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Schweiz. Kriminalprävention / Prévention Suisse de la Criminalité

I Corpi di polizia svizzeri e la Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) uniscono le loro forze per combattere insieme l'odio in rete

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Berna (ots)

Il 14 settembre 2022 prenderà avvio una nuova parte della campagna nazionale di prevenzione informatica denominata "E lei? Avrebbe detto di sì?" dedicata questa volta all'odio online. Lo scopo è di sensibilizzare e consigliare la popolazione sui comportamenti corretti da adottare online. Troppo spesso, infatti, le persone tendono a dimenticare che anche in Internet i loro atti hanno conseguenze.

Dal 2019, i Corpi di polizia cantonali e comunali svizzeri, in collaborazione con la PSC, conducono una campagna di prevenzione nazionale per sensibilizzare la popolazione sui rischi legati all'uso di Internet e delle reti sociali. Durante questa campagna, proposta per quattro anni consecutivi, sono stati creati a tale fine dieci spot di prevenzione. Nel 2022 è stato già realizzato un primo videoclip dedicato alla prevenzione delle truffe dell'anticipo dei costi di spedizione. Ora la campagna prosegue trattando un tema a cui la maggior parte degli internauti è già stato confrontato almeno una volta: l'odio online.

"E lei? Avrebbe detto di sì?"

Questa seconda parte della campagna 2022 si focalizza quindi sui comportamenti online discriminatori, offensivi, diffamatori, minacciosi e d'incitamento all'odio. Lo scopo di questo nuovo spot non è solo quello di orientare le vittime prese di mira da tali comportamenti e di incoraggiarle a sporgere denuncia, ma anche di informare i potenziali autori e le potenziali autrici sulle conseguenze dei loro atti. Oltre ai danni psicologici, talvolta drammatici per le vittime, è infatti il caso di ricordare che i comportamenti d'incitamento all'odio sono riprovevoli tanto nella sfera virtuale quanto nel "mondo reale".

Questo videoclip presenta di volta in volta allo spettatore e alla spettatrice diverse trame mostrando gli interrogatori di Michael, Laura, Mélanie e Paolo. Tutti hanno fatto commenti discriminatori, offensivi, diffamatori, minacciosi o d'incitamento all'odio. Per ogni caso, viene fatto un flashback per mostrare le conseguenze di tali atti per le vittime nel mondo reale. In questo modo, il confine tra mondo reale e mondo virtuale è deliberatamente sfocato, perché lo spettatore e la spettatrice si rendono conto solo alla fine del videoclip che i commenti riprovevoli sono stati fatti online. Il videoclip si conclude con l'interrogatorio di Paolo, un uomo che improvvisamente si rende conto delle conseguenze, a livello sia umano che legale, dei "semplici" commenti pubblicati in Internet.

Le vostre azioni hanno conseguenze anche in Internet...

  • Se diffondete messaggi discriminatori e d'incitazione all'odio, come pure commenti offensivi, diffamatori e minacciosi, siete passibili di sanzioni penali che comprendono persino la pena detentiva.
  • Se mettete "mi piace" a questi messaggi, commenti, post, ecc., o li condividete, siete passibili di sanzioni penali alla stessa stregua di chi li ha creati.
  • Segnalate alla rete sociale in questione qualsiasi messaggio riprovevole.

Sporgete denuncia in polizia se siete vittime di questo tipo di messaggi sia in Internet che nella vita reale.

Contatto:

Polizie del concordato Svizzera romanda, Berna e Ticino: Uff. Sp. Olivia Cutruzzolà, sostituta del capo dell'ufficio Conferenze Informazione e Prevenzione,
079 808 50 13
olivia.cutruzzola@vd.ch

Polizia Cantonale
Servizio comunicazione
media e prevenzione
Il caposervizio:
comm c Renato Pizolli
telefono +41 91 814 67 44
e-mail renato.pizolli@polca.ti.ch