Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa
Media Service: Presa di posizione 10/2011
(www.presserat.ch/29100.htm)
Parti: Minelli
Luley c. «SonntagsBlick»
Reclamo Minelli accolto; Reclamo Luley parzialmente accolto
Un document
Interlaken (ots)
Tema: Foto simbolica non dichiarata / Rispetto della verità / Informazioni errate
Riassunto
Una foto di «SonntagsBlick» confonde il lettore
Le foto «simboliche», che cioè non hanno un rapporto diretto con la notizia, devono essere contrassegnate come tali, perché possono confondere il lettore. Il Consiglio della stampa ha accolto un reclamo contro il «SonntagsBlick», che aveva mancato di dichiararlo. L'articolo, pubblicato il 12 settembre 2010, era intitolato «Dopo il suicidio, l'arresto» e riferiva di un cittadino britannico che, a Zurigo, si era tolto la vita con l'aiuto di «Dignitas», l'associazione di aiuto al suicidio. La fotografia che accompagnava l'articolo era detta ritrarre la persona in questione: in realtà riguardava un altro cittadino britannico, che pure, in precedenza, era stato aiutato da Dignitas a porre fine ai suoi giorni.
Al Consiglio della stampa i reclami presentati da «Dignitas» contro il «SonntagsBlick» erano due: il primo quello di Ludwig Minelli, il secondo di un suo collaboratore. Il Consiglio ha dato ragione a entrambi circa la dicitura della foto, perché tale da confondere il lettore e perciò contraria a una norma deontologica. Su altre parti dell'articolo - pure, secondo il reclamante, atte a confondere il lettore - il Consiglio della stampa non si è pronunciato: salvo su un punto: la salma del suicida sarebbe stata, secondo il giornale, trasportata in Inghilterra, mentre in verità era stata incenerita a Zurigo. Su questo punto il «SonntagsBlick» non ha rispettato la verità dei fatti.
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