Schweizerische Zahnärzte-Gesellschaft SSO
Rettifica: Le casse malati mandano i pazienti svizzeri all'estero
Berna (ots)
Il comunicato per i media inviato il 26 ottobre 2016 conteneva degli errori. Vi preghiamo di utilizzare la versione corretta.
Finora le casse malati non rimborsavano mai i trattamenti medici all'estero. Da un po' di tempo, però, gli assicuratori cercano di conquistare nuovi clienti con offerte allettanti, che riguardano anche le cure dentarie. A Ginevra, per esempio, l'assicurazione Assura ci riprova e cerca di attirare nuovi pazienti puntando sui trattamenti all'estero. La Società svizzera odontoiatri SSO condanna questa prassi, che considera giuridicamente discutibile, allarmante per i pazienti e sbagliata dal punto di vista della politica sanitaria.
Sempre più casse malati mandano i loro pazienti a curarsi all'estero. Per attirare nuovi clienti con offerte risparmio, gli assicuratori concludono accordi di collaborazione con ditte specializzate. Per principio in Svizzera vige il cosiddetto principio territoriale , in base al quale l'assicurazione di base copre solo le prestazioni fornite nel nostro paese. In questo periodo caratterizzato da premi assicurativi in costante aumento, però, questo principio sembra sgretolarsi, tanto che i parlamentari federali non nascondono la loro intenzione di abrogarlo. Persino nel rapporto degli esperti all'attenzione del Consiglio federale sulle misure da adottare per cercare di contenere i costi della salute si chiede che le cure mediche all'estero vengano rimborsate se sono più contenute rispetto a quelle prestate in Svizzera. Tutto ciò è deplorevole, poiché i fornitori di prestazioni sanitarie all'estero non sono tenuti a soddisfare gli stessi requisiti di quelli svizzeri. «Chiediamo di poter beneficiare delle stesse condizioni», dichiara Olivier Marmy, membro del Comitato centrale della SSO. Da un lato i politici continuano a ridurre il margine di manovra dei fornitori di prestazioni in Svizzera e dall'altro favoriscono i trattamenti all'estero, dove vigono criteri diversi. Ci opponiamo a questa disparità di trattamento!», conclude Marmy.
Le casse malati sfruttano questa situazione a spese dei pazienti, che si vedono ridotta la libertà di scegliere il fornitore di prestazioni. Nel materiale pubblicitario e sui portali online, le ditte partner degli assicuratori attirano i clienti con offerte, anche odontoiatriche, nettamente più vantaggiose. In particolare vengono pubblicizzati trattamenti complessi, come le corone e gli impianti. Molti pazienti, però, non sono consci del fatto che si tratta di trattamenti lunghi e che, tra una fase e l'altra della cura, andrebbero previste delle pause per permettere la guarigione. Generalmente i soggiorni all'estero durano solo pochi giorni, per cui vi è il rischio che si intervenga eccessivamente sui denti in tempi molto stretti. Di conseguenza, capita spesso che dopo essersi sottoposti a trattamenti dentari all'estero, i pazienti si rivolgano ai medici dentisti in Svizzera per ulteriori cure o che chiedano una consulenza legale alle organizzazioni dei pazienti.
La Società svizzera odontoiatri SSO condanna il comportamento contraddittorio degli assicuratori malattia e delle autorità. Per garantire la sicurezza dei pazienti, le nostre autorità emanano norme sull'igiene e regole rigide, e procedono a controlli meticolosi. Le autorità svizzere non possono vigilare sugli standard in vigore all'estero e sul loro rispetto. Allettando i propri assicurati con incentivi finanziari e inducendoli a sottoporsi a cure all'estero coperte dall'assicurazione di base, le casse malati contraddicono il senso e lo scopo della LAMal. Non bisogna comunque dimenticare che ogni paziente che si rivolge a un medico dentista in Svizzera contribuisce a mantenere posti di lavoro (medici dentisti, assistenti dentali, igieniste dentali, odontotecnici) nel nostro paese.
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