«La vittoria del NO all'iniziativa No Billag non è il traguardo, bensì solo un inizio»
Bern (ots)
Berna, 4 marzo 2018. Il Popolo svizzero ha deciso di respingere nettamente l'iniziativa No Billag. Il risultato è particolarmente soddisfacente, soprattutto perché c'è stata unanimità tra le regioni. Per la SSR questo voto non è un traguardo, bensì solo un inizio: l'azienda si adatterà alle nuove condizioni quadro e ai nuovi bisogni della società dando il via a tre grandi pacchetti di riforme.
«È un bel giorno per la SSR, che vede rafforzata la propria legittimazione come azienda di servizio pubblico», ha dichiarato domenica il presidente del Consiglio d'amministrazione della SSR Jean-Michel Cina in occasione di una conferenza stampa a Berna. «È un bel giorno anche per le 34 reti radiofoniche e televisive private in parte finanziate dal canone e per tutti coloro che pensano che il nostro Paese debba continuare a disporre di un'informazione audiovisiva indipendente e completa nelle quattro regioni linguistiche, a produrre film, a promuovere la musica, nonché a riprendere e diffondere le grandi competizioni sportive. Oggi gli Svizzeri hanno scelto di sostenere un'idea solidale e multiculturale del nostro Paese. Ringraziamo di cuore tutti coloro che si sono impegnati con passione nel dibattito sul servizio pubblico e nella difesa di questi valori essenziali».
Riforme previste alla SSR: un piano di risparmio e priorità all'informazione, alle produzioni culturali e all'offerta digitale
Da parte sua, Gilles Marchand, direttore generale della SSR, ha sottolineato: «Questa campagna ha stimolato un grande dibattito sul ruolo del servizio pubblico in un paesaggio mediatico completamente rivoluzionato. Per la SSR, quindi, questo risultato non è un traguardo, ma solo un inizio. Ci impegna ad adeguare la nostra azienda alle nuove condizioni quadro e ai nuovi bisogni della società, prendendo in considerazione sia le aspettative che le critiche».
Prima di tutto la SSR allestirà un piano di efficienza e di reinvestimento pari a 100 milioni di franchi a partire dal 2019.
Così facendo la SSR ridurrà i propri budget. Dovrà infatti adattarsi al calo dei proventi del canone, al limite massimo di entrate che le è stato imposto e all'andamento degli introiti commerciali. Il piano di risparmio riguarderà inizialmente i processi di produzione, le infrastrutture, la tecnica, la distribuzione e le spese amministrative, e questo sia alla Direzione generale della SSR che nelle unità aziendali.
Tale piano permetterà alla SSR di concentrarsi meglio su tre missioni prioritarie:
- in primo luogo, un'informazione indipendente ed equilibrata nelle quattro lingue nazionali alla quale sarà consacrato il 50% delle entrate derivanti dal canone; - in secondo luogo, produzioni culturali diversificate, in particolare film e serie TV svizzeri; - in terzo luogo, l'adeguamento della propria offerta digitale ai bisogni della società attraverso la creazione di una efficien te piattaforma multilingue che raccoglierà e valorizzerà i contenuti di servizio pubblico di tutte le unità aziendali.
La SSR si concentrerà sul proprio mandato di base
Queste priorità implicano che la SSR si concentri sul proprio mandato di base, nell'interesse del pubblico, tenendo maggiormente conto della situazione dei media privati svizzeri. Negli ultimi mesi, il grande dibattito sui media ha mostrato che la popolazione vuole una differenziazione più chiara tra le offerte pubbliche e quelle private. Ecco perché, a partire dal 2019, la SSR rinuncerà ad interrompere i film con blocchi pubblicitari. Per definire al meglio l'offerta digitale, rinuncerà a pubblicare contributi testuali senza riferimento a video o audio sui siti di informazione di SRF, RTS e RSI. Ciò permetterà di fare una chiara distinzione tra l'offerta online del servizio pubblico e quella dei giornali.
Ricerca di collaborazioni con gli altri media svizzeri
Per contribuire a rafforzare la piazza mediatica svizzera di fronte alla concorrenza internazionale, la SSR cercherà ancora più attivamente di instaurare collaborazioni utili con gli altri media svizzeri. In ambito commerciale, la SSR prende atto del mantenimento del divieto di pubblicità online e non proporrà pubblicità mirata a livello regionale anche se in futuro dovesse essere consentita. La SSR resta aperta a ogni possibile soluzione costruttiva riguardo alla sua partecipazione nella gestione di Admeira, in particolare favorendo l'ingresso di nuovi azionisti nel capitale societario.
Sempre in materia di collaborazione, la SSR darà libero accesso ai propri archivi audiovisivi, analogamente a quanto accade per l'offerta di video d'informazione. La SSR si impegnerà inoltre con i suoi partner privati a lanciare una piattaforma nazionale per tutte le radio svizzere, sia pubbliche che private, e avvierà nuovi partenariati relativi alle reti DAB Swiss Pop, Swiss Jazz e Swiss Classic. Infine, prolungherà il contratto con l'ats alle condizioni attuali fino alla fine del 2019 per aiutarla nella difficile fase di trasformazione che sta vivendo.
Un processo di cambiamento che inizia ora e si protrarrà per cinque anni
La Direzione generale e tutte le unità aziendali della SSR lavoreranno alla concretizzazione di queste priorità. Questo piano di risparmio e di reinvestimento sarà presentato dettagliatamente nel corso dell'estate, mentre la sua attuazione inizierà nel 2019 e si protrarrà per cinque anni. Gilles Marchand: «Questa domenica 4 marzo sarà ricordata come una data cruciale per la storia della SSR. Siamo molto contenti, certo, ma siamo pienamente consapevoli dell'impegno che dobbiamo assumerci alla luce del risultato. Un impegno verso un cambiamento permanente per soddisfare le aspettative della popolazione e della Svizzera».
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