Basta con la discriminazione dei tiratori, cacciatori, collezionisti e commercianti di armi
Berna (ots)
Il tradizionale convegno autunnale di proTELL tenutosi sabato, 4 ottobre 2014 ad Olten era improntato sull'inequivocabile richiesta di smetterla con la discriminazione dei tiratori, cacciatori, collezionisti e commercianti di armi. Quest'ultimi sono decisamente stufi di essere considerati da alcuni politici e da parte dei media come "pazzoidi delle armi" rispettivamente di essere discriminati poiché a loro avviso si tratta di potenziali malfattori. Il Presidente Willy Pfund ha inoltre constatato che "gli sforzi degli oppositori delle armi per limitare o abolire la detenzione privata di armi non sono nient'altro che un inganno". I buonisti, i pacifisti e i loro politici non fanno nient'altro che perseguire i loro scopi egoistici, ideologici e populisti. Loro "battono il bastone, ovvero il disarmo del privato cittadino invece dell'asino ovvero l'abuso di armi".
Al gremito convegno autunnale ospiti dalla Germania e dall'Austria hanno esposto la situazione a livello di diritto sulle armi nei nostri paesi confinanti. Nei due paesi membri dell'UE valgono ancora i diritti sulle armi nazionali ma negli scorsi anni è risultato chiaro che la burocrazia UE di Bruxelles mira a centralizzare e armonizzare i diritti sulle armi di tutti i suoi stati membri. Nel 2005 la Svizzera con la cosiddetta "convenzione di Schengen" ha rinunciato alla sua indipendenza in materia di diritto sulle armi sacrificandola sull'altare dell'UE. Con la loro politica del disarmo i potenti di Bruxelles discriminano e criminalizzano i cittadini responsabili e osservanti della legge opponendosi brutalmente ai diritti fondamentali e ai diritti dell'uomo. Parallelamente si sperperano importi milionari per la creazione di registri (centrali) delle armi. E peggio ancora: questa sete di registrazione criminalizza unicamente i cittadini responsabili, i tiratori, i cacciatori, i collezionisti e i commercianti di armi. Allo stesso tempo i criminali se ne fregano e purtroppo vengono messi a disposizione troppo pochi mezzi per combattere la criminalità.
Le organizzazioni tedesche e austriache interessate non chiedono unicamente la "fine della discriminazione dei tiratori, cacciatori, collezionisti e commercianti di armi", bensì sono anche convinte di intervenire in modo unito e mirato per l'imposizione di questa richiesta a livello nazionale ed europeo.
Contatto:
Hermann Suter, proTELL
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E-Mail: hermann.suter@bluewin.ch