - Visite scolastiche: storia e scoperte sotto casa
Berna (sda/ots) -
Scheda 1
Le visite e i viaggi di studio costituiscono un'occasione per toccare con mano gli oggetti, i documenti e i monumenti che hanno fatto la storia. Nella Svizzera romanda le mete non mancano di certo: basti pensare al capoluogo degli Elvezi in epoca romana, Aventicum (Avenches).
Secondo l'insegnante di Losanna Elisabeth Salvi, le scuole romande visitano ad esempio Romainmôtier (VD): la sua antica abbazia permette di scoprire un luogo importante della cultura religiosa europea. A Ginevra si può invece confrontare la città protestante con quella illuministica di Voltaire e Rousseau. Il museo nazionale di Prangins (VD) costituisce poi una visita ideale per studiare la storia della Svizzera moderna.
Presso il castello settecentesco nelle vicinanze di Nyon si può infatti visitare un'esposizione permanente sul periodo tra il 1730 e il 1920. "Le visite sono in aumento. Nel 2007 vi sono state circa 250 attività scolastiche", indica l'addetta stampa Rachel Vez-Fridrich. Le classi sono spesso composte di bambini tra i 10 e i 12 anni e provengono soprattutto dal Canton Vaud, da Ginevra e da Friburgo, mentre pochissime sono quelle che giungono dalla Svizzera tedesca e dal Ticino, tranne nel mese di giugno.
"In futuro il museo intende attirare più visitatori, anche da altre regioni del paese, e per questo propone alcuni percorsi didattici", spiega ancora Vez-Fridrich. Nell'estate dell'anno prossimo, a Prangins verrà inoltre inaugurata un'esposizione generale sulla storia svizzera.
Per il docente di Yverdon Dominique Dirlewanger, le passeggiate scolastiche con finalità storiche si svolgono soprattutto all'estero, dove si visitano talvolta alcuni ex campi di concentramento in Germania, Polonia e Repubblica Ceca.
L'Olocausto permette anche di studiare il ruolo della Svizzera durante la Seconda guerra mondiale. Nella vicina Francia, nel dipartimento di Ain, vi è un luogo di memoria che riguarda i bambini ebraici d'Izieu sterminati ad Auschwitz, osserva lo storico Charles Heimberg: "La loro unica fuga possibile sarebbe stata la Svizzera. È ragionevole riflettere sulle ragioni che l'hanno impedita".
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