Nuovo contratto di collaborazione tra la SSR/RSI e l'Orchestra della Svizzera italiana
Bern (ots)
Berna, 23 febbraio 2017. Oggi le due delegazioni, rispettivamente della SSR e della Fondazione per l'Orchestra della Svizzera italiana (FOSI), hanno raggiunto un'intesa sul nuovo contratto di collaborazione. La nuova convenzione entrerà in vigore nel 2018 e sarà valida per almeno 6 anni.
La SSR/RSI si impegna ad acquisire dall'Orchestra della Svizzera italiana (OSI) servizi orchestrali per produzioni di musica classica per un volume complessivo di almeno 2 milioni di franchi circa all'anno. Con la nuova convenzione vengono pure acquisiti e remunerati i relativi diritti di diffusione e di utilizzazione. Ciò comporta una riduzione delle prestazioni finanziarie di circa 1 milione di franchi all'anno. Qualora il Canton Ticino acquisti dalla SSR l'immobile di Lugano-Besso (attuale sede degli studi radiofonici della RSI), il nuovo contratto sarà valido per 8 anni, fino alla fine del 2025. In caso contrario la durata sarà limitata a 6 anni.
La cooperazione continua senza interruzioni Il nuovo contratto di collaborazione entrerà in vigore dal 2018 e sostituirà la convenzione del 2012, disdetta per la fine del 2017. Il nuovo contratto non disciplina solo le responsabilità e il conteggio delle prestazioni in natura fornite finora, ma contempla anche un cambio di sistema da una rimunerazione forfettaria a un rapporto di mandato, in virtù del quale la SSR/RSI acquisterà dalla FOSI determinate prestazioni alle condizioni pattuite. Di conseguenza la SSR si ritirerà dal Consiglio di fondazione FOSI.
L'OSI è vitale per la Svizzera italiana
Roger de Weck, direttore generale della SSR: «L'OSI è di fondamentale importanza nella vita culturale della Svizzera italiana. Il finanziamento di una grande orchestra in un piccolo bacino d'utenza è sempre una sfida. Con il nuovo accordo la SSR tiene conto di queste particolari circostanze. In adempimento al suo mandato culturale e a favore della coesione nazionale, la SSR promuove la produzione musicale nella Svizzera italiana in misura maggiore che nella Svizzera francese e nella Svizzera tedesca». Maurizio Canetta, direttore RSI: «L'accordo di oggi ci rende felici, perché suggella la volontà comune di proseguire il cammino in favore della cultura nella Svizzera italiana e dei programmi della RSI. L'impegno che l'azienda prende a così lungo termine rafforza un legame nato ottant'anni fa».
Contatto:
Comunicazione aziendale SSR
Nicolas Maingot, vice responsabile Comunicazione aziendale SSR, +41
79 440 28 01