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Media Service: Presa di posizione 63/2010 (www.presserat.ch/28680.htm) Parti: PNOS Basel c. «OnlineReports» Reclamo parzialmente accolto
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Interlaken (ots)
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Tema: Cancellazione di contenuti online / Presunzione di innocenza
Riassunto
Un titolo fuorviante
Reclamo parzialmente accolto contro «Online Reports»
«Cancellato»: da quando vale questo termine per un sito online? La questione era posta al Consiglio della stampa da un reclamo del PNOS di Basilea contro «Online Reports». Il titolo della notizia era: «Il PNOS non ha ancora cancellato il suo articolo offensivo su Internet»: fuorviante per il pubblico, osserva il Consiglio della stampa, nella misura in cui insinua che il PNOS non ha ottemperato all'ordine del tribunale di cancellare l'articolo dal proprio sito Internet.
«Online Reports» riferiva, nel luglio dello scorso anno, su una sentenza del Tribunale penale di Basilea che ingiungeva all'allora presidente della sezione di Basilea del «Partei der National Orientierter Schweizer» (PNOS), Philippe Eglin, la cancellazione di un testo di intonazione razzista dal sito Internet dell'organizzazione. Nella notizia è detto che il testo era stato cancellato la sera stessa della sentenza dal sito, tuttavia sarebbe stato ancora facilmente accessibile dieci giorni dopo via Google-cache. Il PNOS rimprovera al portale d'informazione di insinuare falsamente un proprio comportamento scorretto e di accusare l'allora presidente di resistenza a una decisione giudiziaria. Il PNOS avrebbe fatto quanto doveva per dar seguito all'ingiunzione del tribunale, cancellando il testo dal proprio sito.
Il Consiglio della stampa ha ritenuto che quel titolo («Immer noch hat die PNOS ihren Hetzartikel nicht aus dem Internet entfernt») rappresenta una forzatura, perché chi non legge il seguito della notizia può avere l'impressione che il PNOS non abbia fatto nulla per ottemperare all'ingiunzione. Non contravviene al rispetto della verità, invece, che «Online Reports» avrebbe dovuto attivarsi presso Google per ottenere la soppressione del «cache». «Online Reports» avrebbe dovuto comunicare attraverso il proprio sito anche che Philipp Eglin ha presentato ricorso contro la condanna in prima istanza al Tribunale d'appello del Canton Baslea.
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