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Media Service: Presa di posizione 2/2011 (www.presserat.ch/28830.htm) Parti: Commissione federale contro il razzismo c. «Blick» Reclamo accolto
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Interlaken (ots)
Tema: Libertà di commento. Un'informazione deformata
Riassunto
Il commento è libero, ma i fatti sono da rispettare
Reclamo accolto contro il «SonntagsBlick»
La Commissione federale contro il razzismo ha rivolto al Consiglio della stampa un reclamo contro il «SonntagsBlick». In una colonnina di commento si insinuava erroneamente che la CFR considera il velo con il quale le donne musulmane si coprono un precetto religioso obbligatorio. Il Consiglio della stampa ha accolto il reclamo: il commento, anche severo, è libero ma deve rispettare i fatti da cui prende spunto.
Nella una colonnina di commento pubblicata dal «Sonntags-Blick», l'autore, Frank A. Meyer, scriveva che la Commissione federale contro il razzismo afferma che coprirsi il capo con un velo costituisce per le donne musulmane un precetto religioso obbligatorio. La CFR dimostra che il senso del comunicato è falsato, a causa di una citazione incompleta dello stesso da parte della «Neue Zürcher Zeitung», dalla quale Frank A. Meyer aveva preso spunto. In realtà, la CFR affermava che il porto del velo rappresenta und «comandamento religioso vincolante per le donne interessate» (non dunque tutte le donne musulmane). Imponendo a queste allieve una misura restrittiva, si violerebbe la parità tra le confessioni religiose.
Accogliendo il reclamo, il Consiglio della stampa ritiene problematico non tanto la ripresa da parte dell'autore della notizia, purtroppo menomata da un taglio, ma l'averne tratto spunto per attribuire alla CFR una conclusione errata. Il comunicato della CFR può essere certamente criticato, in quanto rappresenterebbe una considerazione sproporzionata del valore della libertà religiosa rispetto alla libertà di scelta delle donne. Ma dire che la CFR sostiene il porto del velo un «obbligo generale» per tutte le donne musulmane non è corretto. Frank A. Meyer avrebbe dovuto accertarsi del tenore esatto del comunicato prima di accusare la Commissione .
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