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Media Service: Non confondere «islamismo» e «Islam» Consiglio svizzero della stampa. Presa di posizione 61/2013 (http://presserat.ch/_61_2013_htm)
Un document
Interlaken (ots)
Parti: Wäckerlig/VIOZ c. «Basler Zeitung» /«Tages-Anzeiger Online»
Tema: Discriminazione / Fonti / Rettifica
Reclamo contro la «Basler Zeitung» accolto nei punti essenziali.
Reclamo contro il «Tages-Anzeiger» Online respinto
Riassunto
Non confondere «islamismo» e «Islam»
Dove situare il confine tra una critica legittima all'Islam e una discriminazione inammissibile? Secondo il Consiglio della stampa, la linea divisoria è superata quando si sostiene che la maggioranza degli islamici sono gente pacifica, non a causa, ma nonostante la religione che praticano. L'islamismo sarebbe una conseguenza logica di un credo il cui libro sacro, il Corano, può essere definito razzista come il «Mein Kampf» di Hitler. Sul tema «Persecuzione di cristiani», la «Basler Zeitung» aveva pubblicato prima della Pasqua 2013 un ampio articolo. All'estremismo islamico si attribuiva la più estesa persecuzione che il cristianesimo ha dovuto subire nella sua storia. Dopo la pubblicazione si è saputo che per ampi stralci l'articolo era debitore dello scritto di un estremista di destra. Un islamologo dell'Università di Zurigo e l'Unione delle organizzazioni islamiche della città (VIOZ) hanno presentato al Consiglio della stampa un reclamo contro la "Basler Zeitung". La VIOZ, inoltre, accusa l'edizione online del «Tages-Anzeiger» di ripresa parziale dell'articolo, nell'ambito della collaborazione esistente con la testata basilese. Il Consiglio della stampa rileva anzitutto che dal punto di vista deontologico anche un articolo «politicamente scorretto» può essere lecito, ma deplora che l'accusa fosse nel caso basata su una documentazione veramente minuscola: in pratica una raccolta di articoli sulla persecuzione dei cristiani, fonte che ai lettori veniva taciuta. La "Basler Zeitung" avrebbe dovuto accertarsi della «scientificità» della raccolta e controllare la fondatezza delle relative citazioni. Non è sufficiente che in una successiva messa a punto il giornale abbia ammesso che il presunto «sociologo e critico dell'Islam» era un estremista di destra. Si sarebbe dovuto precisare anche che l'estensore dell'articolo aveva attinto abbondantemente soltanto a dei blog di quel personaggio. Gravemente discriminante risulta pure il continuo amalgama che fa il giornale tra estremismo islamico, la cui critica è certo lecita, e l'Islam come tale. Non è stato accolto, invece, il reclamo della VIOZ contro l'edizione online del «Tages-Anzeiger». Anche la redazione zurighese sarebbe stata tenuta a verificare il contenuto dell'articolo, data l'estrema virulenza dei contenuti. Ma l'indicazione a margine: «Basler Zeitung» stava pur sempre a indicare che si trattava di un contributo «esterno». A favore della testata online, del resto, la tempestiva decisione di eliminare dalla rete l'articolo subito dopo la reazione dei primi lettori.
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