Schweizerische Zahnärzte-Gesellschaft SSO
I rischi delle cure dentarie all'estero
Berna (ots)
Il 22 per cento dei pazienti che vivono in Svizzera si sono già sottoposti almeno una volta a cure dentarie all'estero. Dal sondaggio condotto recentemente su scala nazionale dalla Società svizzera odontoiatri SSO emerge, però, che queste visite odontoiatriche non sono prive di rischi.
Il 22 per cento delle 1'111 persone interpellate nell'ambito del sondaggio della SSO si sono già rivolte almeno una volta a un dentista all'estero. Questi pazienti possono essere suddivisi in quattro categorie: turisti odontoiatrici, "frontalieri", migranti e urgenze odontoiatriche. I primi, ossia i turisti odontoiatrici, sono coloro che cercano di approfittare del presunto risparmio delle cure all'estero, e in questa categoria rientra circa la metà degli interpellati, che per sottoporsi alle cure si sono recati generalmente in Ungheria, Croazia e Thailandia. In questi paesi, infatti, numerosi operatori si sono specializzati nel turismo odontoiatrico. I "frontalieri", invece, sono soprattutto pazienti romandi e ticinesi, che vanno a farsi curare nei paesi limitrofi. Nel canton Ginevra, quasi una persona su due interpellata nell'ambito del sondaggio si è già sottoposta a cure dentarie in Francia.
Le cifre riguardanti i migranti e le urgenze odontoiatriche, invece, non rientrano nel turismo odontoiatrico in senso stretto. I migranti (30%) sono i pazienti che si sottopongono a cure dentarie nel loro paese di origine o in quello in cui hanno una seconda casa, mentre un quinto degli interpellati si è dovuto rivolgere a uno studio dentistico all'estero per un'urgenza. Le mete preferite dai turisti odontoiatrici sono la Germania (22%), la Francia (16%), l'Ungheria (9%), l'Italia (6%) e il Portogallo (6%).
Si sottovalutano i rischi
I presunti risparmi non dovrebbero far dimenticare i problemi e i rischi connessi con il turismo odontoiatrico. Per le cure all'estero manca la sicurezza giuridica. In caso di controversie con gli operatori esteri, i pazienti fanno molta fatica a far valere i loro diritti. I rischi che i pazienti corrono aumentano con la portata dei trattamenti a cui si sottopongono. Gli interventi vengono infatti eseguiti in pochissimo tempo e non tengono sufficientemente conto del naturale processo di guarigione. Non sorprende, quindi, che un paziente su sette che vive in Svizzera e che si è rivolto almeno una volta a un dentista all'estero abbia contestato le prestazioni odontoiatriche ricevute. Le critiche riguardano soprattutto la cattiva qualità dei trattamenti, che hanno causato ulteriori cure in Svizzera, ma spesso anche un'igiene insufficiente e problemi di comprensione dovuti al fatto che non parlavano la lingua del luogo. Sembrerebbe che parecchie persone abbiano avuto esperienze particolarmente negative, infatti una persona su tre che si è rivolta almeno una volta a un dentista all'estero non intende più ripetere l'esperienza.
Contatto:
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Marco Tackenberg, Servizio stampa e d'informazione SSO, tel. 031 310
20 80