Allianz Global Wealth Report: il boom azionario fa volare la ricchezza
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Monaco (ots)
- Nuovo record (111 miliardi di euro) della ricchezza lorda in denaro a livello mondiale - 1° posto incontrastato per la Svizzera nella classifica della ricchezza - Ben superiore alla media di lungo periodo l'andamento in Svizzera nel 2012 - Svizzera prima del mondo per l'indebitamento privato - Michael Heise, capo economista Allianz: "Il divario crescente tra la ricchezza dei vari Paesi dell'eurozona ci preoccupa" - Aumenta il numero degli abbienti nei Paesi poveri, mentre in quelli ricchi aumentano i meno abbienti
Allianz ha presentato oggi il 4° Global Wealth Report, un'analisi della situazione patrimoniale e debitoria delle famiglie di oltre 50 Paesi. Lo studio mette in evidenza, per il 2012, una crescita dell'8,1% della ricchezza lorda in denaro delle famiglie: si tratta del miglior risultato degli ultimi sei anni, nettamente superiore anche alla media annua di lungo periodo (2001-2012) del 4,6% (valore al netto del tasso di cambio). Motore di tale crescita nel 2012 è stato il buon andamento del mercato azionario (+10,4%) che ha portato la ricchezza detenuta in denaro a livello globale al livello record di 111 miliardi di euro.
Sempre nel 2012, a quattro anni dal crack della Lehman, permane modesta (+2,9%) la crescita dell'indebitamento. La percentuale di indebitamento globale (esposizione debitoria in percentuale del PIL) è arretrata di un ulteriore punto percentuale portandosi al 65,9% (2009: 71,6%). Andamento positivo addirittura a due cifre (+10,4%) per la ricchezza netta in denaro (valore lordo al netto degli impegni) di cui beneficiano tutte le aree a livello mondiale; anche nella zona euro, duramente colpita dalla crisi, la ricchezza netta in denaro è aumentata del 7,2%, riattestandosi solo a fine 2012 sui valori pre-crisi.
Il positivo andamento dell'anno scorso non cancella tuttavia le profonde differenze di ricchezza che si registrano tra le famiglie dei vari Paesi dell'euro, con una forbice che continua ad allargarsi: in Grecia la ricchezza netta in denaro media è ora pari a solo il 28% della media della zona euro rispetto ad un valore pre- crisi nettamente superiore al 50%. In Spagna lo stesso valore è sceso nel 2012 dal 61 al 44%. "Il divario crescente tra la ricchezza dei vari Paesi dell'eurozona ci preoccupa", ha dichiarato Michael Heise, capoeconomista di Allianz. "Le forze centrifughe messe in moto dalla crisi possono alla lunga compromettere la coesione dell'Europa. L'Europa deve trovare al più presto una via d'uscita dalla situazione attuale e dare nuovamente a tutti gli europei una prospettiva di crescita e benessere e questo richiede un'azione coerente per un'ulteriore integrazione".
Tiepido il bilancio svizzero
In Svizzera l'andamento della ricchezza nel 2012 è stato decisamente positivo, con un aumento del 6,2% della ricchezza lorda in denaro (quasi un punto percentuale sopra la media dell'Europa occidentale). Dopo che il ricorso al credito era aumentato di "appena" il 4,2%, le famiglie svizzere hanno fatto risalire tale valore al 7,4% (valore netto). In prospettiva di lungo periodo il bilancio è però piuttosto magro: la ricchezza netta in denaro pro capite è aumentata nel periodo 2001-2012 mediamente di un misero 0,5% annuo, il che significa che la ricchezza non tiene il passo dell'inflazione. Tra i paesi dell'Europa occidentale la Svizzera occupa un posto nella classifica medio-bassa: solo Italia, Spagna e Grecia (Paesi dell'area Euro duramente colpiti dalla crisi) nonché Finlandia e Norvegia hanno registrato una crescita più lenta.
Nel confronto globale, con una ricchezza netto in denaro media di 141.890 euro pro capite (a fine 2012), la Svizzera si è riconfermata prima nella classifica dei Paesi più ricchi davanti a USA e Giappone (cfr. tabella). Tra i Paesi dell'Europa occidentale, seconda posizione per il Belgio con 73.520 euro, con un differenziale quindi di quasi 68.400 euro. Si tratta di un vantaggio significativo e tuttavia dovuto soprattutto alla forte sopravvalutazione del franco che, come "valuta rifugio", si è rivalutato rispetto all'euro di ben il 37% dall'inizio della crisi finanziaria. Al netto di tale rivalutazione il differenziale si ridurrebbe a circa 30.000 euro.
Indebitamento elevato per le famiglie svizzere
Indicativi della situazione patrimoniale delle famiglie svizzere non sono solo gli elevati valori del risparmio. Infatti, con una media di 76.200 euro pro capite, anche l'indebitamento privato è risultato nel 2012 più alto che in qualsiasi altro Paese del mondo; misurato in percentuale del prodotto interno l'indebitamento è pari al 124%, valore superato solo dai Paesi Bassi (139,1%) e dalla Danimarca (148,5%).
La forte crescita registrata nel 2012 non deve tuttavia far pensare che i livelli estremamente bassi dei tassi non abbiano avuto ripercussioni sulla ricchezza complessiva. Al contrario, come indica l'analisi relativa ad USA e zona euro, in questi ultimi anni di crisi i risparmiatori hanno preferito disporre di elevata liquidità determinando una crescita notevole della quota dei depositi bancari nel paniere degli investimenti finanziari: in media, negli ultimi cinque anni oltre la metà (area Euro) ovvero i due terzi (USA) dei risparmi "freschi" sono confluiti su conti bancari. Le conseguenze sul lungo termine dei tassi bassi nella composizione della ricchezza vengono accentuate dalla rinuncia a investimenti in denaro orientati sul lungo termine, ovvero a quegli investimenti che assicurano un ragionevole equilibrio tra rendimento e rischio. Per quanto riguarda la crescita della ricchezza in denaro si può quasi parlare di "situazione giapponese", perlomeno in una prospettiva di lungo termine: dal crack Lehman la crescita annua della ricchezza lorda in denaro pro capite si è attestata su una media dello 0% (Giappone), 0,1% (USA) e 1,1% (zona euro); nel periodo omologo pre-crisi tali valori oscillavano tra 1,6% (Giappone) e 10,3% (USA). Crisi e tassi bassi compromettono inoltre anche la distribuzione della ricchezza: negli USA e nella zona Euro il numero di soggetti con elevata ricchezza complessiva (high wealth)[1] è arretrato in termini sia assoluti che relativi (ovvero in percentuale rispetto alla popolazione complessiva di riferimento); il Giappone si trova in una situazione di stagnazione. Per converso in tutte e tre le zone considerate aumentano le famiglie con patrimonio complessivo basso (low wealth; 30% della zona Euro e negli USA; 10% circa in Giappone). Le maggiori differenze riscontrate negli USA e nella zona euro lasciano temere che qui le crepe nella struttura sociale causate dalla politica dei tassi a livello zero diventeranno rapidamente avvertibili, prima ancora che in Giappone - Paese ancora relativamente egualitario. "Il conto di questa politica dei tassi bassi noi lo vedremo solo in un secondo momento", è il commento di Heise.
Ripresa per i Paesi emergenti
Mentre nelle economie industriali più consolidate la crisi ha portato a un'espansione della classe low wealth, la tendenza è stata più favorevole nei Paesi meno ricchi, dove sono aumentate soprattutto le famiglie della classe middle wealth: quasi 140 milioni di persone nel solo 2012, con un ruolo preponderante della Cina, per un totale - nei Paesi esaminati - di circa 860 milioni di persone. Tale crescita non è stata sensibile solo nel 2012; negli ultimi 12 anni, infatti, soprattutto i Paesi emergenti hanno messo a segno un'enorme ripresa. In questo periodo è raddoppiata nell'Europa dell'est e nell'America Latina la popolazione, in termini mondiali, mediamente ricca; in Asia (Giappone escluso) è quasi decuplicata. Questo ha portato a una mutata fisionomia della classe middle wealth. Se nel 2000 infatti essa era costituita quasi per il 60% da famiglie del Nord America e dell'Europa occidentale, oggi rientra in questa classe una famiglia asiatica su due e la tendenza è in crescita; per contro in Nordamerica ed Europa occidentale la quota di famiglie in questa classe è scesa sotto il 30%.
Motore di questa ripresa è l'aumento costantemente sostenuto della ricchezza lorda in denaro. Effettuando un confronto sul lungo periodo (2001-2012) l'Europa dell'Est - nonostante il notevole rallentamento che si registra dal 2007 - si conferma la regione campione di crescita con una media di +14,7%, seguita a breve distanza dall'Asia (Giappone escluso) e dall'America Latina. Unica nota stonata in un panorama altrimenti incoraggiante: più ancora che la ricchezza aumentano i debiti dei privati. Negli ultimi 12 anni le famiglie dell'est Europa hanno aumentato l'esposizione debitoria in media del 25,4% ogni anno, anche se dallo scoppio della crisi finanziaria tale tendenza è andata rallentando parallelamente alla crescita della ricchezza. Tale fenomeno non si osserva invece in America Latina e in Asia (Giappone escluso), anch'esse economie in espansione: in America Latina il tasso di crescita dell'indebitamento privato si mantiene ai livelli pre-2007, ovvero al 17%; in Asia (Giappone escluso) il tasso medio annuo è addirittura salito dal 12,3% del periodo 2003-2007 al 15,8% del periodo 2008-2012. "Anche se nella maggior parte di questi Paesi l'esposizione debitoria dei privati si mantiene a un livello basso, si tratta di una dinamica da tenere sotto stretta osservazione. Infatti questi Paesi non devono ripetere l'errore di europei e americani, perché una crescita alimentata con i debiti non può essere sostenibile", conclude Heise.
La tabella "Ricchezza in denaro privata pro capite, 2012, top 20" puo essere scaricata in formato pdf gratuitamente su: http://presseportal.ch/fr/pm/100008591/?langid=4
Lo studio completo è consultabile all'indirizzo: https://www.allianz.com/economic-research/de selezionando Publikationen/Spezialthemen.
[1] Come anche negli anni scorsi l'Allianz Global Wealth Report opera una distinzione in tre classi di ricchezza. Nella classe della "ricchezza media" (middle wealth) globale rientra chi dispone di un patrimonio compreso tra 4.900 e 29.200 euro; la classe a "bassa ricchezza" (low wealth) comprende chi detiene un patrimonio liquido netto sotto la soglia dei 4.900 euro; infine la classe "abbiente" (high wealth) riservata ai titolari di un patrimonio liquido netto di oltre 29.200 euro.
Breve profilo del Gruppo Allianz Suisse
Con una raccolta premi di oltre 4,1 miliardi di franchi, il Gruppo Allianz Suisse è fra le principali compagnie assicurative in Svizzera. Il Gruppo Allianz Suisse è composto da diverse società, tra queste: Allianz Suisse Società di Assicurazioni SA, Allianz Suisse Società di Assicurazioni sulla Vita SA, CAP Compagnia d'Assicurazione di Protezione Giuridica SA e Quality 1 AG. Il Gruppo Allianz Suisse opera nei settori assicurazione, previdenza e gestione patrimoniale, ha circa 3.500 dipendenti ed è parte del gruppo internazionale Allianz, presente in oltre 70 paesi distribuiti in tutti i continenti. In Svizzera sono oltre 930.000 i privati e oltre 100.000 le aziende che si affidano, in ogni fase della loro esistenza, alla consulenza e ai prodotti assicurativo- previdenziali di Allianz Suisse. Una fitta rete di 130 agenzie garantisce peraltro una presenza capillare in ogni regione del paese.
Allianz Suisse è partner ufficiale della Croce Rossa Svizzera.
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