Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa
Media Service: Consiglio svizzero della stampa; Presa di posizione 16/2012 (http://presserat.ch/_16_2012.htm)
Un document
Interlaken (ots)
Verificare le identità nei messaggi online?
Tema: lettere al giornale sui siti online
Parti: Suva c. «Le Matin»
Reclamo respinto.
Riassunto
Identità dei partecipanti alle discussioni online: senza esagerare!
Le redazioni devono farsi parte attiva nell'identificare chi interviene nelle discussioni in rete? In una delle sue ultime Prese di posizione, il Consiglio della stampa precisa entro quali limiti raccomanda loro una particolare diligenza.
La maggior parte dei siti online dei mass media chiede a chi interviene nei dibattiti di precisare nome, cognome, indirizzo di posta elettronica, eventualmente anche indirizzo postale. Ma niente a garanzia della verità dei contenuti. Le redazioni dovrebbero indagare per smascherare eventuali aubusi? Il problema è emerso a seguito di un reclamo presentato da un lettore di «Le Matin» che, in un intervento circa la sicurezza sulle piste in cui era criticata la «Suva», era identificato come «Henry Mathys». Si dà il caso che il responsabile dell'informazione della «Suva» si chiami Henri Mathis: una quasi-omonimia che in lui istilla il sospetto che qualcuno abbia voluto fargli del male. Non doveva, il giornale, verificare? Si noti che «Le Matin» ha subito provveduto a cancellare dal sito la lettera in questione. Purtroppo, sulla copia cartacea del quotidiano la lettera non si è potuta eliminare per tempo.
Il Consiglio della stampa è giunto alla conclusione che la «Dichiarazione dei doveri» nella circostanza non è stata violata. Ricorda la Presa di posizione 52/2011, circa l'autenticità dei testi inviati alle redazioni per essere pubblicati in rete. Pur ribadendo la raccomandazione che l'identità di chi interviene nelle discussioni sia precisata, per una preoccupazione di credibilità e di rispetto del pubblico, il Consiglio traccia un parallelo con le regole che valgono per le rubriche delle lettere pubblicate dai giornali, e ricorda che la Direttiva 5.2 non esige la verifica sistematica dell'identità di chi scrive. Non sarebbe perciò coerente esigere una disciplina più severa per gli interventi «online».
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