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Media Service: Consiglio svizzero della stampa Presa di posizione 35/2011 (www.presserat.ch/29750.htm) Parti: HLI Schweiz /AMC c. Schweizer Fernsehen «DOK» Reclamo respinto
Un document
Interlaken (ots)
Tema: suicidio assistito
Riassunto
Un documentario sul suicidio assistito
Reclamo respinto contro «DOK» (Televisione svizzera)
Il Consiglio svizzero della stampa ha respinto un reclamo contro la trasmissione «DOK» della Televisione svizzera SF dal titolo «Morte pianificata». Non è stata riconosciuta la violazione della sfera privata perché il morituro, come pure i suoi amici e conoscenti, vi hanno partecipato di loro volontà. Filmare l'accompagnamento ad un suicidio annunciato e poi eseguito, con l'aiuto di Exit, non è certo privo di problemi. Ma il filmato dà prova di ritegno e rispetta la dignità umana degli interessati.
Il filmato dal titolo «Tod nach Plan» è stato diffuso nel febbraio del 2011 e mostra gli ultimi trenta giorni dell'esistenza di un medico affetto da una infermità psichica, che aveva deciso di porre termine ai suoi giorni con il sostegno dell'associazione di aiuto al suicidio «Exit». Due organizzazioni: «Human Life International Schweiz» (HLI) e l'Associazione dei medici cattolici della Svizzera (VKAS/AMC) hanno presentato un reclamo al Consiglio della stampa, sostenendo che il filmato viola le norme sul suicidio contenute nelle Direttive annesse alla «Dichiarazione dei doveri del giornalista», come pure la dignità umana dei partecipanti. Nella loro risposta, i responsabili della trasmissione sostengono che il filmato tratta un tema politicamente e socialmente rilevante in modo corretto e lascia libero il giudizio in merito.
Il Consiglio della stampa ricorda nella sua Presa di posizione che la propria Direttiva sul suicidio è soprattutto intesa alla protezione della persona. Il consenso dato dal morituro e dagli accompagnatori a lasciarsi filmare «aggira» questa norma, né si può sostenere che un simile filmato induca all'imitazione. Poiché il tema del ricorso al suicidio assistito è da molti anni discusso in Svizzera, la decisione della Televisione di Zurigo di accettare l'offerta dei protagonisti a farsi filmare può essere compresa.
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