GastroSuisse: No all'imposizione salariale statale
Il Consiglio nazionale raccomanda la bocciatura dell'iniziativa sui salari minimi
Zurigo (ots)
Oggi il Consiglio nazionale ha discusso dell'iniziativa sui salari minimi, come già il Consiglio degli Stati ne ha raccomandato chiaramente la bocciatura, con 128 voti su 59. GastroSuisse accoglie favorevolmente la decisione come segno positivo per il mantenimento di posti di lavoro. L'iniziativa sui salari minimi minaccia il modello di successo svizzero basato su un mercato del lavoro liberale.
La determinazione dei salari non è compito dello stato, bensì riguarda gli imprenditori, i lavoratori e le parti sociali. Un salario minimo imposto dallo stato comprometterebbe il sistema consolidato di partenariato sociale. Per i diversi settori non sarebbero più possibili soluzioni su misura e soprattutto sostenibili. Ciò pregiudicherebbe la competitività di molte aziende mettendo a rischio numerosi posti di lavoro.
Il salario minimo è un elemento fondamentale del Contratto collettivo di lavoro per l'industria alberghiera e della ristorazione. Il Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) è uno dei più importanti contratti collettivi di lavoro in Svizzera. Non sono pertanto gradite né necessarie ingerenze da parte dello Stato.
Un salario minimo fissato dallo Stato metterebbe in grosse difficoltà le imprese del settore ricettivo, che più di altre dipendono dai costi di produzione locali. Per essere competitive a livello internazionale avrebbero pertanto l'unica possibilità di ridurre il personale o aumentare i prezzi, il che non sarebbe nell'interesse né dei lavoratori né dei clienti.
GastroSuisse è la Federazione dell'Albergheria e della Ristorazione Svizzera. Circa 20.000 soci, organizzati in 26 associazioni cantonali e cinque gruppi di lavoro, fanno parte della più grande associazione padronale del settore ricettivo.
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