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Media Service: La gravità del delitto non giustifica la pubblicazione dei nomi Consiglio svizzero della stampa; Presa di posizione 62/2012 (http://presserat.ch/_62_2012_htm)

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Interlaken (ots)

Parti: X. c. Radiotelevisione Svizzera / «Corriere del Ticino» / «Giornale del Popolo»

Tema: Menzione dei nomi / Presunzione di innocenza

Reclamo accolto

Riassunto

La gravità del delitto non giustifica la pubblicazione dei nomi

Possono i media pubblicare il nome di un indiziato di omicidio nel caso di un delitto particolarmente efferato? No, risponde il Consiglio della stampa. Interesse pubblico e curiosità del pubblico non sono la stessa cosa. Il nome del presunto colpevole dev'essere pubblicato solo si tratta di persona pubblica e se il fatto è in rapporto con tale sua funzione.

In varie trasmissioni del novembre 2011 la Radiotelevisione svizzera aveva riferito dell'arresto di un autotrasportatore di Poschiavo, indiziato come mandante di un efferato duplice omicidio di cui erano rimaste vittime, un anno prima, il titolare di un'impresa di autotrasporti e sua moglie a Brusio. Dell'arrestato, la RSI aveva dato nome, cognome, domicilio e professione. La notizia era stata ripresa nelle edizioni online del «Giornale del Popolo» e del «Corriere del Ticino», pure con indicazione del nome e cognome dell'accusato.

Reagendo a un reclamo presentato dai famigliari dell'arrestato, il Consiglio della stampa ha ritenuto che il nome del presunto omicida non doveva essere dato. Il «Giornale del Popolo», inoltre, lo aveva definito in un titolo «il mandante» violando la presunzione di innocenza. Il direttore del quotidiano, scusandosi per tale definizione, dovuta a una maldestra abbreviazione di un titolo, sostiene che la pubblicazione del nome era comunque giustificata dall'enorme sensazione destata dal delitto. Il Consiglio ha ritenuto che una persona non è «pubblica» per il solo fatto che l'atto a lui addebitato ha suscitato sensazione nel pubblico. Solo se riveste un pubblico ufficio, oppure se occupa una funzione importante esposta al pubblico, e inoltre se l'atto è in qualche modo relativo a tale sua funzione, si giustifica l'identificazione del soggetto.

La prassi diffusa in Ticino, per cui i media, in presenza di crimini particolarmente gravi, pubblicano i nomi degli arrestati, non toglie giustificazione al reclamo. E i due quotidiani non possono giustificarsi dicendo che la notizia l'aveva data prima la RSI. Poiché tuttavia i parenti dell'arrestato hanno presentato un'istanza sul caso all'ombudsman della Radiotelevisione, il Consiglio della stampa rinuncia a esprimersi sul ruolo della RSI nel caso specifico.

Contatto:

SCHWEIZER PRESSERAT
CONSEIL SUISSE DE LA PRESSE
CONSIGLIO SVIZZERO DELLA STAMPA
Sekretariat/Secrétariat:
Martin Künzi, Dr. iur., Fürsprecher
Postfach/Case 201
3800 Interlaken
Telefon/Téléphone: 033 823 12 62
Fax: 033 823 11 18
E-Mail: info@presserat.ch
Website: http://www.presserat.ch

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